Circa un mese fa, un azionista ha acquistato azioni per un valore vicino al 3,5% del pacchetto azionario del club. Di chi si tratta. L’esperto risponde: “Non ho nessun dubbio…”
E’ passato quasi un mese da quando il mondo biancoceleste è stato scosso da una notizia bomba: Piazza Affari nel pomeriggio del 25 novembre scorso, comunicò il passaggio diretto di circa quattrocento mila azioni della Società Sportiva Lazio, passate di mano nel giro di pochi minuti e attraverso una sola transazione. Numeri inequivocabili, che confermavano l’acquisizione di circa il 3,5 del pacchetto azionario del club ad un unico soggetto.
Nelle ore seguenti è partita una sorta di caccia all’uomo, spinta da una curiosità ai limiti del morboso. Chi è questo azionista? Che intenzioni ha? Perchè ha acquistato queste quote del club biancoceleste? Domande che, a distanza di circa un mese, non hanno ancora trovato risposte. Il famigerato mister X non si è infatti palesato: nessuna comunicazione ufficiale, nessun documento che confermi la sua esistenza.
“Quello che è successo era facilmente pronosticabile: si è fatto molto rumore, per nulla”. Giuseppe Vasapollo, commercialista ed esperto di bilanci e finanza ha provato a chiarire cosa sta accadendo intorno alla società biancoceleste: “Ero convinto che tutto il clamore mediatico che aveva accompagnato quell’operazione si sarebbe sedato nel giro delle settimane successive. E così è stato”.
Perchè? Dove è finito quest’investitore?
“Per ora si è dissolto nel vuoto cosmico. E non ha da escludere che questa situazione possa rimanere tale anche in futuro”.
Ma un azionista che acquista un pacchetto superiore al due per cento delle azioni di una società, non è obbligato a palesarsi?
“Facciamo chiarezza: le comunicazioni variano in base al tipo di soggetto giuridico e delle società quotate in borsa. Senza andare nello specifico, ma una persona fisica è chiamata a comunicare la sua presenza nel pacchetto azionario una volta raggiunta una determinata soglia, che è diversa rispetto ad un ente, un fondo, o una banca”.
“Con una società dove c’è un azionista di riferimento con oltre il 70% delle azioni, a che serve venire a votare?”
Ma in questo caso, dopo quasi un mese, non si è palesato nessuno…
“La comunicazione in Consob è obbligatoria per chi vuole far valere il proprio diritto di socio nell’Assemblea degli azionisti. Un particolare che nella Lazio è assolutamente inutile”.
Per quale motivo?
“Quanto conta in Assemblea il voto di un azionista con il 3% quando c’è un azionista di riferimento che ha il 70%? Ovviamente non ha voce in capitolo, tanto più in una società come la Lazio costituita con un metodo dualistico, sul modello tedesco, non ha neanche bisogno di convocare un’Assemblea per poter deliberare. Questo ci porta solo ad un ragionamento”.
Quale?
“Chi ha fatto questo tipo di operazione aveva altri interessi: si tratta, molto probabilmente di un potenziale investitore che ha sniffato il potenziale affare legato allo stadio ed ha acquistato oggi delle azioni, immaginando che nel tempo aumenteranno di valore. Mi sembra oggettivamente lo scenario più semplice da ipotizzare di fronte ad un’operazione del genere”.
Ma secondo lei è possibile immaginare di chi si tratta?
“Io ho pochi dubbi, per me si tratta di un fondo o di una banca. Comunque stiamo parlando sicuramente di un grande gruppo”.
Questo Mister X potrebbe anche non palesarsi mai e non uscire allo scoperto?
“Assolutamente si. E’ una possibilità. L’operazione fatta è stata a titolo di investimento: se, come credo, parliamo di un fondo o di una banca, hanno fatto un’operazione per garantirsi delle azioni che, una volta completato l’iter dello stadio, poi potrebbero valere una fortuna”.
Quando ci sarà la prossima Assemblea dei Soci?
“All’inizio del prossimo anno per l’approvazione della Semestrale. Quello che è definito il mezzo bilancio. La Lazio di solita lo approva tra la fine di febbraio e la metà di aprile. Ma in quell’occasione non potrà palesarsi, visto che in Consob non si è registrato. Ecco perchè penso che siamo di fronte ad una situazione chiara: molto rumore, per nulla”.