Perchè a maggio del 2021 Simone Inzaghi lasciò la Lazio per trasferirsi all’Inter? Cosa accadde in quel famoso incontro a Formello?
“Per me giocare contro la Lazio non sarà mai una partita come tutte le altre”. Simone Inzaghi, alla vigilia delle sfide con la Lazio, lo ripete sempre, come un leitmotiv; un mantra che lo accompagna dal giorno in cui lasciò la capitale per trasferirsi all’Inter. Oggi sarà l’ottavo incrocio con i biancocelesti. La squadra che lo ha reso grande, primo da calciatore e poi da tecnico.
Nella capitale è arrivato giovanissimo: ha vinto uno scudetto, una Supercoppa Europea e numerosi trofei nazionali come calciatore, ed ha iniziato la sua carriera da tecnico. Prima nelle giovanili (Allievi Nazionali, Primavera) e poi in Prima Squadra: cinque anni bellissimi, con tre trofei (una Coppa Italia e due Supercoppe italiane), un ottavo di finale di Champions League, una lunga serie di derby vinti e una grande continuità di risultati. Inzaghi e la Lazio sono cresciuti insieme: un’avventura meravigliosa, che sembrava destinata a durare per sempre, ma che si è interrotta a maggio del 2021.
Inzaghi e l’addio alla Lazio: la notte dell’incontro e l’addio
“Non sarà mai uguale alle altre, anche se il prossimo sarà l’ottavo incrocio, il quarto all’Olimpico. Non dimentico quello che è stato il mio percorso e i trofei vinti, prima in campo e poi in panchina. Per questo ringrazio i miei compagni di squadra e i miei giocatori: un pensiero va sicuramente a tutta la Lazio, a Lotito, a Tare e a tutti i calciatori che ho avuto in seguito”, queste le parole di Simone Inzaghi alla vigilia di Lazio-Inter. Ai microfoni del club nerazzurro, il tecnico piacentino ricorda con attenzione il suo periodo alla Lazio. Oltre venti anni di lavoro, vittorie, passione ed entusiasmo. Anni di successi, ricchi di lazialità. Che si sono interrotti in modo burrascoso.
Poco prima dell’addio, il tecnico si riunì con Tare e Lotito: al termine dell’incontro a Formello, Inzaghi uscì strombazzando dal centro sportivo biancoceleste, dopo aver discusso il rinnovo del suo contratto ed aver trovato un accordo di massima con il patron e il direttore sportivo biancoceleste. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 2021, Inzaghi è convinto di essere il mister della Lazio per altri tre anni, più opzione per il quarto. Ma una volta tornato a casa, arrivò la chiamata di Marotta, che modificò tutto.
Inzaghi, cosa è successo l’ultimo anno alla Lazio?
Una telefonata che portò Inzaghi a rivedere l’accordo trovato solo poche ore prima e che lo convinse a rifiutare il rinnovo proposto da Lotito e accettare la richiesta dell’Inter. Ma cosa ha portato Inzaghi a cambiare idea? L’ultima stagione del tecnico piacentino a Roma fu accompagnata da polemiche e discussioni. Per mesi Simone aspettò la chiamata di Lotito per discutere il rinnovo. Era pronto a restare alla Lazio, firmare e legarsi per anni al club biancoceleste. Ma nel corso dell’ultima stagione prese una decisione che Lotito mal digerì: proprio mentre il patron era pronto ad incontrarlo per discutere il prolungamento, Inzaghi prese tempo, sedotto dall’interesse di Inter e Juve.
Nessuno lo chiamò direttamente, ma il doppio interesse dei club più prestigiosi della serie A lo fecero tentennare e lo portarono a prendere tempo. Un atteggiamento che indispettì Lotito. Da quel momento in poi il patron si chiuse a riccio: nessuna chiamata, nessun incontro. Inzaghi, che non prese nessun accordo con Intere Juve, restò al palo: in attesa per mesi di un rinnovo promesso e mai realmente proposto. Un attesa lunga, per certi versi estenuante. Al termine della gara con il Sassuolo, ultima giornata di campionato, sbottò: “Si discuteva del mio rinnovo l’anno scorso, quando eravamo in corsa per lo scudetto prima del Covid. Sono passati quasi 16 mesi, posso aspettare altri tre giorni senza problemi perchè è la Lazio altrimenti non avrei aspettato”.
Lo scudetto con l’Inter e il nuovo ciclo alla Lazio
L’incontro avvenne, con reciproca soddisfazione. Ma il destino aveva in serbo altre sorprese: mentre Inzaghi trovava l’accordo con la Lazio ( circa un mese dalla scadenza del suo contratto), Conte rompeva con l’Inter, portando i dirigenti nerazzurri a richiamare il piacentino. Nelle stesse ore in cui Lotito e Tare erano certi del rinnovo, Inzaghi dava l’ok al trasferimento a Milano. L’addio si consumò il giorno successivo: “Rispettiamo il ripensamento di un allenatore e, prima, di un giocatore che per lunghi anni ha legato il suo nome alla famiglia della Lazio e ai tanti successi conseguiti”, scrisse il club, mentre Inzaghi pubblicò un comunicato: “Con grande emozione voglio informarvi che il 30 giugno si concluderà la mia meravigliosa avventura con la Lazio. Ringrazio la società, il presidente, i giocatori e i tifosi che mi hanno accompagnato in questi splendidi 22 anni da giocatore e da allenatore. Abbiamo lottato e vinto insieme. Questi colori sono e resteranno per sempre nel mio cuore: il bianco e il celeste saranno per sempre parte della mia anima”.
Inzaghi lascia la Lazio e inizia una nuova avventura all’Inter: vince uno scudetto, diverse coppe, arriva in finale di Champions League e si lega al club nerazzurro. La Lazio riparte da Sarri (che nella stagione 2022-23 finisce davanti all’Inter in classifica chiudendo al secondo posto, risultato che Inzaghi alla Lazio non ha mai ottenuto), poi riparte da Baroni, che oggi affronta i nerazzurri dell’ex tecnico con gli stessi punti in classifica. “E’ stata una fortuna lavorare alla Lazio, ma ora penso all’Inter. In questa società mi trovo benissimo, mi sento apprezzato da tutte le componenti. Quindi provo soltanto orgoglio per quello che sto facendo – ha ribadito ancora Inzaghi -. E’ corretto considerare la Lazio in corsa. Non si tratta solo della sua classifica, ma della sua proposta di gioco di assoluto livello. Sin dall’inizio, comunque, avevo parlato di un torneo equilibrato, con tante pretendenti che si sono rinforzate”.