L’allenatore della Lazio stasera affronterà i salentini. Una squadra ed un ambiente al quale è rimasto molto legato
Prima il Napoli, poi il Lecce: Marco Baroni ha affrontato nelle ultime due trasferte, due delle squadre alle quali resta più legato. Con gli azzurri vinse uno scudetto, segnando (proprio alla Lazio), il gol decisivo per la vittoria finale. In Salento è stato invece protagonista di stagioni straordinarie, che lo hanno portato nel cuore dei tifosi.
La Lazio stasera è chiamata a una prova di forza e coraggio. La sconfitta contro l’Inter potrebbe aver lasciato qualche scoria più nella mente dei giocatori che nel fisico. Qualche certezza potrebbe essere venuta meno per una squadra che aveva affrontato questo inizio di stagione sorprendendo per freschezza, vitalità, entusiasmo e sana spregiudicatezza che l’hanno portata a vincere 16 delle 23 partite disputate fino ad oggi.
Una carriera partita dal basso
E’ stato intanto un calciatore importante nel nostro campionato, un giocatore che ha giocato ad esempio nel corso della sua lunga carriera anche con un certo Diego Armando Maradona, che ha segnato un gol importante al fianco di Diego Armando Maradona e che ha vinto uno scudetto storico insieme al Pibe de Oro. Già questo poteva far vivere di rendita Marco Baroni, che comunque ha collezionato quasi 500 presenze da professionista di cui almeno la metà in serie A. Invece la sua passione per il calcio lo ha portato a ricominciare da capo per intraprendere l’altra strada, quella dall’altra parte della barricata. E dopo aver chiuso la carriera da calciatore diventa subito allenatore di quella Rondinella che gli aveva regalato gli ultimi spiccioli di gloria.
Allenare è sempre stata la sua passione. Si trova bene a gestire un gruppo di ragazzi, ha idee nuove e vorrebbe mostrarle a tutti. La carriera parte dal basso, come era accaduto anche quando ha cominciato quella da calciatore. Ecco perchè non ha paura di risalire la scala della gloria e passo dopo passo è arrivato tra i professionisti e, dopo aver ottenuto promozioni insperate e salvezze disperate, gli ultimi gradini lo hanno portato a Roma, sponda Lazio, tra i grandi.
Un ex molto amato da quelle parti
Una delle tappe fondamentali della sua ascesa come allenatore è proprio quella di Lecce, dove approda dopo tanta gavetta e tante piazze diverse e particolari che non lo hanno mai scoraggiato, bensì forgiato al sudore e alla fatica, alla gestione del gruppo e al convincimento che niente è impossibile. Dopo aver assaggiato la Serie A con il Siena, trascorre ancora molti campionati nelle serie inferiori, Benevento, Reggina, Cremonese e Reggina prima dell’approdo a Lecce. Nel Salento arriva la svolta e due capolavori consecutivi. Saranno infatti due stagioni indimenticabili. Nella prima stagione conduce i salentini alla promozione in Serie A, ottenuta all’ultima giornata grazie a un’emozionante vittoria casalinga per 1-0 contro il Pordenone, un successo che permette ai pugliesi di chiudere il campionato cadetto al primo posto, per la seconda volta nella storia del club.
L’anno successivo, nel campionato di Serie A 2022-2023, il Lecce risulta come una delle sorprese della stagione, ottenendo la salvezza alla penultima giornata, vincendo in trasferta per 1-0 contro il Monza e assicurandosi il sedicesimo posto finale, uno dei migliori risultati ottenuti dai salentini nella massima serie. Amato e coccolato dalla gente, apprezzato per la sua umanità, la sua franchezza e le sue doti tecniche, lascia comunque i giallorossi per divergenze con la società sul possibile rinnovo di contratto. Il resto è storia, domani torna a Lecce con la Lazio e sarà difficile per tutta la gente del Salento vederlo come un nemico.