Lazio, qual è stato il torto arbitrale più clamoroso della storia?

Da giorni si discute di arbitri, Var e scelte che hanno lasciato i tifosi perplessi. Nella storia biancoceleste abbiamo assistito a numerosi torti arbitrali: il più clamoroso fu proprio allo stadio Flaminio

Il rapporto tra la Lazio e gli arbitri è sempre stato molto complesso e contraddittorio. Nel corso degli anni la squadra biancoceleste ha spesso subito alcune scelte arbitrali discutibili, che hanno condizionato numerose sfide di campionato: gare che si sono dimostrate decisive per il mancato raggiungimento dei propri obiettivi.

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Lazio, al Flaminio il torto arbitrale più grande della storia: “Altro che Var” – Lalazio.com

Come dimenticare il calcio di rigore non concesso dall’arbitro Treossi durante Fiorentina-Lazio del 1999 per una trattenuta evidente ai danni di Salas da parte di Mirri nella sfida che regalò lo scudetto al Milan? O il gol di mano di Cutrone, convalidato nonostante la presenza del Var a San Siro? Come riuscire ad accantonare Giacomelli, capace di trasformare un rigore a favore (fallo di mano di un giocatore del Torino su cross di Immobile) in espulsione dell’attaccante biancoceleste?

Il torto arbitrale più clamoroso nella storia della Lazio è avvenuto al Flaminio

Episodi ancora vivi nella testa e nel cuore dei tifosi e che ogni tanto vengono rievocati. Stilare un elenco completo risulterebbe impossibile: alle gare citate se ne potrebbero aggiungere a centinaia: dal primo rigore retroattivo della storia (Juve-Lazio della stagione 97-98), al mancato rigore concesso per un mano in area di Iuliano (con l’arbitro Collina che disse che fu la palla ad andare verso il braccio e non viceversa), al tuffo di Strootman in un derby, fino alla stracittadina in cui venne annullata inspiegabilmente una rete a Stankovic (sarebbe stato il gol del 4-1) e che si chiuse con il pareggio (3-3) della Roma.

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Il torto arbitrale più clamoroso nella storia della Lazio è avvenuto al Flaminio – Lalazio.com

Come detto, l’elenco dei torti arbitrali subito dalla Lazio nel corso degli ultimi anni è stato clamoroso. Ma nessuno si potrà mai avvicinare ad un episodio rimasto nella storia, e che ha deciso un campionato. Un torto arbitrale incredibile, che sembra quasi impossibile da giustificare. “Altro che Var – ha scherzato Giancarlo Morrone, uno dei calciatori biancocelesti presenti sul terreno di gioco in quella sfida – anzi, magari lo avessimo avuto quel giorno”. La partita in questione si disputò allo stadio Flaminio, impianto tornato particolarmente in voga negli ultimi giorni dopo la presentazione del progetto di pre fattibilità da parte del presidente biancoceleste Claudio Lotito in Campidoglio.

Un episodio unico, mai visto su un terreno di gioco

Il quattro marzo del 1962, la Lazio ospitò al Flaminio il Napoli, in una sfida tra due delle principali candidate alla promozione in serie A. Biancocelesti e azzurri erano appaiati ai primi posti della graduatoria e si giocavano punto a punto le posizioni di vertice. Il pubblico riempì le tribune del Flaminio, per regalare alla squadra il giusto supporto in una sfida considerata fondamentale. La gara fu equilibrata, ricca di occasioni da una parte e dall’altra, ma le difese riuscirono ad arginare i rispettivi attacchi, senza particolari affanni. Fino all’episodio decisivo, rimasto nella storia del calcio.

Morrone Lazio-Napoli
Un episodio unico, mai visto su un terreno di gioco – Lalazio.com

Al 76′ il laziale Seghedoni calciò una punizione dal limite dell’area: un tiro forte, secco e preciso che si insacco sotto la traversa, battendo il portiere del Napoli Pontel. Ma il pallone, scagliato con grande violenza, finì per bucare la rete e terminò la sua corsa tra gli spalti, nella Curva occupata dai tifosi della Lazio. L’arbitro, il signor Rigato di Mestre, convalidò il gol, indicando il centrocampo. Ma a distanza di pochi istanti, uno dei due guardalinee, che si trovava nei pressi, resta fermo, immobile. Indicò al direttore di gara che la palla non era entrata. Avendo visto la sfera terminare sulle tribune, dedusse che il tiro fosse terminato sul fondo. Rigato si fece convincere ed assegnò la rimessa dal fondo. “Non riuscimmo a fargli cambiare idea”, ricorda ancora Morrone, “fu irremovibile, nonostante era evidente che il pallone avesse bucato la rete”.

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“Mai visto niente di tutto questo in altre gare”

Alcune istantanee rimaste storiche, permettono di rivedere i momenti salienti accaduti al Flaminio: prima la disperazione del portiere del Napoli Pontiel (quando si accorge che il tiro di Seghedoni lo ha battuto), poi l’arbitro Rigato che indica il centro del campo, e infine le proteste veementi dei calciatori laziali. Nonostante i fischi del pubblico, le urla dei calciatori e le proteste, il direttore di gara fu deciso nella sua scelta: nessun passo indietro: la rete non venne convalidata. Al termine della stagione il Napoli f promosso (insieme a Genoa e Modena) in serie A, con 43 punti. La Lazio resto in B e chiuse il campionato a quota 42. Quel punto guadagnato dai partenopei al Flaminio risultò decisivo per le sorti del campionato.

Lazio-Napoli Seghedoni
“Mai visto niente di tutto questo in altre gare” – Lalazio.com

“Non ho mai visto niente di tutto questo in altre gare in tutta la mia carriera – conclude Morrone – ancora oggi ogni tanto questo episodio viene tirato fuori da qualcuno”. Nel lungo elenco di torti subiti dalla squadra biancoceleste, questo si guadagna di diritto il primo posto in classifica.

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