C’è una costante che si ripete nelle sconfitte della squadra biancoceleste di questa stagione. Un dato sul quale il tecnico sta riflettendo…
“Da quando sono presidente della Lazio non avevo mai perso con un passivo così grande, ma non facciamo drammi”. Nelle parole che il presidente Claudio Lotito ha rivolto alla stampa al termine di un incontro istituzionale nella capitale, c’è il giusto mix tra la rabbia per un passivo pesante e la voglia di accantonare le polemiche e guardare oltre. “Abbiamo perso in pochi minuti due difensori, e ci mancavano anche dei calciatori molto importanti”, ha ribadito il patron biancoceleste. Le tante assenze stanno infatti avendo un ruolo fondamentale.
Nelle ultime gare il tecnico biancoceleste Marco Baroni è stato costretto a convivere con situazioni complicate: prima ha dovuto fare i conti con l’emergenza a centrocampo (si è presentato a Napoli con soli due centrocampisti di ruolo e senza alternative, a causa della squalifica di Rovella e degli infortuni di Vecino e Castrovilli), poi con l’Inter si è ritrovato senza tre quarti della difesa titolare. Proprio nel reparto arretrato, emerge un dato clamoroso, sul quale non si può far finta di nulla.
Il comune denominatore nelle sconfitte: il dato che Baroni non può sottovalutare
Le sconfitte infatti hanno un comune denominatore: sono arrivate quasi tutte quando il tecnico non ha potuto utilizzare in coppia due calciatori della sua rosa. I numeri non mentono, e disegnano una realtà piuttosto chiara. Lotito, parlando delle assenze risultate decisive contro l’Inter, ha fatto riferimento al Taty Castellanos, out per squalifica dopo il cartellino giallo rimediato a Napoli. Ma l’argentino non è stato l’unico forfait nel match contro i campioni d’Italia dell’Inter. A pesare sono state soprattutto le assenze dei difensori centrali: che hanno portato Baroni a stravolgere l’intero pacchetto arretrato e a chiudere la gara con un assetto inedito. Che ha patito l’intraprendenza offensiva dell’Inter.
Il tecnico ha rinunciato in partenza ad Alessio Romagnoli, che era stato costretto ad alzare bandiera bianca nel corso della sfida con il Napoli per una distorsione al ginocchio, successiva ad un colpo subito da McTominay. Contro i nerazzurri hanno poi dato forfait anche Gila (fermato da un giramento di testa) e Gigot, colpito duro da Lautaro Martinez in pieno volto e costretto ad abbandonare il terreno di gioco nel corso dell’intervallo. Con Marusic difensore centrale al fianco di Patric, l’Inter ha dilagato, chiudendo la sfida con un risultato eloquente.
Quando non giocano insieme, la Lazio perde
In vista della trasferta sul campo del Lecce, Baroni cercherà di recuperare i tre difensori costretti a fermarsi contro l’Inter. Ieri Mario Gila e Gigot non si sono visti a Formello, mentre Alessio Romagnoli ha svolto un lavoro differenziato. La speranza del tecnico è quella di ritrovare la sua coppia centrale titolare, composta da Mario Gila e Romagnoli. I numeri parlano chiaro; con loro due in campo, la Lazio ha perso solo una gara, la trasferta sul campo del Parma (match condizionato tra l’altro da alcune clamorose decisioni arbitrali). Le altre sconfitte stagionali sono arrivate sempre quando almeno uno dei due difensori centrale era assente.
Ad Udine, primo ko in campionato, mancava Gila. Lo spagnolo, infortunato, era stato sostituito da Casale, all’ultima gara con la Lazio prima della partenza per Bologna. La seconda sconfitta è arrivata alla quinta giornata, sul campo della Fiorentina. In quel match Romagnoli rimase in panchina, lasciando Gila (che segnò la rete del momentaneo vantaggio laziale, ribaltato poi da due rigori di Gudmundsson) in coppia con Patric. Per ritrovare un altro ko della Lazio bisogna attendere la trasferta sul campo della Juventus (ottava giornata). Anche in quel caso la sconfitta arrivò quando Gila era rimasto orfano del suo compagno di reparto, espulso a metà primo tempo dall’arbitro per un fallo su Kalulu lanciato a rete. L’ultima battuta d’arresto (contro l’Inter, nell’ultimo turno di campionato), è arrivata quando sul terreno di gioco non erano presenti né il difensore spagnolo, né l’ex capitano del Milan. Entrambi ko.
Numeri importanti, che devono chiaramente essere letti nel modo migliore: dire che quando manca uno tra Gila e Romagnoli la Lazio è destinata a perdere, sarebbe errato: molte volte in questa stagione, quando Baroni ha fatto ricorso al turnover, sono arrivate ugualmente delle vittorie (non ultime quelle di Amsterdam e a Napoli, dopo l’uscita dal campo di Romagnoli), ma è evidente che, in quattro sconfitte su cinque nel corso di questa stagione c’era un comune denominatore: l’assenza di uno dei due difensori centrali.