I dati che emergono da uno studio approfondito delle sanzioni arbitrali prese contro i giocatori della Lazio, in rapporto ai falli fatti, fanno emergere una clamorosa contraddizione
La classifica della Lazio continua a stupire. Un terzo posto dopo quattrodici giornate va oltre qualsiasi previsione che ogni tifoso della Lazio poteva anche minimamente sognare a inizio stagione. Ma la rocambolesca sconfitta di Parma, che ha, se possibile, anche peggiorato questa classifica parziale, ha di fatto riacceso però il rapporto davvero complicato con gli arbitri e tutti quelli preposti a prendere le giuste decisioni in campo che troppo spesso, anche in questa prima parte di campionato, hanno penalizzato gli uomini di Baroni.
Ventotto punti conquistati, frutto di nove vittorie un solo pareggio e quattro sconfitte. Questo lo score realizzato dalla Lazio nelle prime quattordici giornate di campionato, ma con la netta sensazione che in tutte le partite che la squadra biancoceleste non è riuscita a vincere sul campo c’è stato sempre lo zampino decisivo di una decisione contraria da parte dei giudici di gara.
L’ultima sconfitta contro il Parma ha fatto davvero arrabbiare tutto l’ambiente biancoceleste, troppe le decisioni contrarie prese soprattutto dal Var per non pensare che il risultato finale sia stato pesantemente condizionato da situazioni. Ma non soltanto un rigore fischiato o un gol annullato può incidere sul risultato, anche un cartellino giallo in più o in meno comminato dall’arbitro può indirizzare una partita, come le successive, per via del cumulo di ammonizioni che portano poi a una squalifica. Il giallo preso ad esempio da Rovella nel primo tempo domenica scorsa porterà il centrocampista a saltare la dura trasferta di Napoli.
E sappiamo bene quanto possono incidere queste decisioni nel calcio moderno. Da uno studio è emerso che, delle squadre che sono ai vertici della classifica di serie A, la Lazio è la squadra in assoluto più punita dagli arbitri con i cartellini gialli, ben 35 in 14 giornate. Quasi 2,5 cartellini a partita alla pari del Torino, molto al di sopra di tutte le altre squadre in testa al campionato, 1.92 della Juventus, 175 dell’Atalanta e della Roma, 1,70 del Milan, 1,35 del Napoli e addirittura 1,30 dell’Inter. Ma tutti gli appassionati di calcio, non soltanto i tifosi della Lazio, sanno bene come gioca la squadra di Baroni che non fa davvero dell’ostruzionismo e del contro gioco il suo credo, anzi risulta essere una delle più propositive dell’intera serie A.
L’anomalia risulta ancora più evidente se poi analizziamo la classifica dei falli fatti in queste prime giornate. La Roma risulta essere la squadra più fallosa con 159 punizioni fischiate contro, seguono l’Atalanta e la Lazio a 155. Poi Napoli e Juventus, ma 147, Inter 142, la meno fallosa, a giudicare dagli arbitri, è la Fiorentina con soltanto 130 falli fischiati contro. Ecco che emerge immediato il dato che fa arrabbiare, perchè così tanta differenza nel conteggio dei cartellini comminati ai laziali rispetto a giocatori delle altre squadre se i falli sono più o meno gli stessi?
Inoltre, prima della squalifica di Rovella, la squadra di Baroni aveva infatti ben 4 diffidati, Gila, Castellanos e Isaksen, oltre al centrocampista. Un dato significativo dopo soltanto 14 giornate che diventa clamoroso se prendiamo in esame tutte le altre 7 big del campionato. Infatti sono soltanto 5 in totale i giocatori a rischio squalifica: Fofana, De Roon, Cristante, Locatelli e Fagioli. Emerge evidente che qualcosa di anomalo accade quando viene arbitrata la Lazio, il metro nel giudicare i falli fatti dai biancocelesti sembra essere molto più pesante rispetto a tutte le altre squadre del vertice della classifica.