Attaccante indispensabile o sopravvalutato? Calciatore fondamentale o sostituibile? Mai nessuno come Castellanos è stato in grado di dividere la critica…
Il ruolo dell’attaccante è spesso divisivo: tifosi, addetti ai lavori, tecnici e cronisti sono il più delle volte in disaccordo nel giudicare le prestazioni e il valore dei centravanti: a volte non basta andare in gol per strappare gli apprezzamenti della critica. In altre occasioni invece, sono i numeri a fare la differenza. Negli ultimi anni il ruolo del centravanti è stato spesso rivisto dagli allenatori: alcuni puntano su di loro esclusivamente per finalizzare il gioco; altri li coinvolgono nella manovra, trasformandoli in veri e propri registi offensivi.
Taty Castellanos, centravanti della Lazio, che in questa stagione è stato chiamato a sostituire Ciro Immobile e a prendersi sulle spalle il peso dell’attacco, è uno dei calciatori più discussi. E meno inquadrabili. Alcuni lo criticano per la mancanza di lucidità sotto porta; altri ne elogiano la tecnica di base e la capacità di far giocare al meglio la squadra. In pochi sono stati in grado di dividere la tifoseria come lui: tra estimatori e critici spietati, l’argentino resta un punto fermo dell’attacco di Baroni.
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“Se mi chiedete un giudizio su Castellanos, io ammetto di essere uno dei primi a non avere ancora le idee chiare – dichiara Emanuele Artibani nel corso di un acceso dibattito su Radio Olympia – perchè al di là dei giudizi personali, c’è un dato che non può passare inosservato: se la Lazio è andata benissimo in questa prima parte della stagione, è anche per merito suo. Non segnerà tantissimo, ma tutti gli altri attaccanti hanno giovato dei suoi movimenti e dei suoi numeri“. Ancora più diretto è Marco Netri, giornalista di Edipress, che conferma: “La partita con l’Inter ci ha dimostrato una cosa: Taty Castellanos è fondamentale per il gioco della Lazio e quando non c’è, la sua assenza si sente. Io credo che tutti dovremmo un attimo rivedere determinate valutazioni su di lui. E’ l’unico in grado di saper riempire l’area di rigore e per il gioco della Lazio è fondamentale”.
Paolo Signorelli fa parte della schiera dei cronisti che preferirebbero un centravanti con altre caratteristiche: “Castellanos non sarà mai un bomber. A me piace il centravanti alla Immobile, alla Zapata: uno di quelli che se ha tre palle gol, una o due la butta dentro. Apprezzo di Castellanos il grande lavoro di sacrificio che fa per la squadra. Crea spazi, fa a botte, litiga con tutti ed è fastidioso per i difensori avversari, ma poi sotto porta perde di lucidità. E non parliamo di un attaccante che nel corso di una partita ha poche occasioni: oggi poteva stare tranquillamente in doppia cifra”. Parole alle quali fa eco James Wilson: “Non è un bomber, mi sembra evidente: è un attaccante che lavora per la squadra, che lotta, ma chiaramente non ha il Dna della punta. Bisogna capire quello che gli si chiede: se uno pensa che sia un attaccante da venti gol, allora resta deluso, altrimenti i suoi numeri sono in linea con quelle che sono le aspettative.
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Ma di quali numeri parliamo? Dall’inizio della stagione Taty Castellanos ha collezionato venti presenze: quattordici in campionato (tutte dal primo minuto) e sei in Europa League (solo tre volte è partito tra i titolari). Ha segnato 8 gol e messo a referto cinque assist. “Non si tratta di numeri negativi – è stato ribadito nel corso della diretta a Radio Olympia – il problema è che ci aveva illuso con un’ottima partenza di stagione, nella quale lui e Dia andavano in gol con costanza. Dal primo ottobre ad oggi ha segnato solo in tre delle quattordici gare in cui ha giocato”.
“Se è per questo – ha ribadito Mauro Simoncelli – Dia ha fatto anche peggio: però c’è una differenza. L’ex attaccante della Salernitana, più che la punta, gioca da trequartista. E fa un lavoro completamente diversa. Pensate all’azione che ha permesso alla Lazio di sbloccare il risultato contro l’Ajax. Tutto nasce da una palla che lui recupera, dopo il pressing su un avversario”. Proprio Dia potrebbe clamorosamente entrare in ballottaggio con Castellanos, in caso di cambio di modulo: “Io contro Atalanta e Roma mi aspetto che la Lazio giochi con il 4-3-3 – ha detto Enrico De Lellis, di Repubblica – e in quel caso la scelta dell’attaccante va vista con grande attenzione. Contro i nerazzurri potrebbero esserci spazi, visto che Gasperini, a meno che non ripeta la partita vista con la Roma, è uno che se la gioca e non bada troppo a coprirsi. Ma con la Rom di Ranieri per me ci saranno poche occasioni. E quelle poche che la Lazio si procurerà, bisogna essere freddi sotto porta. Per questo tra Dia e Castellanos io ci penserei non una, ma cento volte prima di scegliere il titolare”