Il terzino romano sarà chiamato a sostituire Nuno Tavares, che salterà la sfida con il Bologna e quella con il Ludogorets.
Da rincalzo a titolare, da calciatore rimasto spesso in naftalina, a risorsa sulla quale puntare: Luca Pellegrini ha scalato gerarchie e in poco tempo è diventato un giocatore più che affidabile per Marco Baroni: starà a lui sostituire Nuno Tavares durante l’assenza del portoghese, che si è fermato per una piccola lesione al flessore durante l’ultima sosta per gli impegni delle nazionali.
Tavares, che ha totalizzato otto assist in questa prima parte di stagione, salterà la sfida con il Bologna, quella con il Ludogorets in Europa League e, forse, la trasferta sul campo del Parma. Sfide nelle quali Luca Pellegrini sarà chiamato a sostituirlo. Per l’ex terzino della Juventus, si tratta di una grande chance. Baroni gli ha regalato fiducia, lo ha utilizzato con maggior frequenza rispetto a Maurizio Sarri ed ha ottenuto delle ottime risposte. Lo scorso campionato Pellegrini era diventato l’ultimo dei terzini nelle gerarchie del tecnico toscano, che gli preferiva Marusic, Lazzari ed Hysaj, arrivando a spostare il montenegrino e il terzino albanese sulla sinistra, piuttosto che affidarsi al difensore romano.
Pellegrini, un cambio netto rispetto al passato: i numeri non mentono
Baroni gli ha restituito fiducia: lo ha aspettato dopo l’incidente stradale che lo aveva costretto a saltare la trasferta di Udine e gli ha aperto le porte della squadra titolare. Pur avendo un mostro sacro come Nuno Tavares davanti, il terzino romano è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante, collezionando dieci presenze totali e partendo quattro volte dal primo minuto. Al 20 novembre dello scorso anno, Pellegrini era stato schierato solo una volta dal primo minuto ed aveva totalizzato la metà dei minuti di questa stagione (223′ contro i 438′ di quest’anno).
Cosa è cambiato dalla scorsa stagione a quella attuale? Il modo di giocare di Baroni, che predilige un gioco offensivo, chiedendo ai suoi terzini di spingere, lo ha agevolato: ma al di là dell’aspetto tecnico, l’allenatore ha lavorato molto sul lato mentale: ha cercato di coinvolgerlo subito nel progetto, facendolo sentire parte integrante del gruppo, nonostante la concorrenza del miglior terzino sinistro del campionato. “Il mister è stato bravo, è una persona molto intelligente e molto empatica – ha ribadito Pellegrini nei giorni scorsi, rimarcando come il tecnico abbia tutte le qualità “per fare bene con una squadra come la nostra”. Secondo il terzino, Baroni è riuscito a toccare i punti giusti, creando un ottimo feeling con la squadra”.
Pellegrini e le partite da protagonista
Nonostante un rapporto non straordinario con Sarri, che lo aveva relegato ai margini, il terzino non ha motivi di rancore verso l’ex tecnico: “Sarri mi ha insegnato tanto, però ora la squadra è cambiata drasticamente. Lo si vede anche dai risultati. Non è più possibile che lo stesso giocatore faccia tre partite da 90 minuti in una settimana, o almeno non gli stessi undici, mantenendo la stessa intensità sia fisica che mentale”. La spiegazione è chiara: mentre il tecnico precedente faceva una distinzione netta tra titolari e riserve, Baroni è riuscito a coinvolgere tutti e a far sentire tutti parte dello stesso gruppo.
Pellegrini lo ha ripagato in campo, a suon di ottime prestazioni: contro il Twente, in Europa League è stato uno dei migliori: ha sfiorato il gol due volte (colpendo anche un legno), ed ha propiziato sia l’espulsione del portiere avversario (con una splendida palla filtrante per Dia), sia il gol del vantaggio, trasformandosi in regista e trovando un assist straordinario per Vecino (che ha poi servito Pedro). Contro il Cagliari ha invece propiziato entrambi i gol che hanno deciso la sfida: prima ha calciato la punizione che Dia (dopo la ribattuta del portiere), ha trasformato nella rete dell’1-0, poi si è procurato il calcio di rigore, realizzato da Zaccagni. Con il Bologna avrà l’occasione di ripetersi: dalla sua parte incrocerà il campo con Orsolini, uno degli uomini più in forma dei rossoblù. Dovrà cercare di limitarne il gioco e di proporsi in fase offensiva.
Ha voglia di lasciare il segno e di mettersi in evidenza. Dovrà sostituire Nuno Tavares e provare a regalare alla squadra equilibrio e spinta sulla corsia di sinistra: “Quello che posso fare io è rimanere concentrato su di me, allenarmi al massimo e farmi trovare sempre pronto quando vengo chiamato in causa”, aveva detto ieri in un’intervista a Il Tempo. E’ arrivato il suo momento…