Nuno Tavares e Boulaye Dia, fermi da diverso tempo, giocheranno al Maradona dall’inizio. Cosa ha portato il tecnico Baroni a fare questo tipo di scelta?
La bella sorpresa è arrivata ieri durante l’allenamento di rifinitura: mentre si cercavano conferme su un possibile recupero di Luca Pellegrini e i cronisti presenti provavano a dipanare i dubbi di formazione, sciogliendo l’unico ballottaggio che sembrava ancora in corso (tra Pedro e il lanciatissimo Noslin per una maglia da titolare alle spalle di Castrellanos), Nuno Tavares e Dia sono scesi regolarmente in campo, ed hanno preso parte alla partitella.
Baroni ha schierato due formazioni distinte, e come spesso accade alla vigilia delle sfide di campionato o di coppa, ha testato da una parte i possibili titolari e dall’altra le riserve. Con il fratino rosso ha utilizzato Provedel in porta, Lazzari, Mario Gila, Romagnoli e Nuno Tavares in difesa; Dele Bashiru e Guendouzi a centrocampo ed il terzetto composto da Isaksen, Dia e Zaccagni, dietro al Taty Castellanos. Con il fratino azzurro invece, c’erano Mandas tra i pali, Marusic, Gigot, Basic (utilizzato come difensore centrale) e Hysaj a sinistra; Rovella e Akpa Akpro in mezzo al campo e il tridente Tchaouna, Castrovilli, Pedro, dietro a Noslin, utilizzato centravanti. Patric e Pellegrini erano assenti, mentre Vecino si è rivisto, per un lavoro differenziato.
Nuno Tavares e Dia erano regolarmente in campo: ognuno nella propria posizione abituale. Baroni non pensa a soluzioni stravaganti o a scommesse. A Napoli vuole provare a fare risultato e si affiderà alla sua Lazio migliore: o meglio, alla miglior squadra utilizzabile. Le assenze di Vecino e Rovella lo costringeranno a puntare sull’inedita coppia Dele Bashiru-Castrovilli in mezzo al campo. I due non hanno mai giocato insieme nel centrocampo a due. Hanno collezionato minuti nelle prime due giornate di campionato (Venezia e Udinese), e contro il Napoli giovedì. Ma sempre in una linea mediana a due.
Posizione nella quale Dele Bashiru sta provando a capire i movimenti e le distanze. Ha giocato due volte in quel ruolo: con il Twente e giovedì scorso con il Napoli: nella prima occasione aveva Vecino come partner di reparto, mentre con gli azzurri c’era Rovella al suo fianco. La coppia inedita schierata a metà campo, lo ha portato a fare valutazioni precise. Contro il Napoli (lanciatissimo in campionato), Baroni non vuole permettersi altri esperimenti. Giocare con un centrocampo testato poche volte, lo ha portato a non rischiare nelle altre zone del campo.
Ecco spiegata la scelta di Dia, che con la sua fisicità e i suoi movimenti, può portare la linea mediana ad alzarsi nei momenti di difficoltà. Nel caso in cui il terzetto azzurro (McTominay, Anguissa e Lobotka), dovesse spadroneggiare, il senegalese deve aiutare i due centrocampisti abbassandosi e venendo incontro. Ma soprattutto, deve garantire la profondità necessaria per aiutare le ripartenze della squadra. Nelle quali può essere decisivo Nuno Tavares. Il portoghese dovrà vedersela con Politano (l’uomo di equilibrio di Antonio Conte) e allo stesso tempo, dovrà consentire alla Lazio di allungarsi e ripartire.
La scelta di utilizzare il portoghese (seppur non in perfette condizioni) è anche stata agevolata dalle cattive condizioni di Luca Pellegrini, che ha saltato la sfida con il Napoli giovedì e non è stato convocato per la trasferta del Maradona. A sinistra, nel match di giovedì, Hysaj ha imperversato, disputando una gara eccezionale; ma l’albanese non sarà a disposizione oggi, essendo stato escluso (insieme ad Akpa Akpro e Basic) dalla lista dei 25 titolari presentata alla Lega ad inizio stagione . Senza Pellegrini, Baroni ha pensato di sfruttare la propensione offensiva di Tavares, che prima dello stop in Nazionale, stava dominando la scena (otto assist in campionato).
Nuno Tavares e Dia giocheranno quindi dal primo minuto. Impronosticabile, la loro tenuta: quanto tempo garantiranno in una sfida che si annuncia delicata e dispendiosa? Marusic sarà pronto a sostituire il portoghese, mentre Pedro, il rientrante Castrovilli e Noslin si giocheranno il posto di sostituto di Dia. Baroni vuole una Lazio che sappia sorprendere e lasciare il segno. Vuole dimostrare che la vittoria di giovedì non sia stata casuale, ma che la sua creatura possa giocarsela anche al Maradona, contro il Napoli A.
Rispetto alla sfida di Coppa Italia ha cambiato otto undicesimi. La Lazio B (anche se definirla così farà sicuramente arrabbiare il tecnico), ha sconfitto il Napoli B. I titolari sapranno ripetersi, o per lo meno, giocarsela alla pari? La risposta arriverà dal campo…