La pesante sconfitta contro l’Inter potrebbe aver minato l’entusiasmo della squadra biancoceleste, ma in questo campionato ha dimostrato già di sapersi risollevare subito
Una stagione bellissima fino a lunedì sera alle 20:45, ovvero fino al calcio d’inizio di Lazio-Inter, che sapeva addirittura di match scudetto. Un cammino infatti straordinario quello degli uomini di Baroni in grado di arrampicarsi fino alla terza posizione in serie A, di collezionare 5 vittorie e un pareggio in Europa League e di passare in scioltezza il turno di Coppa Italia contro il Napoli di Conte. La clamorosa debacle contro la squadra Campione d’Italia, però, potrebbe aver minato qualche certezza in una squadra che ha sempre vissuto di sano entusiasmo e giovane sfrontatezza e che comunque in questa stagione ha già dimostrato di sapersi immediatamente rialzare dopo qualche passo falso.
Una sconfitta che non deve passare sotto traccia, ma che comunque va analizzata bene per poi metabolizzarla meglio. La Lazio fino ad oggi ha disputato 23 incontri ufficiali tra campionato, Europa League e Coppa Italia, collezionando 16 vittorie, due pareggi e solo 5 sconfitte. Il dato che merge quindi è quello di un grande inizio di stagione soprattutto alla luce della completa rifondazione che la rosa aveva subito, a partire proprio dall’allenatore.
Una partita che forse pensavamo dovesse dare delle risposte importanti per il vero ruolo che la Lazio era chiamata ad assumere nel campionato italiano, ma che al dunque, probabilmente, ci ha lasciato troppa amarezza più che per i mancati tre punti, piuttosto per il roboante cappotto che gli uomini di Baroni hanno subito per la prima volta in stagione con un risultato che ha fatto la storia in negativo delle partite casalinghe della Lazio in campionato.
Molte le attenuanti, tante le cosiddette cose “imponderabili“ accadute e racchiuse, come spesso accade nella storia Lazio, in novanta minuti, che hanno indirizzato una partita che fino all’episodio del rigore aveva continuato a far sognare la gente laziale. Poi però il buio da cui ora facciamo fatica tutti a intravedere una luce lontana a cui aggrapparsi. Ma in questo inizio comunque tutto “sesso e samba” della Lazio c’è un dato che deve far ben sperare per la trasferta di Lecce di sabato prossimo. Le altre volte che i biancocelesti erano stati costretti ad abbassare la testa davanti ai fattori imponderabili, hanno saputo sempre risollevarla in fretta inanellando poi una serie di risultati più che positivi.
La Lazio della rifondazione voluta dalla società inizia la stagione con la vittoria casalinga a ombrelloni ancora aperti, contro il Venezia, per poi però perdere subito alla seconda contro l’Udinese. Una partita strana che ha visto i biancocelesti svegliarsi troppo tardi. La domenica successiva c’è il primo big match, arriva il Milan all’Olimpico e, anche se arriverà soltanto un pareggio, la Lazio, finalmente al completo con tutti i neoacquisti in campo, mostra per la prima volta quello che sarà il vero volto stagionale. Una squadra votata al bel gioco, tutta sfrontatezza e voglia di stupire che subito dopo ha la meglio anche del Verona con i gol di Dia e Castellanos. Alla quinta giornata c’è la sconfitta di Firenze, un vero e proprio scempio arbitrale tra rigori non dati ai biancocelesti e concessi in maniera assurda ai Viola. Ma tre giorni dopo la Lazio si presenta all’esordio in Europa League in grande spolvero e, con tre gol in mezz’ora, liquida la pratica Dinamo Kiev prima di inanellare la prima di una serie di vittorie consecutive. All’ottava giornata arriva la terza sconfitta stagionale in casa della Juventus.
Più di 70 minuti di resistenza quasi eroica in inferiorità numerica, prima di cedere per un incredibile quanto sfortunato autogol di Gila all’ultimo minuto non senza le solite recriminazioni arbitrali. Gli uomini di Baroni però rialzano subito la testa e vanno a vincere il terzo match di Europa League contro il Twente in Olanda. La prima di un’altra striscia di vittorie consecutive. Nella quattordicesima giornata la Lazio viene letteralmente stoppata da arbitro e Var contro il Parma, con una direzione di gara che fa impazzire di rabbia giocatori e tifosi, che scatenerà però la reazione più bella in questa stagione, con tre vittorie in sette giorni che rimarranno a lungo nella mente e nel cuore dei tifosi biancocelesti. Napoli in Coppa Italia e passaggio del turno, ancora Napoli in campionato, ma allo stadio Maradona e l’Ajax ad Amsterdam in Europa League. Una tripletta da sogno. Poi è arrivata la sconfitta contro l’Inter, ma c’è la ragionevole certezza che questa squadra sarà ancora in grado di rialzare la testa e riprendere la marcia già da sabato sera a Lecce, questo almeno è quello che ha detto questa stagione fino ad oggi.