Il rapporto tra il tecnico testaccino e la Lazio è fatto di rispetto, sfottò e gare impossibili da dimenticare. Ce n’è una, rimasta nella storia
Claudio Ranieri è l’uomo del giorno. Il tecnico romano è ad un passo dal ritorno sulla panchina giallorossa. I Friedkin, dopo aver esonerato Daniele De Rossi e Ivan Juric, hanno virato in modo netto sul tecnico testaccino, che aveva guidato i giallorossi nelle stagioni 2009-10 e 2010-11. Un legame forte tra l’allenatore e il club, con il quale aveva anche esordito in serie A da calciatore. L’allenatore non ha mai nascosto il suo amore per il club giallorosso, più volte manifestato all’interno di una carriera lunga e ricca di soddisfazioni.
Il rapporto con la Lazio è stato invece contrassegnato da situazioni particolari: un mix tra sfottò, complimenti sentiti, provocazioni e contatti diretti. Ranieri è stato ad un passo dal sedersi sulla panchina dei biancocelesti. Prima dell’arrivo di Sven Eriksson, tra febbraio e marzo del1997, il presidente dei biancocelesti Sergio Cragnotti parlò a lungo con lui, che stava per lasciare la guida della Fiorentina. Il patron biancoceleste era rimasto molto ben colpito dalla signorilità e dall’esperienza del tecnico, ma non affondò il colpo. Preferì chiudere con Eriksson, che stava per liberarsi da un accordo precedentemente sottoscritto con un club inglese.
Ranieri, virò sul Valencia, con il quale vinse una Coppa di Spagna e una Supercoppa Europea. Durante un’intervista radiofonica, effettuato nel 2007, quando guidava il Parma, confermò il contatto con i biancocelesti e dichiarò che non avrebbe avuto problemi a guidare la Lazio. Nonostante il suo amore per la Roma. Ranieri, uno dei veterani del mondo del calcio, ha allenato diversi club in Italia: dal Cagliari (due volte), al Napoli, dalla Fiorentina all’Inter, passando per la Juventus, la Sampdoria e il Parma. Con la Roma sfiorò lo scudetto nella stagione 2009-10, beffato in extremis dall’Inter di Mourinho.
In quella stagione molti ricordano gli sfottò nei confronti della Lazio dopo un derby vinto (con rigore fallito da Floccari e uno, generoso, concesso ai giallorossi e trasformato da Vucinic): “Ve state ad attaccà al fumo della pipa”, disse in conferenza stampa, “Stiamo godendo come ricci”. Parole diventate virali, ma che si sono poi rivelate un boomerang a fine stagione, quando i giallorossi persero lo scudetto in extremis con l’Inter. Proprio Ranieri ha spesso ricordato il ko dei biancocelesti con i nerazzurri in quel campionato, criticando l’atteggiamento arrendevole degli uomini di Reja.
Nella stagione 2020 invece, quando la Lazio di Inzaghi sconfisse nettamente la sua Sampdoria, il tecnico elogiò pubblicamente i biancocelesti, per il lavoro svolto e per la programmazione, augurando alla squadra (senza nessun tipo di scaramanzia o doppio fine) di ripetere il cammino che il suo Leicester fece in Inghilterra. Quando partì come squadra semi sconosciuta e vinse il titolo.
Ma c’è una gara, con i biancocelesti e Ranieri protagonisti, impossibile da dimenticare: che ancora oggi rappresenta per l’allenatore romano, un cruccio clamoroso. Un record negativo. La Lazio ha infatti inflitto a Claudio Ranieri la sconfitta più pesante della sua carriera. Il cinque marzo del 1995, i biancocelesti guidati da Zdenek Zeman affrontarono la Fiorentina guidata dal mister romano e la sconfissero con un sonoro 8-2. Mai nella sua carriera, Ranieri ha subito un passivo più ampio.
il poker di Casiraghi, e le reti di Negro, Cravero, Boksic e del giovane Marco Di Vaio, seppellirono i viola di Claudio Ranieri. Un passivo impossibile da dimenticare e che rappresenta ancora oggi, il ko più pesante che il tecnico ha dovuto digerire nella sua lunga carriera. Simile solo ad un 6-0 in Spagna (subito da suo Valencia contro il Logrones) ed un 5-0 che il Milan di Capello inflisse al suo Napoli, con Van Basten protagonista. Niente a che vedere però con le otto reti con le quali i biancocelesti si imposero allo stadio Olimpico. La sconfitta più pesante della sua carriera. Un ko impossibile da dimenticare.