“Una Lazio senza testa”. Le scelte del tecnico in vista della sfida contro gli uomini di Fabregas, non convincono: “Giocare con Tchaouna e Noslin? E perchè non Pedro sugli esterni?”
L’assenza di Lazzari, Rovella e Zaccagni, la possibile conferma di Noslin sulla fascia sinistra e l’idea di inserire Tchoauna al posto di Isaksen e Pedro alle spalle di Castellanos (con Dia in panchina). Le scelte di Baroni, in vista della trasferta sul campo del Como, gara valida per la decima giornata di campionato, fanno discutere e portano opinionisti e addetti ai lavori, a lanciarsi in previsioni e giudizi.
Baroni, come confermato da Andrea Agostinelli, in esclusiva ai nostri microfoni, “ha trovato un equilibrio, convincendo i suoi esterni d’attacco ad aiutare il centrocampo e a sacrificarsi, sul modello di quanto fa Politano nel Napoli”. Un lavoro tattico che Isaksen e Noslin (generalmente titolari sulle corsie esterne) hanno dimostrato di saper fare molto bene. Oggi, contro il Como, i due saranno assenti. Il capitano della Lazio si trascina ancora i postumi di una fastidiosa influenza intestinale, mentre il danese dovrebbe partire dalla panchina, per motivi legati al turnover.
La “Lazio senza testa” e i dubbi sull’equilibrio
“Se davvero verranno sostituiti da Tchaouna e Noslin, per me la Lazio di oggi rischia di essere senza testa“, dichiara un preoccupato Marco Netri, giornalista di Edipress, ai microfoni di Radio Olympia. A preoccuparlo sono le caratteristiche dei due giocatori, arrivati in estate nella capitale e che potrebbero essere schierati dal primo minuto. “Con Noslin e Tchoauna insieme in campo, rischi di essere troppo offensivo. Non hanno la testa per fare entrambe le fasi. Noslin a me con il Genoa non è dispiaciuto, e onestamente mi è piaciuto più per l’equilibrio, che per l’aspetto tattico. Ma Zaccagni garantisce dei movimenti diversi e un attenzione maggiore, soprattutto in una fascia dove c’è già Nuno Tavares. Se poi dall’ altra parte metti anche uno come Tchaouna, che mi sembra un giocatore che va a testa bassa all’attacco, allora rischi davvero di essere troppo squilibrato”.
La discussione si anima e i dubbi, sul ruolo dell’ex attaccante della Salernitana, alimentano il dibattito: “Tchaouna lo vedo come punta vera. Credo che faccia più fatica a ritagliarsi un ruolo di esterno, con i compiti che Baroni chiede ad un esterno: io lo trovo molto più adatto a giocare in una squadra che fa 4-3-3. E poi vi dico la verità, a me Pedro non fa impazzire nel ruolo di sotto punta alla Dia. Il suo ruolo principale è un altro: è sempre stato un attaccante esterno, in grado di entrare dentro e calciare con tutti i piedi. A me piace di più quando parte sugli esterni. E poi, in tutta onestà, io non capisco perchè non giochi Dia, che già era uscito con la Juve dopo 20 minuti ed era stato sostituito anche con il Genoa. Non mi sembra uno che abbia bisogno di riposarsi”
La Lazio anche in passato ha giocato con molti giocatori offensivi. “Ma mai come oggi – ribatte Netri –, anche alla luce degli assenti e sempre che siano queste le scelte. Questa formazione non mi convince. Di fronte anche alle defezioni che ti sei ritrovato, per me schierare Tchaouna e Noslin dal primo minuto è un azzardo: già giocare senza Lazzari, Rovella e Zaccagni, è una cosa negativa. Mettere in campo una squadra molto sbilanciata, con diversi calciatori ai quali piace più attaccare che difendere, in una sfida come quella di oggi, mi preoccupa. E’ la prima volta che ho l’impressione che la squadra possa essere davvero tanto offensiva. A meno che Baroni non voglia giocare una partita in cui attacca a testa bassa. Ma a me sembra onestamente un azzardo”.
Baroni, i titolari e la scelta su Romagnoli
Baroni ha spesso fatto ricorso ad un turnover molto accentuato, attingendo alla stragrande maggioranza dei calciatori in rosa. “E’ vero, ma non è che siano tutti sullo stesso livello. Quando il tecnico dice che ha 22 titolari, sa benissimo che non è così. Ci sono quelli che sono più titolari degli altri, anche se poi Baroni è stato bravo a coinvolgere tutti e a non escludere nessuno. Ma alcune scelte sono abbastanza chiare: anche alla luce delle gara europee e di campionato. Anche con il Porto, che sarà una gara di prestigio, mi aspetto una Lazio da Coppa, per poi rivedere i titolari nuovamente in campionato”. Chiusura dedicata alla difesa. Secondo le prove tattiche di ieri, il tecnico starebbe seriamente pensando a lasciare in panchina Romagnoli e Gigot (che avevano giocato con il Twente in Europa) e a lanciare dal primo minuto la coppia spagnola composta da Patric e Gila. A far rumore, sarebbe l’esclusione dell’ex capitano del Milan, che aveva già saltato il match con il Genoa per squalifica. “Non mi scandalizzerebbe questa scelta: Romagnoli è un giocatore importante, un leader nello spogliatoio, ma è anche un giocatore sostituibile. Credo che la scelta di oggi sia dettata dal fatto che si affrontano attaccanti brevilinei, come Nico Paz e Strefezza e quindi sono stati preferiti giocatori di movimento, che prediligono la mobilità e meno la posizione. Ci può anche stare”.