Dal progetto presentato in Campidoglio per la riqualificazione dello Stadio Flaminio emerge la volontà della Lazio di Lotito di costruire un nuovo ponte
Non sarà solo uno stadio per la Lazio, il progetto di riqualificazione del Flaminio porterà vantaggi all’intero quartiere. È questo il concetto sul quale il presidente Lotito ha basato gran parte della sua presentazione in Campidoglio venerdì mattina, trovando delle reazioni positive immediate da parte dei vertici comunali presenti.
La strategia potrebbe rivelarsi vincente, dal momento che si inserisce all’interno di un disegno molto più grande rispetto a quello (già di per sé gigantesco) che darà nuova vita all’impianto costruito per le Olimpiadi del 1960 e oggi in condizioni di abbandono.
Quello della Lazio è un progetto che intende innestarsi in un piano globale di rigenerazione del quadrante Flaminio. Si vuole associare dunque ad altri già approvati o sulla via per esserlo, come ad esempio il PalaTiziano, quello della cosiddetta “città di 15 minuti” che interessa il Villaggio Olimpico o ancora quello del “sagrato”, la nuova piazza firmata da Renzo Piano che nascerà davanti al Parco della Musica di viale De Coubertin entro il 2026.
Il piano per lo stadio si inserisce quindi in una zona già oggetto di interventi e intende farlo in perfetta armonia con questi. L’intenzione è di arricchire il tutto con opere di pubblica utilità per il quartiere, come ad esempio la riqualificazione di parte degli spazi esterni che comprendono anche i sottovia del viadotto di Corso Francia e, soprattutto, la costruzione di un ponte adiacente a Ponte Flaminio.
Lazio, un ponte nuovo accanto al Flaminio
Nel caso specifico si intende sfruttare i resti di un “Bailey” innalzato come soluzione d’emergenza quando, tra il 1962 e il 1964, si necessitò nella Capitale di lavori su quello principale, a causa del cedimento di uno dei piloni.
Di quella struttura provvisoria restano ancora oggi 4 piloni (terribili da vedere) che Lotito vuole utilizzare: “Abbiamo pensato anche alla riqualificazione di un ponte che era stato demolito, per congiungere la parte dell’Olimpico con quella del Flaminio“, aveva detto lo stesso patron venerdì.
Chiaramente anche questo intervento sarebbe perfettamente in linea con l’opera di rigenerazione del quadrante già avviata dal sindaco Gualtieri, che è stato visto annuire soddisfatto durante l’esposizione in Campidoglio del patron biancoceleste.
La costruzione di questo nuovo ponte, oltre a rappresentare un’ulteriore arteria per sfogare l’eventuale afflusso e deflusso verso e da il nuovo impianto (senza andare a gravare quindi su quelle esistenti), eliminerebbe infatti anche un “ecomostro” attualmente presente a Roma, facendogli recuperare l’antico utilizzo e dando maggiore valore alla zona.