Quanto cambieranno Lazio e Napoli rispetto alla gara di Coppa Italia? Al Maradona sarà un’altra partita? Baroni punta su un dato
“Napoli-Lazio sarà un’altra partita rispetto a quella di Coppa Italia”. Sui social il tam tam è partito al fischio finale del match di ieri sera, che si è concluso con la qualificazione dei biancocelesti ai Quarti di finale di Coppa Italia. Le scelte di Antonio Conte, che ha lasciato undici titolari in panchina, il modo totalmente diverso in cui storicamente il tecnico pugliese prepara le sfide di campionato rispetto ai turni infrasettimanali, e l’esser riuscito a far riposare numerosi titolari in vista del match di domenica, hanno spinto molti tifosi e addetti ai lavori, a pensare che Napoli-Lazio sarà una sfida completamente diversa rispetto a quella vista giovedì allo stadio Olimpico e che si è conclusa con la tripletta di Noslin. Ma sarà davvero così?
In campo vedremo sicuramente due squadre stravolte: almeno nei titolari che i due tecnici lanceranno dal primo minuto. Conte cambierà tutto l’undici di partenza. Al posto di Caprile tornerà Meret, in difesa Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Olivera si riprenderanno la titolarità, lasciando in panchina Zerbin, Juan Jesus, Rafa Marin e Spinazzola, mentre sulla mediana tornerà il terzetto composto da McTomay, Lobotka e Anguissa (Folorunsho e Gilmour andranno in panchina). Davanti il tridente composto da Politano, Lukaku e Kvaratskhelia.
Napoli e Lazio, quanto cambieranno rispetto a ieri?
Un Napoli completamente diverso rispetto a quello che ieri è stato sconfitto nettamente dai biancocelesti. Ma se da una parte Conte potrà contare in una squadra decisamente più competitiva, lo stesso potrà fare anche Marco Baroni. Anche la Lazio sarà rivoluzionata. Rispetto agli undici cambi che gli azzurri dovrebbero mettere in scena, i biancocelesti risponderanno con almeno sette sostituzioni. Rispetto alla squadra di Coppa Italia, il tecnico potrà contare su Provedel (che sostituirà Mandas), Mario Gila e Romagnoli in difesa (che prenderanno il posto di Patric e dell’ottimo Gigot), e di uno tra Pellegrini e Nuno Tavares sulla sinistra.
Il portoghese resta in forte dubbio, così come Dia, alle prese con il recupero dopo il colpo subito alla caviglia giovedì scorso in Europa. Tornerà Guendouzi (che prenderà il posto di Rovella, squalificato), mentre in attacco Castellanos si riprenderà il posto in attacco, con Isaksen che sostituirà Tchoauna. Rispetto alla Lazio che ieri ha battuto il Napoli verranno confermati solo Lazzari (a meno che non si punti su Marusic), Pedro, Zaccagni e Dele Bashiru.
Squadre diverse, ma un dato fa sorridere Baroni
Napoli e Lazio saranno due squadre completamente diverse rispetto a quelle viste ieri. E’ quindi ipotizzabile immaginare una gara completamente diversa rispetto a quella giocata all’Olimpico? Gi interpreti cambieranno, ma Baroni può contare su un’indissolubile certezza. Che rappresenta la base dalla quale intenderà ripartire. La sua Lazio , al di là degli uomini che l’hanno rappresentata, non si è mai snaturata. E non lo farà neanche al Maradona.
I dati della gara di ieri confortano l’allenatore. La sua Lazio ha creato occasioni, (5-2 il conto delle palle gol), ha tirato tanto verso i pali di Caprile (ben undici tentativi) ed ha corso… tanto. Basta guardare i dati dei due centravanti: Noslin (protagonista assoluto della sfida con una splendida tripletta), ha corso quasi due chilometri in più (11,2, contro 9,3) rispetto al rivale Simeone. La Lazio ha dimostrato di stare bene: di saper aggredire (nel primo tempo il baricentro è stato più alto rispetto a quello degli azzurri) e di essere in grado di soffrire (nella ripresa si è abbassata di circa dieci metri sul campo, riuscendo ad interpretare alla perfezione la gara). Baroni ipartirà da queste convinzioni, e non dagli uomini che sceglierà. “Per me sono tutti titolari”, ha ripetuto più volte. A Napoli proverà ancora a dimostrarlo.