Il terzino montenegrino è un punto fermo della Lazio di Marco Baroni. Marusic lo considera un insostituibile per la sua squadra: i motivi che spingono il tecnico a puntare su di lui
“Rispetto agli altri anni ci stiamo divertendo e stiamo giocando in Europa per vincere. Sono otto anni che sono qui e non avevamo mai fatto nelle gare europee quello che stiamo facendo adesso. Vogliamo continuare così”. Parla da veterano Adam Marusic: da chi, in tanti anni ha avuto l’occasione di misurare la crescita della Lazio e di carpirne dall’interno i pregi ed i difetti. Il terzino montenegrino rappresenta uno dei superstiti della “vecchia guardia”. Ha resistito alla rivoluzione estiva, con la consueta tranquillità ed è rimasto un cardine del reparto arretrato.
In una sessione estiva che ha visto la partenza di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, Marusic è rimasto un punto fermo della rosa. Un giocatore intorno al quale il nuovo tecnico Baroni ha forgiato la squadra. Adam si è messo totalmente a disposizione del tecnico: lo ha aiutato nell’inserimento, ha fatto da chioccia per i nuovi, ed ha rappresentato per l’allenatore una solida roccia a cui aggrapparsi: soprattutto nella prima parte della sua avventura alla Lazio.
Baroni si è affidato a lui: pur non considerandolo un titolare fisso, gli ha concesso spazio, ricevendo in cambio una serie di prestazioni di livello assoluto. Il “vecchio Marusic” non ha mai tradito il suo tecnico: si è alternato, come da consuetudine su entrambe le fasce, regalando alla squadra il classico rendimento di livello: senza picchi clamorosi, ma non commettendo errori. E dando sempre una sensazione di grande solidità. Marusic è diventato molto più esperto e continuo rispetto al passato. E sul campo, le prestazioni lo hanno confermato.
Quella contro il Ludogorets sarà la presenza numero 285 con la maglia della Lazio per Adam Marusic. L’esterno biancoceleste verrà rilanciato da Baroni e si muoverà sulla corsia destra, formando con Gigot, Patric e Luca Pellegrini il quartetto difensivo. Per il terzino montenegrino sarà la quinta presenza stagionale in Europa League. Competizione nella quale fino ad oggi ha saltato solo dieci minuti: nella sfida casalinga contro il Nizza, quando i biancocelesti avevano messo al sicuro il risultato.
Per Baroni, così come in passato era successo con Inzaghi, Sarri e Tudor, Marusic rappresenta una garanzia. Un punto di riferimento del reparto arretrato. Una sorta di insostituibile. Passano gli anni, ma il terzino montenegrino resta sempre un titolare di questa Lazio. Anzi, il titolare. Nonostante Baroni abbia dimostrato di puntare con forza su Lazzari e Nuno Tavares, due terzini di spinta che garantiscono corsa, dinamismo e buona propensione offensiva, Marusic continua ad essere il terzino più utilizzato della rosa biancoceleste.
Numeri alla mano, il numero 77 biancoceleste è il primatista tra i terzini della Lazio. Baroni lo ha schierato in sedici occasioni: dodici volte in campionato (contro il Bologna domenica scorsa è stata l’unica gara in cui non è sceso in campo) e quattro in Europa League, per un totale di 1008 minuti. Alle sue spalle, il terzino con un minutaggio simile è Nuno Tavares, schierato dieci volte e con 821 minuti. Lazzari e Pellegrini seguono a distanza: 686 minuti per l’esterno destro e 528′ minuti per l’ex juventino. Staccatissimo Hysaj, che è stato utilizzato due volte (nelle prime due giornate, prima di essere escluso dalla lista del campionato) per un totale di soli nove minuti.
Marusic, così come era accaduto anche in passato, è un punto di riferimento fondamentale per il tecnico. Il suo minutaggio così alto è la conseguenza di due fattori: la sua adattabilità a ricoprire il ruolo di terzino sia a destra che a sinistra ed una tenuta fisica fuori dal comune. Marusic ha risolto i suoi problemi fisici (all’inizio della sua avventura romana era solito fermarsi, e con il club ha fatto un lavoro posturale correttivo che si è rivelato fondamentale) ed ha limitato al minimo gli inconvenienti.
Ha raggiunto quota 284 presenze e punta a scalare la classifica dei calciatori biancocelesti più presenti. “Chi sogno di agganciare? Radu ha fatto tantissime partite. Sono venuto qui quando avevo 24 anni e non mi sarei mai aspettato di raggiungere questi numeri. Sono orgoglioso e sono molto contento perché posso rappresentare la maglia biancoceleste anche quest’anno e spero per tanti anni ancora”. Ha un contratto fino al giugno del 2025, ma tra le clausole presenti ce ne sarebbe una che gli consentirebbe di prolungare per un’altra stagione in modo automatico l’accordo. L’unico motivo per rendere nullo il rinnovo automatico, sarebbe la retrocessione in B dei biancocelesti. Marusic punta a scrivere altre pagine di storia nella Lazio. Vuole continuare a stupire e a lasciare il segno. Con una maglia che sente sempre più sua!