Il patron biancoceleste, al termine della presentazione del Progetto Share The Good, ha risposto alle domande sul centrocampista marocchino, in orbita Lazio
Giornata importante per la S.S. Lazio: mentre la squadra di Barioni prepara la sfida all’Inter (in programma allo stadio Olimpico alle ore 20:45), la società ha presentato il Progetto Share The Good, creato insieme alla Fondazione S.S.Lazio e con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma e la collaborazione di importanti associazioni in prima fila nel sociale. Un progetto che ha come obiettivo, l’aiuto alle persone in difficoltà. “Oltre che con questo tipo di iniziative, noi cerchiamo anche di far divertire le persone e aiutarle a superare le difficoltà della vita quotidiana anche attraverso le prestazioni in campo”, ha ribadito il presidente Lotito, che ha ribadito l’importanza dei club di serie A nella vita sociale.
La squadra di Baroni stasera se la vedrà con l’Inter dell’ex Simone Inzaghi: “Io non faccio pronostici. Ogni partita fa storia a se: spero che la squadra mantenga l’unione, la compattezza e la ferocia agonistica che ha sempre mostrato in questa stagione”, ha rilanciato il presidente laziale, che ha poi ribadito la fiducia nei confronti del tecnico Baroni, protagonista di un inizio di stagione super: “Un allenatore preparato, bravo e umile”.
Il patron biancoceleste si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Abbiamo allestito una rosa competitiva: quando ho scelto Baroni, l’ho fatto con convinzione, non per far retrocedere la Lazio come diceva qualcuno. Dodicimila persone sono scese in piazza perchè pensavano che con queste scelte volessi far retrocedere il club, ma i fatti mi danno ragione: Baroni incarna i nostri principi: come umiltà e lavoro. Ed è in grado di affermare i valori di una squadra umile che vuole lottare per i suoi obiettivi Il turnover? Abbiamo una squadra competitiva: Baroni ha messo in atto una cosa che dico da anni. Non esistono più i nomi, ora bisogna guardare al futuro, con giocatori che danno tutto, con orgoglio e appartenenza. E li alterna in campo”.
Il patron della Lazio è impegnato su più fronti: con il sindaco di Amsterdam è in piedi ancora la diatriba sul rimborso dei biglietti, mentre con la stampa olandese va avanti il botta e risposta a distanza dopo le gravi accuse ricevute: “Non dimentico nulla: ci sarà un iter che verrà portato avanti. Abbiamo dimostrato che quello che ci veniva contestato era fuori luogo. Io sono capogruppo alla commissione Segre, che si occupa di antisemitismo. Come si possono dire certe cose sulla Lazio? E poi, quelle accuse di essere un mafioso sono state davvero inaccettabili”. Ha presentato lo studio di pre fattibilità per l’acquisizione dello stadio Flaminio: “Sono necessarie nuove infrastrutture, stadi e altre iniziative per aumentare i ricavi per le società, nel rispetto delle leggi e della moralità. E’ importante ottenere dei ricavi per andare avanti”.
Chiusura dedicata al mercato. Quando gli viene chiesto di Belahyane, centrocampista del Verona entrato nel mirino della Lazio, il patron risponde in modo secco: “Sono temi che verranno affrontati al momento giusto. Al momento posso solo dire che a noi piacciono i nostri giocatori”. Chiusura, apertura (se confrontiamo questo tipo di risposta con quelle che in passato il patron regalava ai cronisti quando gli veniva chiesto qualcosa di mercato, è facile trovare una piccola, ma sostanziale differenza), o la semplice volontà di prendere tempo? Ai posteri l’ardua sentenza…