Il giocatore spagnolo sta davvero vivendo una seconda giovinezza e mai era stato così decisivo da quando indossa la maglia biancoceleste
Da uomo spogliatoio, l’ex Roma, Chelsea e Barcellona, si sta riscoprendo decisivo anche in campo: 6 gol in 8 partite nel solo mese di ottobre. E’ assolutamente lui l’uomo copertina della Lazio che vola sia in campionato sia in Europa League grazie alle sue prodezze, ma anche all’esempio che riesce a dare sia in campo che fuori a tutti i suoi compagni.
La Lazio di Marco Baroni sta stupendo tutti. Un inizio di stagione travolgente, entusiasmante, incredibile quello della Lazio, che partita tra i mugugni di una piazza alle prese con l’addio di tanti calciatori che hanno rappresentato la storia recente della società, ora si ritrova davanti una macchina da punti quasi perfetta. 11 vittorie in 16 partite ufficiali, 10 nelle ultime 11. 4 su 4 in Europa League dove la Lazio è da sola in testa alla classifica della fase a campionato e un secondo posto in serie A che oggi fa sognare i tifosi biancocelesti.
Una seconda giovinezza
Canta il popolo laziale, Pedro Pedro Pedro gol! Quel minuto 91 di Lazio-Porto di giovedì scorso rimarrà scolpito a lungo, forse per sempre, nelle mente e nel cuore di migliaia di tifosi della Lazio presenti all’ Olimpico. Quella palla stoppata di sinistro in piena area di rigore e poi di piatto destro depositata in rete ha fatto letteralmente esplodere lo stadio. Quella corsa a perdifiato sotto la Curva Nord e quel boato infinito hanno suggellato un momento straordinario della Lazio e del suo giocatore in questo momento più rappresentativo. Pedro ha deciso di sfidare le leggi del tempo, quei 37 anni rappresentano oramai soltanto un numero per l’anagrafe, mentre l’atleta, il calciatore, vive una seconda, terza, quarta giovinezza, fate voi, che lo ha trasformato in eterno per tutti i laziali. E’ assolutamente lui il simbolo della trasformazione operata da Marco Baroni a questa Lazio. Sul punto di essere ceduto in estate, oramai fuori dal progetto, in poche settimane di allenamento ha prima convinto l’allenatore a trattenerlo, poi a diventare fondamentale per lo spogliatoio, fino a risultare imprescindibile in campo soprattutto nelle notti europee.
Mai così decisivo
25 titoli in carriera, dove ha vinto tutto sia a livello di club con Barcellona e Chelsea sia con la maglia della Spagna, poi scartato dalla Roma di Mourinho accetta la corte di Sarri e decide di passare alla Lazio, sull’altra sponda del Tevere. Un gol subito nel derby lo trasforma in idolo per i tifosi laziali e quella prima stagione suggella la sua classe infinita con 9 gol e 4 assist in campionato più 1 gol e 1 assisti in Europa League. Un gol ogni 256 minuti giocati, numeri davvero importanti. Il secondo anno del fuoriclasse spagnolo, sempre sotto la guida di Maurizio Sarri, non è stato all’altezza del primo, ma comunque i numeri restano significativi. 7 gol e 5 assist tra campionato ed Europa League per una media di un gol ogni 346 minuti giocati. Lo scorso anno è stato molto tribolato per tutti i giocatori della Lazio, l’addio di Sarri a metà stagione e l’arrivo di Tudor ha portato molti problemi con i risultati che faticavano a venire.
Solo tre gol e un assist per l’ex giocatore del Barcellona. Poi la rinascita a nuova vita in questo strepitoso inizio di stagione. Partite sontuose impreziosite dalla sua classe infinita e soprattutto un ritrovato feeling con il gol che ha fatto volare la Lazio sia in campionato che in Europa. 3 gol in 6 partite di campionato e 3 gol in sole 4 di Europa League disputate fino a ora, tutti decisivi per sigillare la vittoria. Una media gol pazzesca, la più alta da quando è alla Lazio. Un gol ogni 99 minuti giocati, in pratica Pedro quest’anno segna ogni volta che gioca. Un talento davvero infinito.