Una brutta battuta d’arresto soprattutto per gli assurdi interventi del Var che hanno capovolto le scelte in campo dell’arbitro, ma resta comunque la prestazione, che fa ancora ben sperare
Resterà per sempre come una di quelle partite da raccontare ai figli quando saranno grandi o ai nipoti quando si proverà a convincerli che nonostante tutto è bello essere Laziali! Parma-Lazio doveva rappresentare l’ennesima prova del nove per la squadra biancoceleste in grado fino ad oggi di stupire per continuità di rendimento, voglia di vincere e risultati ottenuti, ma nulla ha potuto ieri contro le decisioni prese nella saletta di Lissone sede della sala Var, che giudica tutte le partite della Serie A.
Una stagione che va avanti comunque senza soluzione di continuità. Già giovedì la Lazio di Marco Baroni sarà chiamata di nuovo in campo per gli ottavi di finale della Coppa Italia. Allo stadio Olimpico sarà il Napoli capolista in Serie A di Antonio Conte a contendere il passaggio del turno in gara unica. Napoli che, per ironia del calendario, sarà anche il prossimo avversario in campionato, ma questa volta allo stadio Maradona, domenica nel posticipo serale.
Da una sconfitta è veramente difficile trarre delle indicazioni positive anzi, da una sconfitta come quella maturata ieri pomeriggio allo stadio Tardini contro il Parma, forse emerge soltanto tanta rabbia. Una partita infatti difficile da commentare, perchè l’1-3 finale è pesante, il Parma non stava attraversando un momento tanto positivo, tanto che cercava il ritorno alla vittoria in campionato addirittura da 99 giorni. Una sconfitta, quella degli uomini di Baroni, maturata principalmente per due grossolani errori in fase di possesso palla, prima da Rovella e poi da Gila, prima del gol finale maturato con un rocambolesco contropiede in campo aperto, con la Lazio proiettata tutta in avanti per l’arrembaggio finale.
Ma pesano comunque come macigni sul risultato i due interventi del Var che, prima annullano uno splendido gol dello stesso Rovella dopo nemmeno un minuto di gioco e poi un rigore assegnato sul campo, ma tolto all’esame video, proprio all’ultimo minuto della prima frazione. La Lazio ha dimostrato di essere una buona squadra, competitiva con tutte, ma non possiamo pretendere che possa scalare anche l’Everest di decisioni arbitrali palesemente contrarie. Non possiamo pretendere che debba fare tre gol, per vedersene assegnare almeno uno.
Zero punti per la classifica, ma paradossalmente è stata la più bella prestazione stagionale, con il record dei tiri totali in trasferta. 23 tiri di cui 8 nello specchio della porta, con tre grandi parate del portiere dei Ducali e due salvataggi rocamboleschi sulla linea, due gol annullati e un rigore prima assegnato e poi tolto. Insomma, la Lazio la prestazione alla fine l’ha anche fatta, soprattutto nel secondo tempo con un forcing deciso nell’ultima mezz’ora di gioco. 17 occasioni da gol create, record stagionale anche questo per i biancocelesti. Tchaouna e Castellanos con 4 tiri verso la porta del Parma e Isaksen e Rovella 3, sono i giocatori che hanno martellato di più il portiere avversario, ma è stato il centravanti argentino con 5 occasioni da gol a essere il più pericoloso in assoluto tra le due formazioni.
Taty Castellanos che, dopo alcune settimane, è tornato anche al gol, anche se purtroppo alla fine rivelatosi inutile. Nessuna sconfitta è indolore, nessuna regala ovviamente punti, ma se dobbiamo portarci via comunque qualcosa dalla trasferta di Parma, quello che emerge è il ritratto di una squadra in grande salute, nonostante tante defezioni e una direzione arbitrale palesemente contraria. Ora due volte contro il Napoli in quattro giorni e forse avremo le idee più chiare.