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Lazio, tutti i dubbi sulla malaria di Dia: quando si è ammalato? E quando torna?

La malattia riscontrata all’attaccante senegalese porta il club a porsi tanti dubbi? Quando e come si sarebbe manifestata? Il dubbio sui tempi e le ultime prestazioni del calciatore che gridano vendetta…

Come si sarebbe ammalato Boulaye Dia? Quando potrebbe tornare a disposizione? Si è allenato con la Nazionale senegalese, si trova in ospedale e soprattutto quali sono le sue condizioni? Un vero e proprio alone di mistero circonda il caso relativo all’attaccante biancoceleste, fermato alla vigilia della partita con il Burkina Faso. La Federcalcio senegalese ha confermato, attraverso un comunicato ufficiale, la presenza della malaria, annunciando il suo forfait.

Lazio, tutti i dubbi sulla malaria di Dia: quando si è ammalato? E quando torna? – La Presse Foto – Lalazio.com

Da quell’annuncio in poi, i tanti dubbi che hanno circondato questa vicenda, sono emersi all’improvviso. Il primo e più grande, riguarda proprio la modalità con la quale Dia avrebbe contratto la malattia. “Sicuramente tramite la puntura di una zanzara infetta. I sintomi si manifestano almeno dopo due settimane dal contagio. Non subito”, ha spiegato ai nostri microfoni il professor Ciccozzi. Un particolare che lascia pensare che il contagio sia avvenuto nella precedente trasferta con la nazionale di una ventina di giorni fa? Si, è possibile. Inizia con un forte mal di testa, poi mal di schiena, grande sudorazione, nausea, tosse. Un’ingrossamento del fegato: insomma, una bella rottura di scatole”.

I dubbi sulla malaria: possibile che Dia si sia ammalato nella precedente sosta?

Ma se fosse vera questa ipotesi, possibile che Dia negli ultimi venti giorni si sia allenato regolarmente e abbia giocato con la malaria addosso, rendendosi conto di averla contratta solo a distanza di tempo? Teoricamente si: la Lazio (che resta in attesa di poter visitare il calciatore per dirimere tutti i dubbi), aspetta. Prende piede un’ipotesi: Dia potrebbe aver subito la puntura della zanzara infetta durante l’ultima trasferta in Nigeria, ed aver sviluppato la malattia a distanza di quindici – venti giorni. Ma senza mostrare sintomi, e senza avere reali problemi.

I dubbi sulla malaria: possibile che Dia si sia ammalato nella precedente sosta? – Lapresse Foto – Lalazio.com

Ne sarebbe venuto a conoscenza solo attraverso i test a tappeto fatti dalla federazione senegalese alla vigilia della sfida con il Burkina Faso. La forma leggera che aveva contratto, non lo aveva portato a fermarsi, permettendogli di allenarsi. Ma potrebbe (condizionale d’obbligo in attesa di test più veritieri) averne limitato le prestazioni. Non a caso, nel mini ciclo di gare successivo all’ultimo viaggio di Dia in nazionale (dove potrebbe aver preso la malaria), le prestazioni del senegalese non sono state come quelle di inizio di stagione: in sette partite (cinque di campionato e due di Europa League), Dia ha segnato solo un gol. Numeri completamente opposti a quelli evidenziati nel mini ciclo precedente, quando (dopo il ritorno dal Senegal) aveva messo a segno quattro reti.

Quando torna Dia a Roma?

Ora la domanda che tutti si pongono. Come sta Dia e quando tornerà a Roma? Ieri nessun comunicato ufficiale da parte della Federazione senegalese. I cronisti che seguono il Senegal hanno avanzato l’ipotesi che il calciatore non solo non fosse ricoverato in ospedale, ma che si fosse addirittura allenato a parte (particolare che confermerebbe i pochissimi sintomi presenti), ma non ci sono state conferme dirette. La Lazio aspetta di riabbracciarlo, di verificare con i suoi occhi le condizioni di salute del suo attaccante. Ma al momento Dia è rimasto in Senegal. Su quando potrà tornare a disposizione, restano forti i dubbi. Teoricamente, in assenza di sintomi evidenti, Dia potrebbe anche scendere in campo contro il Bologna alla ripresa del campionato.

Quando torna Dia a Roma?  – La Presse Foto – Lalazio.com

Se fosse confermata l’ipotesi precedente, ovvero che il contagio si sarebbe verificato una ventina di giorni fa (e che il calciatore se ne sia accorto solo grazie ai test effettuati dai medici senegalesi), Dia potrebbe anche scendere in campo. “Ognuno è il medico migliore del proprio corpo. Quando se la sentirà, potrà tornare ad allenarsi. Ma mai mentre ha la febbre”, spiegava il professor Ciccozzi. Se i sintomi non si sono manifestati e il calciatore se la sente, nulla gli vieterebbe di giocare. Tra l’altro non è tenuto a nessun tipo di isolamento o quarantena, visto che la malaria non si trasmette da uomo a uomo.  Ma mai come questa volta è necessario fare tutti i controlli del caso e verificare le sue condizioni, per evitare problemi successivi.

I tempi di recupero: il precedente legato a Kouame

Esiste un precedente: Kouame, attaccante della Fiorentina, si era ammalato di malaria a febbraio scorso: il 22 si sentì male. Ma in quel caso i sintomi furono evidenti: il club gli fece fare i test dopo che il calciatore aveva manifestato febbre alta, spossamento e altri problemi respiratori. Dopo il ricovero in ospedale, il calciatore tornò in campo solo il 30 marzo: più di un mese dopo. La situazione sembra essere diversa. Ma se prima non verrà risolto il dubbio su quando il calciatore ha riscontrato la malattia, sarà quasi impossibile ipotizzare una data di ritorno in campo.

I tempi di recupero: il precedente legato a Kouame – La Presse Foto – Lalazio.com

Baroni aspetta con ansia. Avere a disposizione al più presto Dia sarebbe un gran bel vantaggio. Ma mai come questa volta, bisognerà muoversi con tutte le precauzioni del caso. “Quando stai male, devi stare fermo e riprendere l’allenamento con cautela. Se si vogliono evitare rischi successivi. Altrimenti rischi di pagarne le conseguenze”, spiegava Ciccozzi. La Lazio e Dia valuteranno con attenzione i prossimi sviluppi.

Published by
Paolo Colantoni