Il tecnico della Lazio rivoluziona la squadra biancoceleste cambiando modulo e diversi titolari, in vista della trasferta sul campo del Monza
Un cambio netto, una sorta di ritorno al passato. In vista della trasferta sul campo del Monza, match valevole per la dodicesima giornata di campionato, il tecnico della Lazio Marco Baroni ha in mente una piccola, grande rivoluzione. La sfida contro gli uomini di Nesta, che per la prima volta affronterà i biancocelesti da avversario, rappresenta l’ultimo ostacolo prima della sosta. Il settimo impegno nel giro di ventidue giorni.
Baroni sarà chiamato a gestire le forze, anche alla luce del dispendio di energia notevole, nel corso della gara contro il Porto di giovedì scorso. La Lazio ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed ha attaccato fino al 92′, trovando il gol partita nel recupero. Contro il Monza (che ha giocato l’ultima gara sabato scorso ed arriverà decisamente più riposato all’appuntamento), i biancocelesti si giocano una bella fetta di credibilità. Dopo aver raggiunto il terzo posto in classifica (in compagnia di Atalanta e Fiorentina, chiamate in questo turno da appuntamenti sulla carta piuttosto agevoli), Zaccagni e compagni cercano conferme.
Il tecnico, come detto, sta pensando ad una piccola, grande rivoluzione: un cambio modulo che potrebbe permettere alla sua Lazio di essere più equilibrata in mezzo al campo: pur non disdegnando la fase offensiva. Così come era accaduto nel secondo tempo contro il Cagliari e nella ripresa con il Porto (quando tolse dal campo uno dei giocatori che ricoprivano i ruoli dalla trequarti campo in su, per inserire un mediano), Baroni ha deciso di riproporre il 4-3-3. Il modulo con il quale aveva iniziato la sua avventura nella capitale.
Via un attaccante (in questo caso uno dei due centravanti) e dentro un centrocampista: squadra più equilibrata, ma altrettanto offensiva, con tre attaccanti di ruolo, un incursore a centrocampo e due terzini di spinta. Per affrontare e tentare di battere il Monza, l’allenatore biancoceleste ha in mente una gara d’attacco, ma allo stesso tempo non vuole concedere troppi uomini sulla mediana ai padroni di casa. In più, potrà giocarsi diverse armi a gara in corso, con numerose frecce pronte ad essere scagliate in caso di emergenza.
In porta tornerà Provedel, dopo l’interregno europeo di Mandas; in difesa conferme per Romagnoli e Nuno Tavares, mentre torneranno tra i titolari Lazzari (a destra) e Mario Gila (al centro). Linea mediana a tre, con Guendouzi, Rovella e Vecino: un centrocampo molto vicino a quello utilizzato spesso da Maurizio Sarri lo scorso anno. Davanti Dia torna a giocare nel ruolo di centravanti, con Zaccagni a sinistra e Pedro a destra. Il tecnico punta sullo stato di forma eccezionale dello spagnolo, preferendolo ad Isaksen e Tchaouna. Turno di riposo per Castellanos, che era reduce da quattro gare consecutive dal primo minuto.
Il tecnico si terrà diverse armi da poter utilizzare a partita in corso: in primis Castellanos (al posto o in compagnia di Dia, in base all’evoluzione della gara) Isaksen, Tchaouna e Noslin davanti. Dele Bashiru (in attesa del ritorno di Castrovilli, che si è operato ieri e che riprenderà ad allenarsi tra due settimane) sarà l’unica alternativa a centrocampo. La panchina sarà completata da Marusic, Pellegrini e Mario Gila. Da verificare Patric.
LA PROBABILE FORMAZIONE: LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella, Vecino; Pedro, Dia, Zaccagni. A disp.: Mandas, Furlanetto, Lazzari, Gigot, Patric, Pellegrini, Dele-Bashiru, Isaksen, Tchaouna, Castellanos. All.: Baroni.