Una sfida che negli ultimi anni ha sancito una grande rivalità tra due squadre lanciate ai vertici del campionato italiano dietro le “grandi” di sempre
Due società che in questi anni hanno cercato di crescere senza spendere e spandere milioni di euro come usano fare le solite note del campionato italiano, più la Lazio di Lotito che l’Atalanta di Percassi. La Lazio e l’Atalanta hanno piano piano salito tutti i gradini della gerarchia del calcio italiano ed europeo, ritrovandosi a battagliare per un posto Champions League e poi a contendersi una Coppa Italia per una finalissima passata alla storia.
Il primo anno sulla panchina orobica di Gian Piero Gasperini ha coinciso con la prima stagione cominciata dall’inizio, dopo la parentesi dell’ultime sette di quelle precedenti perchè subentrato a Stefano Pioli, di Simone Inzaghi, che della Lazio era già stato Campione d’Italia nel 2000. Due tecnici simili per filosofia di gioco e mentalità offensiva che hanno fatto sì che le sfide tra Atalanta e Lazio fossero sempre spettacolari e ricche di gol, come la prima in assoluto vinta dal tecnico allora alla Lazio per 4-3 in trasferta.
Soltanto 5 mesi prima Lazio-Atalanta aveva deciso l’assegnazione della Coppa Italia 2018-19. Una sfida bellissima davanti a uno stadio Olimpico esaurito con l’esodo dell’intera città di Bergamo che sognava il primo trofeo della storia. Milinkovic Savic e Correa invece siglavano il trionfo della Lazio di Simone Inzaghi sempre più idolo assoluto di un’intera tifoseria. Quando il 19 ottobre 2019 l’Atalanta torna a Roma per la partita di campionato contro i biancocelesti, la voglia di prendersi una rivincita è enorme. I neroazzurri di Gasperini stanno affrontando la prima avventura in Champions League della loro storia e sono in un momento di grande forma. La Lazio al contrario, vive un momento particolare, tra alti e bassi che, sia in campionato sia in Europa League, lascia la piazza con qualche mugugno. La Lazio si affida al tandem Immobile-Correa davanti mentre l’Atalanta, costretta a rinunciare all’infortunato Zapata, schiera in attacco Gomez e Muriel insieme a Malinovskyi. L’Atalanta parte fortissima e nel primo tempo dominano con una doppietta di Muriel e un gol di Gomez.
Uno 0-3 anche bugiardo per la differenza vista in campo che stordisce e soprattutto ammutolisce la tifoseria biancoceleste che fischia i propri giocatori al rientro negli spogliatoi. Inzaghi prova a dare la scossa ai suoi, gettando nella mischia Cataldi e Patric. Una doppia mossa che ha l’effetto di dare maggiore equilibrio, con Correa e Immobile che danno segnali di risveglio, anche se i minuti passano e la squadra non riesce a trovare il modo per riaprire almeno la partita. Ma come accade sempre nel calcio bastano due minuti per stravolgere tutto. Al 68esimo Immobile si procura un rigore e lo trasforma. Due minuti dopo è Correa a siglare il 2-3. I padroni di casa completano l’incredibile rimonta nel recupero, al 92esimo infatti c’è un fallo di De Roon e Rocchi fischia un altro calcio di rigore. Immobile è freddo e sigla il 3-3 definitivo. Un andamento rocambolesco che lascia inevitabili strascichi a fine partita con Gasperini, ancora scottato da un presunto fallo da rigore non fischiato nella finale di Coppa Italia appena giocata, si lascia andare contro l’assegnazione dei due rigori ai biancocelesti.
Ma nessuno dei protagonisti e dei tifosi presenti all’Olimpico può lontanamente immaginare cosa rappresenterà questa partita per le due squadre. La Lazio infatti d’incanto ritrova tutti gli equilibri perduti e inanella una striscia di vittorie incredibile. Fiorentina, Torino, Milan, Lecce, Sassuolo, Udinese, Juventus, Cagliari, Brescia, Napoli e Sampdoria. 11 vittorie in fila come mai nella storia ultracentenaria della squadra biancoceleste la lanciano verso il primato in classifica che arriverà alla giornata 26 in casa contro il Bologna. Soltanto che quella sarà l’ultima giornata disputata prima che la pandemia da Covid fermasse il calcio e il mondo intero in un lockdown mai accaduto prima. Alla ripresa della vita di ognuno di noi e anche dell’ attività agonistica, a fine giugno la magia del momento che faceva sognare un traguardo impensabile a tutti gli appassionati laziali sembra svanita nel nulla, evaporata nell’attesa. La prima partita si gioca, scherzo di un destino beffardo, proprio a Bergamo. La Lazio dopo 10 minuti e già in vantaggio di due gol, sembra tutto come se non fossero passati 4 mesi, ma il risveglio sarà brusco e l’Atalanta riuscirà addirittura a ribaltare il risultato. Un 3- 2 che fa evaporare definitivamente i sogni scudetto della squadra di Inzaghi, che riuscirà comunque ad acciuffare la qualificazione alla Champions League.
Oggi il mondo sembra ribaltato completamente. La Lazio sta disputando sicuramente una stagione davvero al di sopra di ogni aspettativa e con 34 punti in 17 giornate è al quarto posto in piena corsa ancora una volta alla zona Champions, ma è l’Atalanta a volare lassù solitaria in cima alla classifica davanti a tutti, in virtù di una serie aperta proprio di 11 vittorie consecutive che le hanno permesso di staccare tutte le avversarie. Corsi e ricorsi statistici e scaramantici che nel calcio valgono più di quanto possiamo pensare, ma che soprattutto fanno ben sperare i tifosi biancocelesti vogliosi di restituire lo sgarbo agli avversari diventati in questi anni acerrimi nemici.