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Lazio-Bologna, sai riconoscere il doppio ex misterioso?

Ha vestito le maglie della Lazio e del Bologna, segnando valanghe di gol e lasciando un gran ricordo tra i tifosi. Sai riconoscere da questi indizi il doppio ex misterioso?

I biancocelesti di Marco Baroni affronteranno il Bologna allo stadio Olimpico, nella sfida valida per la tredicesima giornata di campionato: un match importante per la classifica ed il destino degli uomini di Baroni, che hanno chiuso il mini ciclo precedente al secondo posto, con un punto da recuperare sul Napoli. Sono numerosi i giocatori che nella storia dei biancocelesti e dei rossoblù hanno vestito entrambe le maglie: sai riconoscere da questi indizi il doppio ex di oggi?

Lazio-Bologna, sai riconoscere il doppio ex misterioso? – Lalazio.com

Come anticipato nella grafica degli indizi, si tratta di un calciatore che nella sua carriera ha ricoperto il ruolo di attaccante: ha segnato molti gol in serie A: ben 142, mostrando una grande freddezza sotto porta e mettendosi in evidenza per la qualità delle sue giocate. Tra le sue caratteristiche principali c’era l’opportunismo, abbinato ad una buona qualità tecnica. Ha segnato diversi gol dall’interno dell’area di rigore, ma ha saputo andare a segno anche con conclusioni dalla distanza.

La carriera del doppio ex di Lazio e Bologna

Ha vestito la maglia della Lazio dal 1993, fino al 1995, segnando sei reti: tre in campionato, due in Coppa Uefa e uno in Coppa Italia. Ha esordito sotto la guida di Dino Zoff, ma si è lanciato in modo definitivo con Zdenek Zeman, che ha saputo valorizzarlo e farlo crescere. Nella sua carriera ha portato a casa due scudetti: uno nel campionato Primavera e uno in serie A, nella stagione 2002-03, quando vestiva la maglia della Juventus. Ha giocato anche con il Parma, squadra con la quale ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, ed ha provato un’esperienza all’estero, giocando sia in Spagna che in Francia.

La carriera del doppio ex di Lazio e Bologna – Lalazio.com

Nella sua carriera ha indossato anche la maglia della Nazionale: con gli azzurri ha collezionato quattordici presenze (disputando la fase finale degli Europei del 2004) e segnato due reti: all’Azerbaigian e alla Romania. Il Bologna è stata la sua ultima squadra italiana: poi ha tentato l’esperienza in Canada, giocando (e segnando diversi gol) con il Montreal Impact.

Ecco chi è il doppio ex misterioso di Lazio e Bologna

Se ancora non avete capito di chi si tratta, siamo pronti a svelarvi il nome del doppio ex misterioso: si tratta di un calciatore che ha vestito la maglia della Lazio in tutte le squadre del settore giovanile, arrivando fino alla conquista dello scudetto sotto la guida di Mimmo Caso: il suo mentore. Il maestro che lo ha lanciato nel calcio che conta: “Caso mi ha aperto ad un mondo diverso, portandomi a ragionare non più da giocatore delle giovanili, ma da semiprofessionista”.

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Con queste parole Marco Di Vaio raccontava il suo rapporto con l’ex tecnico della Primavera della Lazio. Che fu fondamentale nella sua crescita. Di Vaio esordisce con la maglia della Lazio il 29 settembre 1993 a Plovdiv, in Coppa Uefa. A distanza di qualche settimana arriva anche la prima sfida in Coppa Italia (45′ con l’Avellino). Ma è il battesimo in campionato ad avere un sapore speciale. Il 20 novembre 1994 (un anno dopo la sua prima gara tra i professionisti), Zdenek Zeman lo lancia nella mischia nel secondo tempo di Lazio-Padova. I biancocelesti stanno vivendo un momento particolare: dopo un inizio di stagione scoppiettante, la Lazio ha battuto a fatica la Cremonese (1-0) e pareggiato 0-0 con la Reggiana. Contro i biancorossi di Sandreani le cose si mettono male: Maniero sblocca il risultato dopo pochi minuti e la Lazio riesce ad ottenere il pareggio solo alla fine del primo tempo con Rambaudi. Nella ripresa Zeman getta nella mischia il giovane bomber e la partita cambia: un autogol di Lalas e la “solita” rete di Signori permettono ai romani di tornare avanti. Poi, è proprio Di Vaio a bagnare il suo esordio con un gol meraviglioso: sull’assist di Rambaudi, controlla con il sinistro e insacca di destro in diagonale. La sua corsa si esaurisce in panchina: ad abbracciarlo c’è Alessandro Nesta, suo amico e compagno di mille battaglie nelle giovanili.

L’addio alla Lazio, i successi con Parma e Juventus e l’avventura al Bologna

Nel resto della stagione si alterna tra la Primavera di Mimmo Caso, con la quale vince lo scudetto nella doppia finale con il Perugia, e la prima squadra: segna altre due reti in campionato: con la Fiorentina, nel clamoroso 8-2 che la Lazio di Zeman infligge ai viola di Claudio Ranieri e al Genoa, in una sfida terminata 4-0 e successiva all’eliminazione dei biancocelesti in Coppa Uefa con il Borussia Dortmund. Di Vaio inizia con la Lazio anche la stagione successiva (95-96): va in gol in Coppa Uefa sul campo dell’Omonia Nicosia, gara che i biancocelesti vincono 2-1 dopo il 5-0 dell’andata e segna anche una rete in Coppa Italia, sul campo del Chievo Verona.

L’addio alla Lazio, i successi con Parma e Juventus e l’avventura al Bologna – La Presse Foto – Lalazio.com

Sembra destinato a completare il reparto offensivo con Signori, Boksic, Casiraghi, Rambaudi ed Esposito, ma nel mercato di novembre viene ceduto in prestito al Verona. “Dopo il primo campionato con i grandi iniziammo la nuova stagione – ha detto recentemente – ma a novembre eravamo già fuori dalle Coppe e lo spazio era poco. In squadra c’erano attaccanti fortissimi: Signori, Boksic, Casiraghi, Rambaudi. Per me, a diciotto anni, giocare sarebbe stato difficilissimo. Zeman non voleva mandarmi via, ma io ero convinto che mi avrebbe fatto bene andare a giocare con un po’ più di regolarità. Così nel mercato di novembre accettai di andare in prestito. Lasciai la Lazio convinto che a distanza di sette mesi sarei tornato ancora più forte. Purtroppo non andò così”.

Di Vaio inizia a girare l’Italia: dal Verona passa al Bari, poi arriva la Salernitana: con i campani segna 33 gol in due stagioni e viene ceduto al Parma: tre stagioni, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana ed il trasferimento alla Juventus, dove in due stagioni vince uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Al Bologna arriva l’estate del 2008, dopo le esperienze al Valencia (dove alza al cielo la Supercoppa europea), al Monaco e al Genoa: tre stagioni ricche di emozioni e di gol (sessantasei, in 148 presenze). Con i rossoblù chiude la sua avventura da calciatore in Italia e inizia quella di dirigente: prima nel ruolo di Club Manager e poi con quello di Direttore Sportivo, che ricopre ancora oggi.

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Paolo Colantoni