Per la prima volta il tecnico sarà di fronte ad un bivio: come si comporterà? Ecco la mossa a sorpresa che l’allenatore della Lazio sta pensando di mettere in pratica
Fino ad oggi Marco Baroni è stata la vera arma a sorpresa della Lazio: con le sue scelte ha colpito nel segno; con il modo di gestire il gruppo, ha saputo tenere tutti sulla corda ed ottenere da tutti il gruppo le risposte che cercava. “Il mister è stato molto bravo a far si che in squadra non ci fossero solo undici titolari“, ha detto Luca Pellegrini alla vigilia della sfida con il Twente, valevole per la terza giornata di Europa League. Uno dei segreti del tecnico, è stata la capacità di saper ruotare la rosa, riuscendo in questo modo a gestire nel miglior modo possibile il doppio impegno. Ma ora, alla vigilia del primo turno infrasettimanale, il tecnico si trova di fronte ad un bivio.
Giovedì trentuno ottobre, alle 20.45 i biancocelesti saranno impegnati sul campo del Como, contro i lariani guidati da Cesc Fabregas. L’allenatore è chiamato a sciogliere i dubbi di formazione: iniziando dal modo in cui intenderà gestire il gruppo: ragionerà come se si trattasse di una sfida europea (dando quindi libero sfogo ad un maxi turn over), o le scelte saranno diverse? Fino ad oggi Baroni, nelle settimane in cui i biancocelesti erano impegnati in tre gare ravvicinate, ha sempre effettuato dalle sette alle otto sostituzioni, ruotando gran parte dei suoi titolari. Un modo per tenere tutti sulla corda ed evitare che qualcuno possa subire contraccolpi fisici.
Il bivio di Baroni? Come comportarsi con il Como?
L’esempio di ciò che è accaduto la scorsa settimana è eloquente: tra la trasferta di Torino e quella in Europa League contro il Twente, il tecnico ha cambiato sette titolari, lasciando in campo solo quattro giocatori che erano partiti dal primo minuto (due dei quali, Romagnoli e Dia, avevano chiuso la loro partita dopo venticinque minuti: il primo espulso, il secondo sostituito per riequilibrare la difesa). A distanza di tre giorni, quando i biancocelesti sono tornati a giocare in campionato, contro il Genoa, i cambi sono stati addirittura nove. Questo tipo di turnazione, così massiccia, si era ripetuta anche nelle altre settimane in cui c’erano stati impegni infrasettimanali. Ma che prevedevano sempre almeno una gara di Europa League.
Stavolta il doppio impegno sarà esclusivamente di campionato: i biancocelesti saranno chiamati a chiudere la decima giornata (che è stata programmata come turno infrasettimanale) nella trasferta di Como. Baroni si comporterà come sempre e ruoterà gran parte della rosa a sua disposizione, o cambierà gestione? Nel primo caso, continuerebbe a dare a tutto il gruppo un segnale di fiducia e di convinzione nei propri mezzi, facendo sentire tutti come parte integrante della rosa dei titolari. Se dovesse cambiare gestione, potrebbe invece dare un segnale diverso: da una parte farebbe capire che il campionato rappresenta una priorità (e a quel punto rischierebbe di non avere lo stesso tipo di risposte dai calciatori che verrebbero poi schierati nelle sfide europee) e dall’altra potrebbe togliere a tutti quei calciatori che generalmente vengono impiegati nelle Coppe, la certezza di essere tenuti in considerazione anche nelle sfide di campionato.
La scelta dell’allenatore in vista di Como
Alcuni di loro (su tutti Dele – Bashiru, Tchaouna e lo stesso Pedro) sono stati utilizzati con il contagocce in campionato, mentre sono sempre partiti titolari nelle coppe. Toccherà ancora a loro nella trasferta di Como, o Baroni cambierà registro? Le prove tattiche di oggi ci regaleranno qualche indicazione in più. Il tecnico potrebbe anche optare per la classica via di mezzo: una sorta di turnover ragionato, senza toccare gli estremi vissuti nelle passate settimane, ma con la voglia di ruotare qualche elemento ed evitare un eccesso di stanchezza.
Una cosa è certa: Romagnoli e Zaccagni torneranno in campo: il primo ha scontato la squalifica, il secondo si è ripreso dall’influenza intestinale che lo aveva messo ko nella sfida casalinga contro il Genoa; se nella consueta gestione degli esterni, anche stavolta Nuno Tavares dovesse partire dalla panchina (magari per entrare nell’ultima mezz’ora), sarebbero già tre le sostituzioni, alle quali potrebbero aggiungersi almeno una a centrocampo (uno tra Guendouzi e Rovella potrebbero partire dalla panchina, per dare spazio a Vecino o Dele – Bashiru) e una in attacco, con Isaksen, Tchaouna, Pedro e Noslin che si giocano una maglia. Alla fine, i cambi che Baroni potrebbe effettuare (tra i tre e i cinque), saranno meno del consueto, ma garantirebbero una buona turnazione.