Come sta Matias Vecino? Quante partite sarà costretto a saltare? Quando potrà tornare in campo? Tutti i dubbi di Baroni e le scelte obbligate a centrocampo
Come sta Matias Vecino? L’interrogativo aleggia a Formello e preoccupa il tecnico biancoceleste Marco Baroni. Il centrocampista uruguaiano si è fermato giovedì nel corso della gara contro il Ludogorets e salterà sicuramente la trasferta di Parma, in programma domani allo stadio Tardini e valevole per la quattordicesima giornata di campionato. Ma a preoccupare il tecnico non è il forfait di domenica. Baroni teme che lo stop dell’uruguaiano possa essere più lungo.
Il problema di Matias Vecino si aggiunge a quelli di Nuno Tavares e Dia: il portoghese (che ha già saltato i match contro Bologna e Ludogorets dopo il problema rimediato con la nazionale portoghese) non sarà presente al Tardini, mentre il senegalese, uscito all’intervallo giovedì con i bulgari, ha una caviglia gonfia: la sua presenza a Parma è in forte dubbio. Contro i gialloblù Baroni sarà costretto a fare gli straordinari.
L’assenza di Vecino lo costringerà a inventare una nuova Lazio e a fare i conti con l’emergenza a centrocampo. Sarà impossibilitato a schierare i biancocelesti con il 4-3-3 (per assenza di veri e propri mediani) e avrà Dele Bashiru (in non perfette condizioni) come unica alternativa per la linea mediana. Vecino si trascina un problema muscolare. Ha subito un colpo durante la sfida con il Ludogorets: ha sentito tirare il flessore ed ha alzato bandiera bianca. E’ uscito dal terreno di gioco al sedicesimo del secondo tempo, sostituito da Rovella.
“Parma? Ora dobbiamo recuperare energie, sappiamo che sarà difficile, contro una squadra che ha gamba e qualità e quindi dobbiamo essere preparati. Ci sarà da correre”, ha detto Baroni al termine di Lazio-Ludogorets. Oggi il tecnico diserterà la conferenza stampa id presentazione della sfida: parlerà solo a pochi minuti dal calcio di inizio di Parma-Lazio e al termine della gara del Tardini. Le condizioni di Vecino lo preoccupano.
Nelle ultime gare aveva utilizzato il centrocampista uruguaiano con regolarità. Forse anche troppa: Vecino va gestito con attenzione. Già in passato si trascinava dei fastidi quando venivano schierato con troppa regolarità. Dal 24 ottobre a oggi Baroni lo ha schierato sei volte dal primo minuto nelle ultime sette gare stagionali: contro Twente, Porto, Ludogorets in Europa League e contro Como, Monza e Bologna in campionato. Solo con il Genoa era partito dalla panchina, ma fu comunque inserito all’intervallo: sei partite e mezzo. Un ritmo al quale Vecino non era probabilmente abituato.
Il centrocampista uruguaiano sarà costretto a sottoporsi agli esami strumentali, previsti a Villa Mafalda. Solo dopo il controllo si avrà certezza delle sue condizioni. La Lazio spera di scongiurare uno stiramento. In tal caso il suo ritorno in campo slitterebbe tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. In caso di lesione Vecino salterebbe la trasferta di Parma, il doppio impegno con il Napoli e poi i match con Inter, Lecce e Atalanta. La speranza sarebbe quella di riaverlo a disposizione per il derby di inizio gennaio. Baroni spera di scongiurare questo evento e di poter contare sul centrocampista uruguaiano.
In un reparto ridotto ai minimi termini: Castrovilli sta provando a forzare, ma al momento è ancora ai box: Rovella e Guendouzi saranno costretti agli straordinari. Il mediano italiano è anche gravato di una diffida: al prossimo giallo sarà costretto a fermarsi. Baroni dovrà fare gli straordinari: sarà chiamato ad utilizzare con maggiore frequenza Dele Bashiru (i cui numeri sono comunque incoraggianti: due gol e due assist tra campionato ed Europa League) o inventarsi qualche soluzione alternativa.
A Como aveva testato Patric nella linea di centrocampo. Lo spagnolo aveva giocato in quella posizione all’inizio della sua carriera in Spagna. Potrebbe essere una soluzione in caso di emergenza. A meno che, dal mercato non arrivi qualche buona notizia: il tecnico spera in un aiuto a gennaio, magari quel Folorunsho che ha allenato alla Reggina e che ha consacrato a Verona, portandolo in Nazionale. Il suo acquisto (ha giocato nelle giovanili biancoceleste), non comporterebbe sacrifici nella rosa. Sperare, non costa nulla!