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Lazio al top, svelato un segreto di Baroni: differenza clamorosa con Sarri

C’è un particolare che differenzia in modo netto la gestione di Baroni rispetto a quella di Sarri. E che sta regalando risultati positivi

“Non abbiamo undici titolari, ma molti di più. Una delle cose migliori del mister è che fa sentire tutti importanti”. Queste le parole di Luca Pellegrini alla vigilia della sfida con il Cagliari, nella quale l’esterno biancoceleste è stato uno dei protagonisti, entrando prepotentemente nelle azioni dei due gol. Il terzino è uno dei calciatori che ha beneficiato dell’arrivo di Marco Baroni sulla panchina della Lazio. “Avete visto come è entrato e la scivolata fatta nel finale con il Porto?”, ha ribadito il tecnico, elogiandone il comportamento. Baroni è stato in grado di rivalutare gran parte della rosa a sua disposizione, partendo da un gruppo ristretto di calciatori.

Lazio al top, svelato un segreto di Baroni: differenza clamorosa con Sarri – Lapresse Foto – Lalazio.com

L’allenatore ha puntato tutto sui cosiddetti “dimenticati” di Sarri: quei calciatori che lo scorso anno faticavano ad inserirsi negli schemi del tecnico toscano e che oggi trovano invece molto più spazio. Su tutti, gli elementi arrivati ad agosto scorso nel corso del mercato estivo. Una delle maggiori cause di discussioni tra il tecnico e la dirigenza. Uno dei motivi che hanno portato il tecnico a rivedere la sua posizione e ad optare per l’addio. Sarri non ha mai digerito gli acquisti arrivati nella sezione di mercato estiva dello scorso anno. Pur rimanendo in silenzio e non criticando in modo evidente le scelte fatte dal club, ha dimostrato con le sue scelte, il pensiero sui nuovi arrivati.

Il segreto di Baroni e la differente gestione con Sarri

Il tecnico non ha mai nascosto la sua irritazione per gli acquisti mancati (avevo chiesto altri calciatori) e quelli effettuati. Un altro momento in cui avrei potuto dimettermi era dopo il mercato. Alla Lazio stavo bene, mi sembrava di tradire il tifoso andando via in quel momento li”, ha ribadito recentemente, confermando la sua delusione: il tecnico, dopo il secondo posto, aveva fatto richieste diverse: da Berardi, a Milik, passando per Zielinski e Ricci: nessuno di questi calciatori arrivò a Formello. Dal mercato sono invece stati acquistati Isaksen, Rovella, Guendouzi, Kamada, Castellanos, Pellegrini e Mandas.

Il segreto di Baroni e la differente gestione con Sarri – Lalazio.com

Calciatori mal digeriti dall’allenatore e che ha utilizzato con il contagocce. Elementi che, con l’arrivo di Baroni, hanno cambiato in modo notevole il loro status, passando da “dimenticati” a titolari; da mal sopportati, a risorse sulle quali puntare ad occhi chiusi. I numeri sono eloquenti e dimostrano la differente presa di posizione del nuovo tecnico, rispetto a quanto fatto da Sarri lo scorso anno.

Da invisibili a titolari

Il caso più eloquente, è quello di Castellanos: Sarri lo aveva relegato alle spalle di Ciro Immobile e lo aveva utilizzato con il contagocce. All’otto di novembre (e con lo stesso numero di gare giocate tra campionato e coppe rispetto a questa stagione), l’argentino è passato da riserva a titolare. Solo cinque le volte in cui Sarri lo aveva schierato dal primo minuto, contro i dodici gettoni collezionati quest’anno: Taty Castellanos realizzò lo scorso anno una sola rete (con l’Atalanta allo stadio Olimpico), mentre ora è a quota sette (cinque in campionato e due in Europa League). Numeri simili per Guendouzi. Il francese (che ad onor del vero era arrivato a campionato iniziato lo scorso anno) fu utilizzato da Sarri solo sei volte dal primo minuto fino all’inizio di Novembre, mentre Baroni lo ha schierato ben tredici volte titolare. C’è da sottolineare che da novembre in poi, il mediano francese diventò un titolare inamovibile anche con Sarri.

Da invisibili a titolari – Lalazio.com

Discorso simile per Rovella: passato dai sette gettoni dello scorso campionato, ai nove di quest’anno. Eclatante il differente utilizzo di Isaksen. Il danese all’otto novembre dello scorso anno aveva collezionato una sola presenza da titolare. Quest’anno è invece partito otto volte dal primo minuto, diventando un punto di riferimento importante per Baroni. Discorso simile per Luca Pellegrini, che pure aveva già lavorato con Sarri sei mesi prima del suo arrivo definitivo alla Lazio. Il terzino sinistro nella scorsa stagione era partito dal primo minuto solo una volta, mentre in questa stagione (nonostante la presenza di Nuno Tavares, calciatore che nel suo ruolo sta facendo la differenza), Baroni lo ha schierato quattro volte dal primo minuto, oltre a fargli collezionare numerosi gettoni di presenza.

Già in passato alcuni calciatori erano esplosi a distanza di un anno (su tutti Felipe Anderson e Luis Alberto, passati da oggetti misteriosi a giocatori indispensabili dopo una stagione), ma si era trattato sempre di casi isolati. Questa volta si è verificato un classico esempio di rivalutazione totale di un intero gruppo che aveva fallito l’anno precedente. Un caso chiaro di come, il lavoro del tecnico, abbia cambiato in modo netto la situazione.

Published by
Paolo Colantoni