Domenica sera allo stadio Olimpico torna in campo la Lazio dopo la sosta per le nazionali e dovrà affrontare i rossoblù in un bel momento di forma e risultati
La Lazio di Marco Baroni è chiamata alla ripresa del campionato e a riprendere le fila di un discorso che, grazie a sei vittorie nelle ultime sette partite disputate, l’ha proiettata molto in alto in classifica, addirittura al secondo posto a un solo punto dal Napoli capolista. Adesso probabilmente arriva il difficile, perchè da squadra sorpresa e senza pressione, ora deve dimostrare di meritare tutti gli elogi che sono piovuti su Baroni e i suoi ragazzi.
Il Bologna di Vincenzo Italiano sembra aver finalmente imboccato la strada giusta. Se la Champions League si sta dimostrando più difficile del previsto, anche se il cammino è ancora lungo e lascia ampi margini di speranza per essere almeno ripescata per i playoff, in campionato i rossoblù, dopo un inizio difficile, sono arrivati alla terza vittoria consecutiva, che ha sistemato la classifica.
Una squadra in crescita
Non era assolutamente facile sostituire Thiago Motta, l’allenatore artefice del miracolo della passata stagione, che ha saputo riportare il Bologna, dopo un’assenza di 60 anni, in Champions League. Ecco perchè l’avventura per Italiano, passato in estate sotto le due Torri dopo l’esperienza vissuta con la Fiorentina, non è stata facile, soprattutto nei primi mesi sulla panchina rossoblù, tra l’attesa per l’avventura europea, alcuni giocatori risultati fondamentali nella passata stagione da sostituire perchè ceduti in estate e un gioco diverso da far metabolizzare alla squadra. Via Calafiori e Zirkzee, passati rispettivamente all’Arsenal e alla Juventus, sono arrivati Casale e Castro oltre a Miranda come esterno di difesa, l’allenatore nato in Germania, ma italianissimo come il suo cognome, ha cercato di trasferire alla squadra la sua filosofia di gioco.
Dopo gli inizi difficili, piano piano i giocatori hanno cominciato a capire i movimenti che chiede da loro Italiano. Lo 0-3 di Napoli ha fatto capire che bisognava voltare pagina, che questa era tutta un’altra stagione e che tutto quello fatto lo scorso anno non sarebbe contato più nulla. Le ultime tre vittorie consecutive, tra cui quella dell’Olimpico contro l’ultima Roma di Juric, hanno sistemato la classifica che ora vede i rossoblù appena dietro il pacchetto di testa, a pari punti con il Milan con il quale deve recuperare anche una partita, quella sospesa per la tragica alluvione che ha colpito l’Emila Romagna.
Un piano tattico ben preciso
Il Bologna gioca un 4-3-.3 all’antica, ma che a volte, soprattutto in trasferta, si trasforma in un 4-2-3-1 votato all’attacco, dove gli esterni sia di difesa sia del tridente offensivo rivestono il ruolo più importante, non a caso il capocannoniere della squadra è quell’Orsolini che in rossoblù sta mostrando una continuità di rendimento da grande squadra. Ndoye, al momento infortunato, e Orsolini larghi e Castro al centro dell’attacco sono i terminali offensivi, ma anche i primi a salire in pressing nella prima fase di non possesso palla. Soprattutto, l’attaccante argentino si fa preferire da Italiano a Dallinga, proprio per il suo modo di far giocare la squadra. I 4 gol e i 2 assist forse non rendono giustizia al lavoro del centravanti rossoblù, ma sappiamo bene come nelle squadre di Italiano l’attaccante centrale ha compiti diversi e non riesce mai a mettersi in luce per i gol fatti.
Con Aebischer infortunato, sarà Odgaard ad agire in mezzo al campo, insieme all’eterno Freuler e Moro, mentre la linea a 4 davanti a Skorupsky sarà composta da Holm, probabilmente preferito a Miranda a destra, l’ex Casale con Beukema al centro e Lykogiannis a sinistra. Italiano predilige una costruzione dal basso, con movimenti del mediano, che tende a smarcarsi, e delle mezz’ali che supportano l’inizio dell’azione. La costruzione del gioco si sviluppa principalmente sulle fasce. Con l’aiuto dei terzini larghi e alti in fase offensiva che costringono la squadra avversaria a lasciare grandi spazi nelle zone centrali e ne approfittano proponendo inserimenti verticali e passaggi filtranti. La Lazio dovrà essere attenta a non farsi attrarre dalla ragnatela di passaggi dove anche il portiere gioca un ruolo fondamentale, per non farsi prendere alle spalle dalla velocità degli attaccanti, non a caso il Bologna ha un rendimento migliore in trasferta piuttosto che in casa proprio quando è chiamata ad agire di rimessa.