Una settimana speciale per il difensore della Lazio, che vivrà la sfida con il Monza in modo speciale, per un motivo preciso
“Se non stessi bene e non mi sentissi parte del progetto, me ne sarei già andato. Non capisco da dove escano certe cose”. Al termine di Lazio-Cagliari, Alessio Romagnoli in sala stampa ha messo a tacere le voci su possibili dissapori con il club. Il suo nome era stato inserito spesso sui giornali nell’elenco “degli indesiderati”, insieme a quello di Immobile, Luis Alberto e Cataldi. Ma rispetto ai suoi ex compagni, Alessio Romagnoli, non solo è rimasto nella capitale, ma ha iniziato a scrivere un capitolo diverso e sempre più entusiasmante del suo libro biancoceleste.
Con Baroni è tornato al centro della Lazio: nelle prime dodici giornate di campionato, il tecnico (che ha ruotato gran parte della rosa a disposizione) lo ha lasciato fuori solo nelle trasferte di Firenze e Como (oltre al match casalingo con il Genoa, per squalifica dopo l’espulsione rimediata a Torino con la Juventus), mentre in Europa League ha collezionato quattro gettoni su quattro gare. Un segno evidente di come il tecnico punti forte su di lui.
Romagnoli ha vissuto una settimana molto intensa: che si potrebbe definire “delle prime volte”. Contro il Cagliari, domenica scorsa, ha indossato la fascia di capitano della Lazio. Un’emozione incredibile per lui, da sempre tifoso biancoceleste. Non aveva mai ricoperto questo ruolo (lo era stato per tanti anni al Milan, alzando al cielo anche la Coppa dello scudetto nella stagione 2021-22). Giovedì, contro il Porto ha invece messo a segno il suo primo gol stagionale, sbloccando la partita con un perfetto colpo di testa, dopo una sponda di Castellanos.
Dalla settimana delle prime volte alla sfida del cuore
Oggi, per la prima volta, sfiderà il suo idolo Alessandro Nesta. Il difensore al quale si è sempre ispirato.. Un punto di riferimento per lui, prima come leader e capitano della Lazio scudetto, poi come centrale del Milan. Alessio ha sempre visto in Alessandro una sorta di totem. Di modello da seguire: ne ha ereditato il numero tredici e la storia: seppur a parti invertite. Nesta è esploso nella Lazio e poi si è trasferito al Milan, mentre Romagnoli ha fatto il percorso contrario.
Il giorno in cui arrivò nella capitale, spiegò a tutti cosa rappresentasse Alessandro Nesta per lui: “Diciamo che la 13 me la porto dietro da tanti anni. Penso che Nesta sia stato il più forte difensore di tutti i tempi, nessuno sarà mai come lui per quello che ha rappresentato alla Lazio e al Milan. Ha fatto un qualcosa di irripetibile. Il dispiacere è che ce lo siamo goduti poco. Avrebbe potuto darci qualche altra gioia con quella squadra, resta la felicità di averlo vissuto in quegli anni. Io ho conosciuto personalmente Alessandro Nesta, tramite amici e l’ho rivisto al Milan lo scorso anno. In questi giorni non ho sentito nessuno, solo i miei amici e la mia famiglia. Ho cercato di isolarmi, di stare tranquillo e di chiudere la trattativa”.
Romagnoli, la sfida all’idolo Nesta e contro Djuric
Monza-Lazio sarà speciale proprio per questo. Alessio Romagnoli la vivrà con un sentimento doppio: da una parte la voglia di lanciare ancora di più la Lazio (protagonista di un inizio di stagione super), dall’altra le sensazioni di sfidare per la prima volta il suo idolo di sempre. In campo poi, non avrà tempo di distrarsi e di pensare ai sentimentalismi. La sfida più dura lo attende con Djuric, punto di riferimento offensivo dei brianzoli e calciatore nei confronti del quale dovrà prestare un’attenzione massima. Lo scorso anno il gigante bosniaco punì la Lazio con una doppietta, che spense le residue speranze Champions della squadra di Tudor. Oggi Romagnoli dovrà francobollarlo, cercando di limitarne la pericolosità.
Lo farà di fronte ad uno dei difensori più forti nella storia della Lazio e del calcio italiano. Lo stesso che ieri, ha candidamente ammesso di non essere in grado di dare consigli ai suoi difensori, perchè il calcio di oggi è totalmente diverso da quello in cui giocava lui. “Io non insegno niente perché non sarei capace a difendere al giorno d’oggi. Questa è la mia sensazione, non mi lamento ma credo che non sia giusto così. Anche perché se no Izzo non dovrebbe più giocare”. Il calcio di oggi è cambiato, ma esistono cose che non verranno mai scalfite: su tutte la fede, la passione e l’attaccamento. Nesta ha ammesso di essere tornato allo stadio a vedere la Lazio e di essersi emozionato, Romagnoli non ha mai nascosto la sua passione per i colori biancocelesti. Il calcio è ancora capace di farci emozionare…