Quinto gol in campionato, i numeri di Zaccagni sono spaventosi ed un dato sorprende. Solo una persona sembra non accorgersene…
Un colpo da biliardo, un tiro in buca d’angolo, che ha si è spento alla sinistra del portiere rossoblù Ravaglia, permettendo alla Lazio di trovare il raddoppio e di chiudere la partita. Poco prima, da corner, aveva disegnato una traiettoria che Gigot aveva trasformato nella rete del vantaggio. Mattia Zaccagni è stato ancora una volta decisivo, prendendosi la Lazio sulle spalle e portandola al successo. Il settimo di fila contando tutte le competizioni per la prima volta dal periodo tra settembre e novembre 2017 (furono 9 con Inzaghi in panchina).
Zaccagni è uno dei volti più belli di questa Lazio. Contro il Bologna è stato mortifero: prima ha messo a segno l’assist del gol del vantaggio, poi è salito ancora di tono e dalla sua mattonella, con il classico tiro a girare, ha trovato il quinto gol in campionato, permettendo ai biancocelesti di stendere il Bologna e continuare la corsa in campionato. I numeri sono tutti dalla sua parte: Zaccagni sta vivendo una stagione d’oro.
E’ ad un passo dall’eguagliare la stagione dello scorso anno: con Sarri e Tudor chiuse totalizzando sette gol e un assist. Alla fine di novembre ha già collezionato sei reti (cinque in campionato e una in Europa League) e due assist. Gli manca un solo centro per raggiungere i livelli di un anno fa. Con Baroni sta interpretando il ruolo di esterno in modo del tutto anomalo: parte laterale, si accentra, viene in mezzo al campo per dare superiorità, per puntare l’uomo e creare con il terzino (Tavares o Pellegrini), la superiorità numerica.
E segna: con continuità e regolarità. Con la rete realizzata contro il Bologna, Mattia Zaccagni ha trovato il gol in tre match di fila in Serie A solo per la seconda volta in carriera: la prima da gennaio 2024. E le sue prodezze hanno un peso specifico importante: contro il Venezia, alla prima giornata, realizzò il rigore del 2-1, che permise alla Lazio di ribaltare il risultato dopo l’iniziale vantaggio degli uomini di Di Francesco; contro l’Empoli ha trovato il gol del pareggio all’ultimo minuto del primo tempo, con un perentorio colpo di testa su assist di Nuno Tavares. Contro il Cagliari, nel giorno del suo rientro in campo dopo il problema influenzale che lo aveva costretto a saltare due match, ha calciato il rigore del 2-1, segnando un gol da tre punti.
Come ha fatto anche a Monza e con il Bologna: due reti belle, importanti e per certi versi simili: un tiro a giro alla Del Piero; il suo idolo da sempre. Zaccagni non ha mai nascosto di ispirarsi a lui: nei movimenti, nello stile e nelle giocate. Il tiro a girare sul secondo palo (già messo in mostra nel derby di due anni fa e contro la Croazia negli Europei), è diventato il suo marchio di fabbrica. Il suo stile: sta diventando il “tiro alla Zaccagni”. Un’azione che ripete con regolarità e che lo porta ad essere sempre decisivo.
Il capitano della Lazio sta stupendo tutti. L’unico che sembra non accorgersi del suo stato di forma, sembra essere il commissario tecnico della Nazionale, che continua ad ignorarlo. Lo stesso Spalletti che, nonostante la rete segnata contro la Croazia, e che permise agli azzurri di evitare una clamorosa eliminazione, lo lasciò fuori nella sfida successiva contro la Svizzera. E che oggi continua ad accantonarlo, preferendogli gente come Maldini e Raspadori, protagonisti di un inizio di stagione imparagonabile.
Zaccagni minimizza: a chi gli chiede lumi sulla sua esclusione, risponde con signorilità, parlando di inadattabilità al modulo scelto dal ct azzurro. “Se il modulo della Nazionale fosse lo stesso della Lazio il mister mi chiamerebbe a occhi chiusi. Credo sia tutto riferito a questo“, ha ribadito nei giorni scorsi. Non se ne fa un cruccio: pensa solo alla Lazio, che continua a trascinare. Ieri è stato premiato come migliore in campo, l’ennesimo timbro in una stagione fin quì eccezionale.