L’ex centrocampista si Milan, Lazio, Atalanta e della Nazionale, elogia il mediano: “Sta facendo un campionato grandioso. La Lazio? Ecco dove può arrivare…”
“Rovella merita questa convocazione e lo spazio che riuscirà a ritagliarsi in Nazionale. È uno dei giocatori che più di altri si sta mettendo in mostra con la maglia della Lazio”. Demetrio Albertini, ex centrocampista di Milan, Lazio, Atletico Madrid e Atalanta, non ha dubbi. Nicolò Rovella è una delle sorprese più belle di questo inizio di stagione, “e sono molto contento che Spalletti lo abbia convocato in Nazionale.
Albertini è uno dei centrocampisti con il maggior numero di presenze con la maglia azzurra: ha disputato i Mondiali del 1994 in Usa e del 1998 in Francia (due edizioni che hanno visto gli azzurri uscire ai calci di rigore: nella finale di Pasadena contro il Brasile e contro i transalpini, padroni di casa). Ha giocato anche gli Europei del 1996 (in Inghilterra) e del 2000, arrivando ad un passo dal titolo. Con l’Italia ha collezionato 79 presenze e tre gol. “La Nazionale è un pò una mia seconda famiglia – ha dichiarato ai nostri microfoni – sono arrivato giovanissimo nell’Under 16, poi le nazionali giovanili e la maglia azzurra. Una volta smesso sono entrato in Federazione come dirigente. Da quaranta anni l’Italia è la mia famiglia”.
Della quale, Nicolò Rovella è entrato a farne parte. Si aspettava questo rendimento?
“Rovella sta facendo un campionato grandioso, lui e tutta la Lazio. E’ arrivato con merito in Nazionale perchè con la Lazio ha saputo farsi trovare pronto ed il suo lavoro è stato premiato. Ha trovato continuità di rendimento ed è stato certamente una delle più belle sorprese di questo inizio di stagione”
E’ rimasto stupito dalla convocazione di Spalletti?
“Non mi ha stupito. Intanto perchè se lo merita e poi perchè ci sono talmente pochi italiani che il commissario tecnico, come ne ha la possibilità, li chiama. La differenza tra il calcio di una volta e quello di oggi è evidente. Prima si faceva esperienza nei club e la chiamata in azzurro arrivava dopo tante partite di livello, soprattutto in Europa. Oggi accade il contrario. Spesso è la Nazionale a regalare esperienza ai calciatori, che con i club giocano poco in Europa”.
La Lazio è prima in Europa League e seconda in campionato. Si aspettava questo inizio di stagione?
“Baroni sta facendo un grande lavoro. Non è facile dare un giudizio da esterno: non conosco certe dinamiche interne nello spogliatoio, ma le partite sono sempre le sintesi di tanti fattori: su tutti è la capacità di creare un gruppo, e su questo lavoro è stato bravissimo. La Lazio è una squadra compatta, che segue il suo allenatore e in campo si vede”.
La Lazio è seconda, insieme a Fiorentina, Atalanta e Inter e con un punto solo di ritardo sul Napoli. Poi c’è la Juve…
“Che bello! Un grande equilibrio. Il Napoli non gioca le coppe ed ha la possibilità di lavorare partita dopo partita, solo per il campionato; l’Atalanta mi sembra matura, la Lazio e la Fiorentina rappresentano le sorprese e l’Inter e la Juventus hanno il Dna delle squadre vincenti. Queste sono le caratteristiche di ognuna: poi bisogna vedere come saranno in grado di gestire i momenti difficili”.