La Lazio ha deciso di iniziare la stagione con soli cinque centrocampisti. Due dei quali rappresentavano delle scommesse. A Napoli Baroni ne avrà solo due a disposizione: cronaca di una difficoltà annunciata…
In vista della sfida contro il Napoli di Antonio Conte, che guida la classifica in serie A (match che si disputerà domenica al Diego Armando Maradona, anticipato dalla gara di Coppa Italia in programma allo stadio Olimpico giovedì 5 dicembre), Marco Baroni dovrà fare gli straordinari e gestire una situazione di completa emergenza a centrocampo. Il tecnico si ritroverà infatti con soli due giocatori a disposizione.
Per affrontare il Napoli, che proprio sulla linea mediana ha costruito le sue fortune, grazie al lavoro di Anguissa, Lobotka e McTominay (senza dimenticare l’apporto dei vari Gilmour e Folorunsho), la Lazio potrà contare solo su Matteo Guendouzi e Dele Bashiru. La squalifica di Rovella (che era diffidato e nel corso della gara di Parma ha rimediato un cartellino giallo), si aggiunge ai problemi fisici di Vecino e Castrovilli ed esaspera l’emergenza sulla linea mediana biancoceleste.
Scelte di mercato poco comprensibili: un campionato intero con soli tre mediani titolari
Baroni sarà quindi chiamato a fare gli straordinari. Dall’inizio del campionato sta gestendo una situazione di emergenza, frutto di alcune scelte incomprensibili. E di valutazioni che, alla luce degli eventi, si stanno confermando poco produttive. La Lazio ha deciso di affrontare l’intera stagione con soli cinque centrocampisti: tre titolari (Rovella, Guendouzi e Vecino) e due calciatori arrivati in estate e sui quali erano sorti sin dall’inizio evidenti dubbi di natura fisica e tattica: Dele Bashiru e Castrovilli.
Nell’ultimo giorno di mercato, la società ha deciso di privarsi di Danilo Cataldi (che tra l’altro poteva essere inserito in lista senza occupare posti, forte della sua crescita nel settore giovanile del club), cedendolo ad una diretta concorrente: la Fiorentina. E, fattore forse ancora più inspiegabile rispetto alla cessione, ha scelto di non sostituirlo, rimanendo con soli cinque mediani. Fino all’ultimo Baroni ha sperato di poter avere a disposizione Folorunsho, che aveva allenato alla Reggina e al Verona, per poter completare il reparto, ma ha dovuto rinunciare a questa possibilità. Basic e Akpa Akpro, rimasti a Formello, sono stati esclusi dalla lista di campionato ed Europa League, quindi inutilizzabili.
Baroni passa al 4-3-3, e Vecino si ferma
Una scelta che, sin da subito ha suscitato dubbi e perplessità: Baroni ha provato a trovare una soluzione interna, optando per il 4-2-3-1, modulo che gli permetteva di utilizzare solo due centrocampisti alla volta, riuscendo a sopperire all’emergenza ed avendo delle risposte più che incoraggianti dai suoi calciatori. Ma nell’ultimo mese (vuoi per il calo di forma di alcuni elementi, o per una normale e logica alternanza di schemi), si è trovato spesso a virare sul 4-3-3: uno schema che lo ha costretto ad utilizzare contemporaneamente tutti e tre i mediani titolari.
Baroni ha virato sul 4-3-3, ma proprio nel momento in cui è stato costretto a rinunciare a Castrovilli, che si è sottoposto ad un intervento di pulizia del menisco: senza l’ex viola e non fidandosi pienamente di Dele Bashiru, ha forzato l’utilizzo di Vecino, Rovella e Guendouzi: a farne le spese è stato l’uruguaiano, che dal 24 ottobre al 24 novembre ha giocato sei partite su sette dal primo minuto (l’unica volta che era rimasto in panchina, contro il Cagliari, è subentrato all’intervallo). Da quando è alla Lazio, solo una volta era sceso in campo con questa continuità (sei gare consecutive tra l’ottobre e il novembre del 2022). Vecino si è fermato per un problema muscolare: verrà valutato per capirne i tempi di recupero. Il suo ko ha ulteriormente esasperato il problema a centrocampo. La scelta di puntare su due scommesse come Dele Bashiru e Castrovilli (la prima di natura tattica, la seconda di natura fisica), per completare il centrocampo, torna a far discutere.
Dele Bashiru e Castrovilli: due scommesse che fanno discutere
Il centrocampista nigeriano ha fisico, passo e sotto porta ha dimostrato di possedere una buona freddezza (due gol e due assist), ma è ancora acerbo e dimostra di essere lontano dall’idea di calcio che Baroni intende sviluppare. Il tecnico lo ha lanciato titolare nelle prime due gare, poi lo ha lasciato ai margini: è rimasto a lungo in panchina (sette gare consecutive), ha collezionato una manciata di minuti con Cagliari e Bologna (entrando sempre con gli avversari in inferiorità), poi ha giocato il primo tempo del match di Parma. Al Tardini è sembrato un pesce fuor d’acqua: completamente avulso dal resto della manovra della squadra. Non ha inciso ed ha costretto il tecnico a sostituirlo all’intervallo. Avrebbe bisogno di tempo: di capire bene i meccanismi del calcio italiano e gli schemi di Baroni, ma oggi è difficile immaginarlo titolare.
Castrovilli, è arrivato a parametro zero, dopo la fine del suo contratto con la Fiorentina. Era reduce da due anni complicati, dove aveva giocato con il contagocce a causa di seri problemi fisici e due interventi delicati al ginocchio. La società biancoceleste ha puntato sul suo pieno recupero fisico: una scommessa accettabile, anzi auspicabile (alla luce dell’esiguo investimento), nel caso in cui il centrocampista pugliese fosse stato aggiunto in un reparto già completo. Ma inserirlo in un centrocampo dove erano presenti solo tre titolari e un’altra scommessa, era sembrato sin da subito un azzardo. L’ex viola (che ha fatto parte della vittoriosa spedizione azzurra ad Euro 2020), sta provando a rientrare il prima possibile. Ma sul suo pieno recupero restano molti dubbi.
Gli stessi che ora porteranno Baroni a valutare con attenzione le scelte in vista della trasferta di Napoli. Al momento il tecnico potrà contare solo su Guendouzi (che resiste stoicamente, ma che nelle ultime settimane ha palesato qualche normale accenno di stanchezza) e Dele Bashiru. Tornerà ad affidarsi al nigeriano, provando a coinvolgerlo con maggiore forza negli schemi? O tenterà qualche soluzione diversa? A Como testò per qualche minuto lo spagnolo Patric sulla linea dei mediani: un esperimento provato anche a Formello in alcune prove tattiche. Ai posteri, l’ardua sentenza…