Imprese, trionfi e spettacolo: il filo che lega Lecce e Lazio…in panchina!

Tra Lazio e Lecce c’è stata sempre una strana commistione di ex soprattutto tra gli allenatori: Baroni è solo l’ultimo della lista…

Un filo sottile unisce la Lazio e il Lecce. Storie di sfide importanti, di gare che hanno segnato momenti di storia e di personaggi in grado di lasciare il segno: da ambo le parti. I due club sono legati dalla presenza di alcuni allenatori capaci di lasciare un segno indelebile della loro presenza e di creare un feeling particolare con tutti i tifosi.

Lecce-Lazio
Imprese, trionfi e spettacolo: il filo sottile che lega Lecce e Lazio…in panchina! – la Presse Foto – Lalazio.com

Marco Baroni, che stasera sfiderà i giallorossi, è solo l’ultimo di una lunga lista: tecnici che hanno fatto la differenza nella capitale ed in grado di lasciare ricordi indelebili anche in Salento, sorprendendo tutto l’ambiente per umanità, saggezza e bel gioco. Un elenco lungo, che si è sviluppato negli anni e che ha permesso ai tifosi delle due squadre di conoscere e apprezzare alcune tra le figure più carismatiche delle rispettive storie.

Fascetti e Zeman, tanto diversi quanto amati

L’elenco dei tecnici che hanno guidato sia la Lazio che il Lecce è lungo e comprende allenatori molto amati dal pubblico biancoceleste e capaci di lasciare il segno nella capitale, dopo imprese memorabili. Come Eugenio Fascetti, tecnico che ha ottenuto sulla panchina della Lazio una salvezza insperata l’anno del meno nove, prima di riportare il club in serie A nella stagione successiva. “La Lazio ti entra nell’anima ed è impossibile dimenticarla”, ha detto tempo fa ai nostri microfoni ricordando l’avventura nella capitale. Il tecnico viareggino arrivò sulla panchina l’estate del 1986, dopo tre anni a Lecce: in Salento riuscì a conquistare una straordinaria promozione in A e l’anno successivo, pur non riuscendo a salvare i giallorossi, fu protagonista di un’impresa eccezionale, battendo all’Olimpico la Roma di Eriksson e fermando la corsa scudetto dei capitolini.

Fascetti e Zeman
Fascetti e Zeman, tanto diversi quanto amati – La Presse Foto – Lalazio.com

Se Fascetti è ricordato come la migliore rappresentazione del calcio tradizionale, Zeman è da sempre considerato come uno degli allenatori più innovativi della storia, capace di portare una mentalità completamente diversa e di giocare un calcio spettacolare e propositivo. Alla Lazio ha conquistato un secondo ed un quarto posto in classifica, portando Beppe Signori sul trono dei Re dei Bomber e facendo divertire i tifosi a suon di gol e spettacolo. Con goleade mai viste (7-1 al Foggia, 8-2 alla Fiorentina, 6-3 alla Sampdoria): a Lecce ha fatto divertire e ha dato spettacolo: nel 2005 lanciò nel grande calcio giocatori come Vucinic, Bojnov e Cassetti. Tornò poi a distanza di due anni, ma non riuscì a lasciare il segno: riuscì a lasciare in eredità ai tifosi e al club un fuoriclasse come Osvaldo, sul quale puntò giovanissimo.

Papadopulo, Delio Rossi e Baroni: successi, promozioni e spettacolo

Altro tecnico capace di scrivere importanti pagine di storia sia a Roma che a Lecce è stato Giuseppe Papadopulo. Lotito lo chiamò a gennaio del 2005 per risollevare una Lazio in caduta libera: l’ex difensore biancoceleste esordì vincendo un derby straordinario per 3-1, grazie ai gol di Paolo Di Canio, Cesar e Tommaso Rocchi. Al termine del campionato riuscì ad ottenere la salvezza. A Lecce (dopo un’esperienza lampo al Palermo, che portò al quinto posto in serie A), ha fatto un miracolo, ottenendo una promozione in A al termine di un campionato eccezionale che ha chiuso con 83 punti raccolti, la miglior difesa del torneo, il minore numero di sconfitte, e la migliore differenza reti. Al termine dell’anno lasciò la panchina per divergenze con l’ex diesse Angelozzi.

Papadopulo Rossi e Baroni
Papadopulo, Delio Rossi e Baroni: successi, promozioni e spettacolo – La Presse Foto – Lalazio.com

Lecce e Lazio sono entrate di diritto nella storia di Delio Rossi. Il tecnico ha guidato i salentini per due stagioni e mezzo: dal gennaio 2002 fino al giugno del 2004. Ha riportato i giallorossi in serie A (regalando spettacolo e gol) ed ha ottenuto una salvezza straordinaria, togliendosi la soddisfazione di battere Juventus e Inter in trasferta. A giugno del 2005 l’approdo alla Lazio: quattro anni straordinari, con una qualificazione in Champions League e una Coppa Italia, alzata al cielo allo stadio Olimpico dopo una straordinaria ed emozionante lotteria dei rigori contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini.

Ultimo di questa lista è Marco Baroni: a Lecce ha prima vestito i panni del difensore (segnando anche una rete alla Lazio in una gara disputata in Salento nella stagione 88-89) e poi quelli dell’allenatore, guidando i giallorossi in due esaltanti stagioni: ha vinto un campionato di serie B (chiudendo al primo posto) e l’anno successivo ha salvato i pugliesi dopo una straordinaria rimonta. Ora alla Lazio sta dando spettacolo e sta facendo divertire i tifosi: cavalcando l’onda dei suoi predecessori.

 

 

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