Molti tifosi, che volevano assistere ad Ajax-Lazio, hanno già acquistato da tempo i biglietti dello stadio, dell’aereo e prenotato l’albergo, pagando cifre importanti. Come devono comportarsi? Possono avere indietro la cifra spesa? A chi devono rivolgersi? La risposta dell’esperto…
“Sto lavorando con l’ambasciatore, con tutto il mondo, per cercare di ripristinare la legalità. C’è un’ordinanza, io sto lavorando per i tifosi, ma siamo in Olanda. La UEFA? Anche loro stanno in difficoltà”. Il presidente della Lazio Claudio Lotito, conferma di essersi già mosso dopo la decisione di vietare la trasferta olandese ai tifosi biancoceleste. Una scelta che sta facendo discutere ed ha già provocato reazioni.
Molti tifosi biancocelesti si erano mossi in anticipo ed avevano già acquistato pacchetti viaggio e il biglietto dello stadio. Alcuni ne avevano approfittato per organizzare un piccolo viaggio nella capitale olandese, durante il periodo natalizio. Ai microfoni di Radio Olympia, un tifoso laziale, Federico ha raccontato la sua storia: “Avevo organizzato un viaggio di quattro giorni e tre notti, portando con me anche mia moglie e mia figlia. Io poi sarei andato allo stadio, mentre loro avrebbero passato la serata in modo diverso. In totale la spesa è stata di 1500 euro”. Un altro tifoso, Marco, ha invece raccontato di “aver prenotato il volo il 31 agosto: ho speso 280 euro di volo, 100 di albergo e 36 per il biglietto dello stadio. Chi mi rimborserà”.
Domanda che abbiamo girato all‘avvocato Marco Bottaro, che da anni è in prima linea nel seguire le vicende legali dei tifosi di Lazio e Roma. “Parliamo di una decisione presa dal triangolo, composto da Prefetto, Sindaco e Capo della Polizia di Amsterdam. Da quanto so, non si tratta ancora di una decisione ufficiale: ma solo di una dichiarazione di questi tre organi, che hanno detto che i tifosi biancocelesti non sono ben accetti ad Amsterdam. Al momento si tratta di una semplice dichiarazione, senza nulla di ufficiale. La situazione, che è a tutti gli effetti anomala, è in stallo: si è mossa già la società biancoceleste”.
Perchè si tratta di una situazione anomala?
“Di solito è la Uefa che chiude le porte ai tifosi, difficilmente accade che un’autorità cittadina si muova in questo senso. Speriamo che non diventi ufficiale, visto che ci sono molti tifosi che hanno prenotato alberghi. Sarebbe un precedente molto delicato. Lo stadio dell’Ajax è di proprietà del Comune e questo potrebbe inficiare sulla decisione finale, visto che uno dei tre organi che hanno diramato questa decisione è il sindaco. Fosse stato uno stadio di proprietà della società, la decisione del Comune non sarebbe stata valida, se non dopo l’ok del club. Ora la situazione è diversa”.
I tifosi della Lazio erano stati già vessati nel corso della trasferta di Enschede con il Twente.
“In quel caso non venne vietato l’ingresso in città o allo stadio, ma con un ordinanza comunale i tifosi sono stati bloccati in un perimetro, impossibilitati a lasciare l’albergo la sera prima: non rigurdò fortunatamente tutti, perchè alcuni hanno soggiornato in strutture presenti in cittadine limitrofe e poterono muoversi tranquillamente. Qui la situazione è diversa. Non potendo fermare i tanti tifosi della Lazio che sarebbero andati, oltre 2600, si è scelto di scoraggiarne il viaggio”.
“L’intenzione è di scoraggiare il viaggio dei tifosi verso l’Olanda”
Cosa vuol dire scoraggiarne il viaggio?
“Io credo che sia abbastanza chiaro quello che accadrà: per le autorità cittadine sarà impossibile vietare l’ingresso in città dei romani. Sotto il punto di vista logistico e legislativo: intanto perchè i tifosi biancocelesti arriverebbero da vari aeroporti, non solo con un volo diretto ad Amsterdam: c’è chi, per risparmiare, ha preso tratte diverse e ci sono alcuni che si sono organizzati con altri mezzi: pullman, macchine private, ecc..”.
E dal punto di vista legislativo?
“Non si possono bloccare dei cittadini europei che arrivano in città. Se un romano venisse impossibilitato ad entrare ad Amsterdam, verrebbe a tutti gli effetti messo sullo stesso piano di un clandestino. Se io sono un libero cittadino, incensurato, e non ho mai creato problemi a quel Paese, non posso essere bloccato. Se una persona si reca ad Amsterdam da turista, avendo acquistato dei pacchetti viaggio che comprendono hotel e albergo, non può essere fermato. Si può evitare che entri allo stadio, non che entri in città: per questo dicevo che la scelta è stata fatta per scoraggiare l’ingresso ad Amsterdam”.
Quindi è impossibile vietare l’ingresso ad Amsterdam?
“Come fanno al controllo a rispedire a Roma una persona che arriva all’aeroporto? Non è possibile: esistono delle norme che regolano lo spostamento dei cittadini all’interno del territorio dell’Unione Europea. E l’Olanda fa parte dell’Unione Europea. Sono norme che vanno sopra ordinanze comunali, superiori anche a quelle dello Stato. Quindi no, non si può impedire ad un singolo cittadino di entrare in Olanda: si può invece vietare l’ingresso allo stadio”.
In termini pratici, se una persona ha organizzato un viaggio di due o tre giorni in Olanda, con la famiglia, comprando anche il biglietto dello stadio, può andare in Olanda e non perdere la somma spesa, perdendo eventualmente solo il prezzo del biglietto, giusto?
“Si, diverso è il discorso per chi ha pensato ad un viaggio incentrato solo sulla partita…”
“Una guerra contro i mulini a vento”
Prendiamo il caso di un tifoso che aveva acquistato il biglietto dello stadio, il volo e l’albergo per una sola notte. Di fronte all’impossibilità di andare allo stadio, molti rinunceranno. In quel caso, cosa si potrebbe fare per chiedere un rimborso?
“Difficile dirlo: subentrerebbero norme di carattere europeo. Bisognerebbe presentare ricorso contro Prefettura, Sindaco e Procura, per chiedere un risarcimento, ma sarebbe necessario rivolgersi ad un tribunale olandese. Diventerebbe una guerra contro i mulini a vento, con il rischio di spendere più di quanto hai pagato per il viaggio di un giorno ad Amsterdam”.
Situazioni che sembrano fatte apposta per scoraggiare eventuali richieste di rimborso…
“Una persona intenzionata ad andare fino in fondo, dovrebbe poi rivolgersi ad un avvocato olandese, recarsi sul posto per firmare dei mandati, delle procure, con costi elevati. E non avrebbe neanche la certezza di vincere la causa. Che, lo ripetiamo, andrebbe fatta contro chi ha preso questa decisione: quindi Procura, Tribunale e Sindaco. Gli organizzatori dei viaggi e i gestori degli alberghi non avrebbero responsabilità e non rischierebbero nulla”.
Cosa potrà accadere per provare a far cambiare questa situazione?
“Si deve muovere il presidente della Lazio, cosa che è già successa, e dovrebbero muoversi le istituzioni politiche italiane”.
La Uefa potrebbe imporsi
“A livello di ordine pubblico ha le mani legate. La Uefa può chiudere un settore, non può riaprirlo, se qualcuno per motivi di ordine pubblico, ha deciso di bloccare un settore, la Uefa non può fare nulla”.