Il tecnico della Lazio sta pensando di trasformare Patric in centrocampista centrale, per sopperire all’emergenza a centrocampo. Esistono tre precedenti incoraggianti nella storia biancoceleste
La squalifica di Nicolò Rovella costringerà il tecnico Marco Baroni agli straordinari. In vista della sfida di domenica prossima contro il Napoli, posticipo serale del quindicesimo turno, in programma allo stadio Diego Armando Maradona, l’allenatore della Lazio sarà costretto a fare i salti mortali per allestire una linea di centrocampo di livello, da frapporre al terzetto composto da Anguissa, Lobotka e McTominy, vero motore degli azzurri. A disposizione di Baroni ci sono infatti solo due giocatori: Guendouzi e Dele Bashiru.
Il cartellino giallo incassato da Rovella a metà del primo tempo della trasferta di Parma, lo costringerà infatti a saltare la sfida di Napoli: un’assenza che va ad aggiungersi a quelle di Vecino (infortunato) e Castrovilli, che sta provando a recuperare dopo l’intervento di pulizia del menisco effettuato quindici giorni fa, ma che risulta ancora indisponibile. Tre assenze in un reparto già numericamente sguarnito e che costringeranno Baroni ad inventarsi qualcosa. Tra le ipotesi vagliate dal mister biancoceleste, c’è l’avanzamento di Patric. Un’idea che Baroni tiene particolarmente in considerazione.
Patric, l’esperienza al Barcellona B da mediano
Patric è stato testato in questo ruolo nel secondo tempo della sfida di Como, e in un paio di test in famiglia: Baroni ne apprezza la duttilità e il palleggio. Potrebbe essere una delle carte a sorpresa da giocarsi al Maradona. Se non dall’inizio (probabile che almeno in partenza il tecnico si affidi alla coppia Guendouzi-Dele Bashiru), almeno a partita in corsa e nel caso ci fosse bisogno di cambiare qualcosa rispetto al copione studiato in partenza.
Per Patric non si tratterebbe di un ruolo inedito: nella sua esperienza con la maglia del Barcellona B, conta una decina di presenze come mediano davanti alla difesa. Era la stagione 2014-15: il tecnico degli spagnoli Jordi Vinyals lo utilizzò in tutto il girone di ritorno come uno dei tre mediani del 4-3-3. Patric si mise in evidenza, collezionando due gol e un assist. Al termine di quel campionato, lo spagnolo passò alla Lazio, dove è stato utilizzato prima nel ruolo di terzino, poi in quello di centrale difensivo.
Patric, i difensori centrali che nella storia della Lazio si sono trasformati in mediani: il primo fu Manfredonia
Per Patric non sarebbe un problema tornare a muoversi in quella posizione: almeno fino a quando non sarà terminata l’emergenza a centrocampo. E non si tratterebbe del primo caso, nella recente storia biancoceleste, di un difensore centrale capace di spostarsi qualche metro più avanti e di ottenere risultati più che soddisfacenti. Esistono infatti tre precedenti, che lasciano ben sperare: tre difensori centrali capaci di cambiare ruolo e di imporsi come mediani davanti alla difesa.
Uno dei primi calciatori a fare il grande passo in avanti, fu Lionello Manfredonia: nato difensore centrale, il fiore all’occhiello del settore giovanile biancoceleste (che si impose in prima squadra insieme a Giordano, Agostinelli, Di Chiara e a molti ex compagni) è stato testato con successo più volte davanti alla difesa, trasformandosi in un vero e proprio mediano. Nella Lazio, ma poi anche nella Juventus e nella sua esperienza alla Roma, ha ricoperto con successo il ruolo di centrocampista, dando sfoggio delle sue indubbie qualità.
Da Di Matteo all’esperimento Fernando Couto
Qualche anno più tardi toccò a Roberto Di Matteo. Acquistato dagli svizzeri del Sciaffusen per alternarsi a Roberto Cravero nel ruolo di libero, venne testato in un paio di amichevoli estive dall’allora tecnico biancoceleste Dino Zoff come mediano, regalando risposte più che incoraggianti. Nella sua esperienza alla Lazio, con la maglia della Nazionale e con il Chelsea (prima di diventarne tecnico), ha sempre giocato nel ruolo di mediano.
L’ultimo caso eclatante, ci riporta alla stagione 1998-99. La Lazio di Sven Goran Eriksson, che arrivò a giocarsi lo scudetto fino all’ultimo turno e si impose in Coppa delle Coppe, si trovò a metà stagione a fare i conti con un’emergenza incredibile a centrocampo. L’infortunio di Almeyda e la cessione di Venturin (non sostituito) portarono il tecnico svedese a ritrovarsi senza mediani. Fu così che Eriksson si inventò una mossa a sorpresa: lo spostamento di Fernando Couto dal ruolo di difensore centrale a quello di mediano.
Il portoghese venne schierato quattro volte dal primo minuto in quella posizione (una in campionato, contro la Salernitana, e tre volte in Coppa delle Coppe) e si trasferì più volte davanti alla difesa in corso d’opera, durante alcuni momenti caldi di alcune gare complicate. Patric non sarebbe quindi il primo caso di difensore centrale che per necessità viene avanzato di qualche metro. Se a Napoli (o in attesa del pieno recupero di Vecino e Castrovilli), ce ne dovesse essere bisogno, Baroni può contare su di lui. Lo spagnolo non si tirerebbe certo indietro…