L’ex capitano della Nazionale parla del trionfo in Coppa Davis degli azzurri e del momento della Lazio: “Il presidente è uno dei pochi nel calcio di oggi da salvare”
Da una parte la vittoria della Coppa Davis, dall’altra la Lazio che batte il Bologna e torna al secondo posto in classifica, con un solo punto di ritardo dal Napoli capolista. Per Nicola Pietrangeli, ex tennista e capitano della nazionale italiana di tennis e tifoso della Lazio, è stata una domenica da incorniciare. “Io seguo con attenzione la Lazio, ma non sono un tifoso acceso, di quelli che vanno allo stadio. Mi fa molto piacere vederla così in alto in classifica“, esordisce ai nostri microfoni”.
Pietrangeli è rimasto sorpreso di questo inizio di stagione, con i biancocelesti (che dopo il successo con il Bologna) si trovano al secondo posto, ma fino ad un certo punto. “Io ero abbastanza ottimista, perchè credevo nel progetto fatto da Lotito. Uno dei pochi personaggi che salvo nel mondo del calcio di oggi. Un mondo che non capisco, onestamente…”
Cosa c’è che non riesce a capire nel mondo del calcio?
“Girano troppi soldi, ci sono debiti a non finire. Come è possibile che alcune squadre siano ancora in vita avendo oltre trecento milioni di debiti? Lotito in questo è unico: è uno dei pochi che riesce a fare i risultati e a tenere le società in condizioni positive. La verità è che nel calcio girano troppi soldi”.
Anche nel tennis però non è che ne girino pochi eh…
“E’ vero, ma si tratta di uno sport individuale. Se vinco o perdo, lo faccio da solo. Ho il mio team, ma poi in campo scendo io. Nel calcio si gioca di squadra: per vincere serve che un attaccante segni e che un portiere pari: perchè ci deve essere chi guadagna dieci volte di più”.
Torniamo alla Lazio. E’ soddisfatto di questo inizio di stagione?
“Si. Mi fa piacere vederla così in alto. Io sono un tifoso un pò anomalo: non godo delle disgrazie altrui, ad esempio non sono felice che la Roma sia così in basso in classifica. Ma vedere la Lazio che vince è sicuramente un aspetto positivo. La squadra non è male per niente. Ripeto, molto dipende anche dalle decisioni di Lotito”.
Lei lo ha sempre difeso…
“Mi hanno fatto passare per un suo amico, ma io l’avrò visto pochissime volte. Credo però che, in un mondo del calcio come quello di oggi sia uno che ha idee e che gestisce bene una società. Una volta mi disse una cosa: ‘I soldi sono i miei e voglio gestirli come dico io’. Ed ha ragione”.
Pietrangeli, il monito ai tifosi su Baroni: “Bisognerà stargli vicino anche se dovesse perdere un paio di partite”
Questa estate ha scelto Baroni sulla panchina, un tecnico che era stato giudicato forse frettolosamente in base alla poca esperienza sulle panchine di squadre di livello…
“Che gli vuoi dire a Baroni? Che è bravo, punto. Sta facendo benissimo: ora la piazza dovrà essere brava a gestire questa situazione e a stare affianco all’allenatore anche se le cose non dovessero andare per il verso giusto. E’ li che si capirà se l’ambiente è maturo: se dovesse perdere due partite, i tifosi non dovranno afre processi”.
A proposito di partite, si è emozionato per la vittoria della Davis?
“E’ il momento più bello per il tennis italiano. Possiamo dominare ancora a lungo. Se parliamo della finale, non mi è piaciuta la partita di Berrettini. Tennisticamente parlando, è stata una brutta partita: salvo solo il risultato. Sono contento per l’Italia, ma dobbiamo essere onesti. Non è che abbiamo affrontato dei grandi avversari, e questo tipo di formula, avendo uno come Sinner, certamente ci favorisce. Partiamo sempre 1-0 e ci basta fare un altro punto. La Coppa Davis di una volta era sicuramente diversa”.