Il tecnico dei biancocelesti inizia a preparare la sfida contro il Bologna, valida per la tredicesima giornata di campionato. C’è un dubbio che dovrà risolvere a breve…
La sfida con il Bologna sarà il primo di una serie di esami che i biancocelesti saranno chiamati ad affrontare nei prossimi quaranta giorni. Un tour de force spaventoso, che vedrà gli uomini di Baroni giocare due volte con il Napoli, poi con Inter, Atalanta, Ajax e Roma. Una serie di sfide che daranno l’esatta dimensione delle ambizioni della squadra biancoceleste. Un momento decisivo per la stagione.
Il tecnico della Lazio non vuole fare passi indietro: vuole risposte dalla squadra, iniziando dal match contro i felsinei, che nella scorsa stagione (sotto la guida di Thiago Motta), hanno sconfitto per due volte i biancocelesti. Lazio-Bologna rappresenterà il primo esame del prossimo ciclo ravvicinato di gare. I rossoblù avevano iniziato la stagione in modo altalenante, ma Italiano nel corso delle ultime settimane sembra aver trovato il bandolo della matassa. Nell’ultima sfida prima della sosta hanno espugnato l’Olimpico, imponendo a Juric una sconfitta decisiva per il suo esonero.
Il primo dubbio da sciogliere: spazio al 4-2-3-1 o conferma del modulo di Monza?
Baroni attende con ansia il match di domenica e sarà chiamato a sciogliere alcuni dubbi: il primo, probabilmente il più importante, riguarda il modulo base con il quale schiererà la sua Lazio: riproporre ancora il 4-2-3-1, con il quale ha ottenuto i risultati più importanti nella prima parte di stagione, o virare sul 4-3-3, come fatto a Monza nell’ultimo turno prima della sosta? Anche se, sin dal primo giorno di ritiro, ha spiegato più volte che per lui il calcio posizionale, fatto di moduli fissi e di posizioni prestabilite non esiste più, lo schema base rappresenta un importante punto di partenza.
Giocando con Dia alle spalle di Castellanos ha dato imprevedibilità all’attacco ed è riuscito a sfruttare la buona vena realizzativa di entrambi gli attaccanti: l’argentino è a quota sette gol (cinque in campionato e due in Europa League), mentre il senegalese è a sei centri. Ma nelle ultime sfide qualcosa sembra essere cambiato. Nei momenti decisivi delle ultime gare (con Cagliari, Genoa e Porto), il tecnico ha virato sul 4-3-3, proponendo una squadra più equilibrata: in tutte e tre le sfide ha ottenuto risultati più che soddisfacenti. A Monza è sceso in campo direttamente con questo modulo, proponendo un centrocampo più solido e ben strutturato, che ha preso immediatamente in mano le redini del gioco.
I vantaggi e gli svantaggi del modulo a tre punte
Giocare con il 4-3-3 porta indubbi vantaggi: maggior equilibrio, possibilità di tenersi più carte da giocare in corso d’opera e, particolare di non poco conto, porterebbe il tecnico a sfruttare di più, e nella sua posizione preferita Pedro, che sta vivendo una seconda giovinezza. In attacco avrebbe più di due alternative per ruolo: Pedro, Isaksen, Tchaouna, Zaccagni e Noslin si giocherebbero le due maglie sugli esterni, mentre Dia e Castellanos sarebbero alternativi al centro dell’attacco.
Ma ci sono anche degli svantaggi: in primis, l’impossibilità di utilizzare entrambi gli attaccanti centrali dal primo minuto, e le poche alternative in mezzo al campo. Se Vecino, Guendouzi e Rovella venissero schierati dal primo minuto, al tecnico resterebbe il solo Dele Bashiru come carta da utilizzare in corso d’opera. In attesa del recupero di Castrovilli (che secondo le più ottimistiche previsioni dovrebbe essere fissato per l’inizio di dicembre), il nigeriano sarebbe l’unica alternativa di ruolo dell’intero reparto. A meno di clamorose novità (negli ultimi allenamenti è stato spesso provato anche Patric in quella posizione).
Ma il modulo non è l’unico dubbio che si trascina Baroni: dopo ogni sosta delle nazionali, sarà fondamentale capire lo stato di forma dei calciatori che torneranno alla base. Castellanos ad esempio, giocherà con l’Argentina nella notte tra martedi è mercoledì: potrebbe arrivare a Formello giovedì e svolgere la prima, vera seduta, venerdì, a 48 ore da Lazio-Bologna. Il tecnico dovrà anche sciogliere il dubbio relativo ai centrali difensivi: Gila e Romagnoli sono in pole, ma l’ex capitano del Milan si è sottoposto a dei controlli e si sta gestendo. Toccherà ancora a lui guidare la difesa contro il Bologna?