Lazio%2C+il+Lecce+arriva+nel+momento+sbagliato%3A+c%26%238217%3B%C3%A8+un+tab%C3%B9%C2%A0da%C2%A0sfatare
lalaziocom
/2024/12/19/lazio-il-lecce-arriva-nel-momento-sbagliato-ce-un-tabu-da-sfatare/amp/
Approfondimenti

Lazio, il Lecce arriva nel momento sbagliato: c’è un tabù da sfatare

Una trasferta diventata improvvisamente ancora più delicata e difficile dopo la pesante sconfitta contro l’Inter e gli ultimi precedenti spaventano l’ambiente biancoceleste

Giorno dopo giorno si cerca di metabolizzare la batosta contro i neroazzurri Campioni d’Italia in carica. A Formello, Baroni e il suo staff stanno cercando di capire cosa possa essere successo nel meccanismo perfetto che ha fatto andare a mille all’ora i suoi giocatori in questa prima metà di stagione sia in campionato sia in Europa League e sia in Coppa Italia. Gol, gioco spumeggiante, sfrontatezza e nessuna paura contro tutte le avversarie affrontate fino a quel fatale Monday night che ha di colpo azzerato tutte le certezze. E ora il calendario mette di fronte alla Lazio una trasferta diventata un tabù negli ultimi anni. 

Lazio, il Lecce arriva nel momento sbagliato: c’è un tabù da sfatare – Lalazio.com – Lapresse.it

Sette punti nelle ultime quattro partite. Ecco il ruolino di marcia della squadra salentina con l’avvento di Marco Giampaolo sulla panchina al posto di Marco Gotti, che ha pagato i pochi risultati ottenuti in avvio di stagione e la posizione in classifica che cominciava a farsi preoccupante. Giampaolo, nel corso della sua carriera, ha spesso adottato il 4-3-1-2 come modulo di riferimento, ma il Lecce è stato costruito con una sola punta di peso e tanti esterni alti, ecco perchè il sistema di gioco impiegato in queste prime partite sulla panchina dei giallorossi è stato il 4-3-3.

Rialzare la testa subito

Ci sono momenti in cui ti senti invincibile e voli alto senza paura, cullando sogni e speranze che non credevi possibile neanche immaginare. Poi basta un click, un granello di sabbia nell’ingranaggio, un risultato inaspettato nelle proporzioni e si torna pesantemente sulla terra tra ansie e timori di non essere più all’altezza. La Lazio di Marco Baroni volava alta nel cielo del campionato in questa prima metà di stagione, tanto da provare a sfidare a viso aperto rivali che soltanto tre mesi fa si pensavano irraggiungibili, ma partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, l’autostima e la consapevolezza di poter essere protagonisti ha fatto sognare in grande, prima di venire bruscamente risvegliati da un sonoro ceffone.

Rialzare la testa subito – Lalazio.com – Ansa foto

Brutto, inatteso, ma soprattutto umiliante. La trasferta di Lecce di sabato prossimo era considerata come una tappa intermedia tra partite molto importanti, d’alta classifica: Inter, Atalanta e il derby alla prima del 2025. Oggi, alla luce della batosta contro i neroazzurri, la partita allo stadio “Via del Mare” diventa fondamentale per continuare a credere in quello che è stata fino ad oggi questa stagione.

Brutti ricordi al “Via del Mare”

Ma Lecce-Lazio non è mai stata una trasferta agevole per i biancocelesti. I precedenti infatti fanno capire che sarà una partita vera e sofferta, basti pensare che l’ultimo successo della Lazio risale alla stagione 2011-12 con Edy Reja in panchina, e fu un 2-3 molto combattuto. Ma a destare preoccupazione sono gli ultimi tre incontri disputati nel Salento che hanno visto i giallorossi prevalere sempre con lo stesso risultato e sempre con le stese modalità. Tre precedenti che oggi mettono ancora più ansia e timore. Tre sconfitte, quella con Inzaghi nell’anno del Covid 2019-20, quando fino allo stop la Lazio sembrava lanciata verso uno scudetto pazzesco, due con Maurizio Sarri in panchina, la prima sul finire del girone d’andata della stagione 2022-23 e l’altra nella giornata d’apertura in pieno agosto nella stagione successiva, quella che poi culminerà proprio nell’esonero del tecnico toscano.

Brutti ricordi al “Via del Mare” – Lalazio.com

Tre volte 2-1 per il Lecce, tre partite dall’andamento incredibilmente identico, con i biancocelesti sempre in vantaggio in due occasioni con Ciro Immobile, che quando vedeva giallorosso timbrava con una regolarità impressionante, l’altra con il panterone Caicedo, ma mai in grado di portare a casa il risultato, anzi facendosi rimontare dai padroni di casa in maniera rocambolesca, a volte addirittura negli ultimi 5 minuti di partita. Insomma, una trasferta sempre difficile, diventata delicata dopo la sconfitta contro l’Inter. Uno stadio caldissimo che spinge i propri beniamini a non arrendersi mai, il vento come un fattore e una tradizione che adesso potrebbe pesare nella testa dei protagonisti. 

Published by
Mauro Simoncelli
Tags: apertura