Andrea Agostinelli, ex centrocampista della Lazio, in esclusiva: “Ha equilibrio, gamba e tutti giocatori offensivi”. Poi, sull’obiettivo…
“Contro il Como sarà un bel banco di prova per la Lazio. Una squadra che mi sta stupendo”. Andrea Agostinelli, ex centrocampista della Lazio e attuale tecnico del Flamurtari Valona, squadra che sta guidando il campionato albanese, giudica il cammino dei biancocelesti, protagonisti di un ottimo avvio di stagione. Agostinelli, che ha vinto uno scudetto con la Lazio Primavera ed ha vestito la maglia biancoceleste dal 1975 al 1979, collezionando novantuno presenze con tre reti. Nella testa dei tifosi biancocelesti, era diventato l’erede di Luciano Re Cecconi: “Stessa maglia, stessi capelli, stessa posizione, seppure con caratteristiche completamente diverse: lui era forte nella corsa, nella lotta, era un vero incontrista. Io ero più tecnico. Fu un eredità pesante. Tutti ne parlavano, ma io l’affrontai con la strafottenza di un ragazzino che voleva emergere. Una strafottenza sana, che mi ha permesso di essere rigorista di una squadra importante come la Lazio a soli diciannove anni e in mezzo a tanti campioni”.
Cosa vuol dire per un giovane, proveniente dalla Primavera, esordire in prima squadra e farsi largo in una piazza come la Lazio?
“Il coronamento di un sogno. Ricordo ancora la data del mio esordio in serie A: 19 ottobre 1975: Perugia-Lazio. Ricordo tutto di quel giorno: le sensazioni pre partita, il ritiro, lo stadio pieno. L’arbitro era Michelotti. Avevo diciotto anni. L’emozione finì subito, giocai novanta minuti e venni premiato come uno dei migliori in campo”.
Passiamo alla Lazio di oggi. Stupito da questo inizio positivo della Lazio, capace di otto vittorie nelle prime dodici gare stagionali?
“Diciamo che non mi aspettavo un inizio così, anche se non sono meravigliato, conoscendo il valore di Marco Baroni, che è sicuramente un ottimo allenatore. Ma un inizio del genere devo dire che mi ha sorpreso”.
Qual è la cosa che le piace di più di questa Lazio?
“La strafottenza con la quale gioca. Lo spirito con cui scende in campo. Dalla voglia di non avere paura di niente e di nessuno”.
Dal punto di vista tattico?
“Che ci sono tantissimi calciatori che partecipano alla fase offensiva e che si gettano nella metà campo avversaria, il fatto di avere tanti giocatori di gamba. Fattori che la rendo imprevedibile per chi ci gioca conto. Se la difesa riesce a tenere, davanti la Lazio può fare gol in tanti modi e risolvere le partite grazie alle giocare dei suoi singoli”.
Contro il Como, che gara si attende?
“Sarà una bella partita, ne sono sicuro. Ma sarà una partita che sarà decisa dalla Lazio: nel bene o nel male. Se i biancocelesti saranno in partita e saranno concentrati, allora potranno portare a casa la partita”.
Il Como è una delle sorprese di questo inizio di stagione…
“Sono una bella squadra, che giocano a calcio. Hanno una proprietà straordinaria alle spalle e giocano con personalità. Gli piace giocare a calcio e si vede. Sarà una bella partita. Comunque, per farla breve: il Como è un bell’avversario, ma l’esito della partita sarà deciso dalla Lazio”.
Lazio, l’equilibrio e l’obiettivo finale
La Lazio gioca con due attaccanti centrali, due attaccanti esterni e due terzini che spingono. Da tecnico, come si fa a trovare l’equilibrio con una squadra così sbilanciata?
“Si fa con il lavoro e l’attenzione. Se gli attaccanti sono i primi a dare una mano alla difesa e a lavorare per la squadra, nel calcio si può fare tutto. Guardate quello che fa Politano nel Napoli, che spesso è più difensore di Di Lorenzo. Anche nella Lazio, chi gioca sugli esterni fa un grande lavoro. Se c’è la voglia di sacrificarsi, si può fare tutto nel calcio”.
Secondo lei, qual è l’obiettivo della Lazio a fine stagione? Per cosa deve concorrere?
“La Lazio è una squadra ben strutturata, forte, che deve lottare per un posto in Europa. E’ una squadra formata per andare in Europa. L’obiettivo è l’Europa League, ma attenzione…”
A cosa?
“Il mio borsino personale sulla Lazio è in crescendo. Per me in questo momento la Lazio è molto più vicina alla zona Champions che a quella Europa League. Poi è chiaro che la stagione sarà lunga e potrà accadere di tutto. Ma le risposte che sta dando la squadra sono molto positive”.