Le prestazioni arrivate nell’ultimo turno portano tifosi e addetti ai lavori a porsi un quesito, che coinvolge le squadre di Baroni e Conte
“Che differenza c’è tra la Lazio e il Napoli?”. La domanda, in tutta la sua franchezza, squarcia l’etere romano e apre il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. Le prestazioni che le due squadre hanno sviluppato nel corso dell’ultima giornata, hanno alimentato i dubbi e portato numerosi sostenitori biancocelesti a porsi una semplice domanda.
La Lazio di Marco Baroni ha sconfitto due volte nel giro di tre giorni il Napoli di Antonio Conte: prima in Coppa Italia, con una splendida tripletta di Tijani Noslin, e poi in campionato, grazie ad una prodezza di Isaksen, imbeccato proprio dall’attaccante olandese. Due vittorie che hanno regalato fiducia e consapevolezza nei propri mezzi alla truppa di Baroni, che sabato ha sconfitto 2-1 il Lecce allo stadio Via Del Mare, nella diciassettesima giornata di campionato. Poche ore prima gli azzurri si erano imposti con lo stesso risultato (2-1) al Marassi di Genova contro i rossoblù guidati da Patrick Vieira.
La domanda sulle differenze tra Lazio e Napoli non risiede sul valore assoluto delle due rose, ma sulla modalità in cui entrambe le squadre hanno ottenuto la vittoria nell’ultima giornata: “Io non ho visto differenze – l’analisi effettuata a Radio Olympia – tra il successo della Lazio a Lecce e quello del Napoli a Genoa: entrambe le squadre potevano fare meglio ed hanno rischiato di gettare alle ortiche quanto avevano costruito, con alcune scelte discutibili. Il Lecce ha preso una traversa clamorosa nel finale, mentre il Genoa si è arreso solo alle parate di Meret, autore di quattro miracoli straordinari”.
Ma una differenza sembra esserci: “E’ semplicemente nel modo in cui certe prestazioni vengono commentate. Il Napoli che batte il Genoa in quel modo, secondo la critica, regala una dimostrazione di forza. La Lazio che vince così a Lecce, per molti è stata fortunata e non avrebbe meritato il successo. La differenza è tutta li”. Mauro Simoncelli rincara la dose: “Ma avete visto come ha vinto il Napoli a Genova: e non è la prima volta eh! Eppure quando si parla degli uomini di Conte, sembra che vincere gare così sia sinonimo di compattezza. Per la Lazio, che a Lecce poteva sicuramente fare meglio, ma ha vinto riscattando lo 0-6 contro l’Inter, non sembra valere lo stesso discorso. Io credo che vincere le partite come quella di Lecce sia un merito, vista la stagione attuale e l’equilibrio”.
“Si fa fatica nel nostro ambiente ad accettare il valore della Lazio e certe prese di posizione sono chiare. La squadra si trascina una diffidenza pazzesca, anche se dovesse vincere le prossime dieci partite. E questa cosa è storica nel nostro ambiente”, conferma Daniele Magliocchetti. “Io aggiungo anche l’Atalanta a questo discorso: ricordate come ha vinto a Cagliari la scorsa settimana, con un rigore contro non dato e le parate di Carnesecchi? Eppure i nerazzurri vincono e per tutti convincono. Se lo fa la Lazio le risposte sono diverse”.
La vittoria di Lecce è stata quasi sminuita: “La differenza la fa l’opinione pubblica”, dichiara Andrea Balzanetti. “Le partite della Lazio sono sempre analizzate ai raggi X. E non capisco perchè: Lecce-Lazio poi è stata una partita particolare. Nel primo tempo abbiamo creato sei occasioni, nel secondo tempo invece è stata una Lazio opaca. Ma se guardiamo in giro, io vedo tutte partite così: la Juve vince a Monza soffrendo, Napoli e Inter idem. Io mi prendo questi tre punti, senza pensarci. L’unico errore è stato di abbassare un p la tensione dopo aver chiuso il primo tempo 1-0 e in superiorità numerica”.