La squadra portoghese sarà molto probabilmente l’avversario più probante tra tutti quelli affrontati fino ad ora in Europa League
Anche se il format delle coppe europee in questa stagione è cambiato, l’Europa League resta una competizione complicata, non certo a livello della Champions League, ma pur sempre un torneo che propone avversari di tutto rispetto. Domani sera alle ore 21 infatti, La Lazio di Marco Baroni affronterà la squadra portoghese del Porto, un avversario di assoluto livello abituato sempre a disputare la competizione europea più importante.
Tre vittorie nelle prime tre partite e la Lazio guarda tutte dall’alto nella classifica generale del nuovo format delle coppe europee, che ovviamente ha coinvolto anche l’Europa League. Tre vittorie convincenti che hanno lanciato i biancocelesti verso una qualificazione diretta agli ottavi di finale senza passare per i pericolosi playoff, che sarebbero uno straordinario traguardo per le premesse con cui la stagione era partita.
Lazio-Porto sembra più una sfida di Champions League. Anche se tutti i precedenti che hanno messo di fronte i biancocelesti e i lusitani sono stati giocati in Europa League, la squadra allenata fino allo scorso anno dall’ex laziale Sergio Conceicao ha sempre disputato la massima competizione europea. La Lazio in quattro precedenti incontri europei non ha mai battuto i portoghesi, due soli pareggi e due sconfitte che sono sempre costati l’eliminazione dal torneo alla truppa biancoceleste. La prima nel 2003, quando il Porto, allora allenato da Mourinho, spense in semifinale il sogno europeo della Lazio targata Roberto Mancini, e la seconda volta due anni fa, quando fu la Lazio di Sarri a essere eliminata dopo aver perso l’andata al “Do Dragao” e poi soltanto pareggiato all’Olimpico. Quella di domani sarà sicuramente una partita diversa perchè non sarà a eliminazione diretta bensì sarà inserita nel nuovo calendario previsto nel nuovo format e certamente non sarà risolutiva, ma una vittoria di Castellanos e soci potrebbe quasi trasformarsi in un match point per le partite successive.
Dopo l’addio di Conceicao, artefice degli ultimi grandi successi in campionato e di tutte le ultime campagne europee, il Porto ha voltato pagina e ora sulla panchina dei lusitani siede Vitor Bruno, chiamato così a portare avanti il nuovo corso dei biancoblu. Il nuovo allenatore ha scelto uno schema tattico molto caro anche a mister Baroni, è il 4231 infatti il modulo nel quale Varela e Gonzalez formeranno lo schermo in mediana davanti alla coppia difensiva composta da Djalo e Perez. In attacco confermato Samu Omorodion, capocannoniere dell’Europa League con 4 reti e l’unico in grado di contendere nella Liga la corsa al titolo di capocannoniere al fenomeno dello Sporting Lisbona, Gyokeres.
Pepe, Wsnderers e Gasleno sono i tre giocatori dietro il centravanti, tutti molto tecnici e duttili, che riescono a dare una mano nella fase difensiva, ma con la capacità di ribaltare il gioco in poco tempo. Una squadra che ha mandato subito a memoria i nuovi dettami tattici dell’allenatore, 27 gol segnati e soltanto 4 subiti in Portogallo, con nove vittorie a fronte dell’unica sconfitta subita contro lo scatenato Sporting di Amorim, appena passato al Manchester United per 11 milioni di euro di clausola rescissoria. Sarà una partita allo specchio che promette spettacolo e gol quella tra la Lazio e il Porto, sperando che questa volta la squadra biancoceleste riesca a sfatare il tabù e portare per la prima volta a casa i tre punti.