L’11 dicembre è una data significativa per il tecnico della Lazio Marco Baroni: il primo incrocio storico con i biancocelesti
L’undici dicembre non è una data come le altre per Marco Baroni. L’attuale tecnico dei biancocelesti, che si sta togliendo numerose soddisfazioni (primo posto in Europa League e un inizio straordinario in campionato con dieci vittorie in quindici gare), e che è reduce dal doppio successo contro il Napoli di Antonio Conte, fu protagonista di un brutto scherzo effettuato alla Lazio. E che molti tifosi biancocelesti, ancora ricordano.
Baroni è arrivato nella capitale la scorsa estate dopo una lunga carriera da tecnico. “L’ho seguito con attenzione – ha detto ieri Ruben Sosa in un’intervista esclusiva ai nostri microfoni – e in questi anni ha ottenuto risultati straordinari alla guida di club che non avevano certo le ambizioni della Lazio di oggi”. Una lunga gavetta, partita tanti anni fa, quando terminò la sua carriera da calciatore.
Baroni era un difensore centrale, anche se in alcune occasioni si sganciava e veniva utilizzato anche sulla fascia sinistra. Con il Napoli di Maradona, nella stagione 89-90 si è laureato campione d’Italia, guidando la difesa. Fu lui a segnare contro la Lazio, il gol decisivo per la vittoria del titolo. Nell’ultima giornata di campionato, l’attuale tecnico dei biancocelesti svettò di testa su un cross del Diez e beffò Valerio Fiori: una rete bella e che regalò al Napoli, le porte del Paradiso.
Lo stacco aereo era una delle sue doti principali. Diego Armando Maradona lo definì “Gabezon”, che in italiano potremmo tradurre bonariamente in “Capoccione”. Un soprannome che spiegava alla perfezione la sua abilità nello staccare di testa e regalare incornate d’autore. In difesa, per allontanare i cross degli avversari dalla propria area di rigore, e in attacco, quando si sganciava su punizioni e tiri dalla bandierina. Un anno e mezzo prima della rete segnata al San Paolo, Marco Baroni punì ancora la Lazio. Un gol che risultò decisivo in uno scontro salvezza e che aprì le porte ad una piccola crisi per i biancocelesti.
Tutto accadde l’undici dicembre del 1988. Esattamente trentasei anni fa, Marco Baroni guidava da difensore centrale la retroguardia del Lecce. In panchina a guidare i giallorossi c’era Carlo Mazzone: in quella squadra figuravano giocatori del calibro di Barbas, Pasculli, Moriero, Garzya e Antonio Conte, che si stava imponendo nel grande calcio. La Lazio di Materazzi scese a Lecce per affrontare i padroni di casa, nella sfida valida per la nona giornata. I biancocelesti, tornati in serie A l’estate precedente, erano partiti forti: nelle prime sette giornate collezionarono una vittoria (3-1 al Verona con doppietta di Rizzolo) e sei pareggi (imposero l’X anche a Milan e Napoli). All’ottavo turno arriva il primo ko: 0-1 con l’Atalanta: una sfida decisa dalla rete di Stromberg.
La squadra biancoceleste, formata da giocatori come Ruben Sosa, Pin, Ciro Muro, Di Canio, Acerbis, Icardi, Beruatto e altri calciatori che l’anno precedente l’avevano trascinata in A, scende a Lecce per riscattare il ko interno della settimana precedente, ma contro i pugliesi arriva la seconda sconfitta consecutiva. A trafiggere gli uomini di Materazzi, sarà proprio un perfetto stacco aereo di Marco Baroni. L’attuale tecnico della Lazio si avventa su un corner battuto da Barbas e in modo perentorio anticipa i difensori biancocelesti, regalando a Carlo Mazzone il gol vittoria.
La Lazio accusò il colpo. Dopo quel secondo ko consecutivo pareggio in casa con il Pescara (facendosi raggiungere dopo che aveva chiuso il primo tempo avanti 2-0), agguantò solo in extremis ( e grazie ad una papera del portiere Grudina, che si lasciò infilare da una punizione senza pretese di Sosa) il pareggio a Pisa e poi cadde rovinosamente a Firenze: 3-0 sotto i colpi di Roberto Baggio. Il riscatto arrivò il 15 gennaio del 1989: il giorno del derby di Paolo Di Canio. Poco più di un mese da quel duro ko che Marco Baroni ha inflitto ai biancocelesti. Caro mister…è arrivato il momento di farsi perdonare!