Nella storia di Lazio-Atalanta c’è stato già un precedente giocato allo stadio Olimpico sotto Natale: una sfida dominata dai biancocelesti, con un protagonista eccezionale: autore di un gol impossibile
Sabato prossimo, 28 dicembre, Lazio e Atalanta si sfideranno allo stadio Olimpico. Sarà il primo appuntamento per i biancocelesti dopo il Natale. Nella storia di questa sfida, già una volta biancocelesti e nerazzurri si sfidarono nel periodo natalizio. E furono i capitolini ad infliggere una sonora lezione ai nerazzurri. Un match senza storia, che consacrò la Lazio, trascinata dalle doppiette di due calciatori e dalle prodezze di un altro: assoluto protagonista del match.
La sfida si disputò allo stadio Olimpico di Roma il 23 dicembre del 1995. In una Roma che si apprestava a festeggiare il Natale e con un tempo uggioso, la Lazio guidata da Zdenek Zeman si impose nettamente contro l’Atalanta di Mondonico, con un secco 5-1. A decidere la sfida furono le doppiette di Beppe Signori e Aron Winter: ma il protagonista assoluto della sfida fu un altro.
La squadra biancoceleste sfruttò lo stato di grazie di Alen Boksic, autentico mattatore della partita e autore di un gol impossibile, con una traiettoria incredibile, che beffò il portiere dell’Atalanta Fabrizio Ferron: lo stesso che due anni dopo, quando difendeva i pali della Sampdoria, trafisse con un pallonetto fantastico dopo una serpentina solitaria: un’azione incredibile che portò il numero uno ad applaudire la giocata dell’attaccante che lo aveva appena battuto.
Ma torniamo alla sfida del 23 dicembre del 1995. La Lazio era al secondo anno di Zeman. “Un tecnico eccezionale, che ci ha fatto giocare un calcio incredibile – ricorda Roberto Rambaudi, attaccante di quella squadra – un allenatore esigente che non si accontentava mai. Ma i picchi di quella Lazio furono eccezionali”. Con il tecnico boemo in panchina, i biancocelesti non riuscirono mai a trovare una grande continuità di risultati, ma quando erano in giornata, si dimostravano imprendibili per tutti, segnando gol a ripetizione: 8-2 alla Fiorentina di Ranieri, 7-1 al Foggia, 6-3 alla Sampdoria di Eriksson; la Lazio di Zeman segnava gol a raffica. Come in quel 23 dicembre del 1995.
Il match si concluse con la vittoria dei biancocelesti per 5-1. Una dominio netto, certificato dal risultato finale, che poteva essere ben più ampio, visto il numero di occasioni da gol che i padroni di casa hanno fallito. Dopo un primo tentativo di Casiraghi, i biancocelesti sbloccarono il risultato, grazie ad un colpo di testa ravvicinato di Aron Winter. Il centrocampista olandese disputò una gara di livello assoluto, spadroneggiando a centrocampo e servendo assist a ripetizione: fu lui ad imbeccare Boksic che, davanti a Ferron veste steso dal portiere nerazzurro: Beppe Signori dal dischetto, trasformò il penalty con freddezza.
Per il capitano della Lazio fu una sorta di liberazione: in estate il club lo aveva ceduto al Parma (operazione da venticinque miliardi), salvo poi tornare indietro dopo che oltre cinquemila tifosi scesero in piazza per protestare contro quell’operazione di mercato. L’inizio di stagione non fu particolarmente positivo e i suoi imbarazzi (insoliti per un bomber che aveva chiuso le prime tre stagioni a Roma segnando 26, 23 e 17 reti) portarono cronisti e addetti ai lavori ad avanzare qualche critica, oggettivamente esagerata, nei suoi confronti. Al termine della gara, e dopo aver messo a segno un’altra rete su rigore, si scaglierà contro alcuni giornalisti: “Ho conservato gelosamente tutti gli articoli sulla mia crisi – ha dichiarato – li rileggeremo insieme a fine campionato”, che chiuderà vincendo per la terza volta il titolo di capocannoniere con 24 reti.
Ad inizio ripresa l’Atalanta accorcia le distanze con Tovalieri: l’ex centravanti della Roma, batte Fernando Orsi, scelto da Zeman come portiere, in sostituzione di Franco Mancini, che il club aveva acquistato a novembre dopo il brutto ko di Luca Marchegiani. Ma la rete nerazzurra non scalfisce le convinzioni della Lazio, che solo un minuto dopo trova la rete del 3-1, con un vero e proprio capolavoro di Alen Boksic. “Quando era in partita, non ce n’era per nessuno”, ha sintetizzato ancora Rambaudi parlando dell’attaccante croato, che si inventò una rete impossibile.
Un bolide dalla linea di fondo, che ha sorpreso nettamente Ferron e si è depositato sotto la traversa. Un gol fantastico, che smorzò sul nascere le velleità nerazzurre e spalancò le porte della vittoria alla Lazio, che segnò altre due reti: un altro rigore con Signori e un gol di Winter, abile a sfruttare un’altra giocata super di Alen Boksic. Un 5-1 che non ammette contro repliche e che lanciò i biancocelesti. Al termine di quella stagione, la Lazio chiuse la stagione al terzo posto con 59 punti, alle spalle di Milan (campione d’Italia) e Juventus. A pari punti, ma con una migliore differenza reti rispetto alla Fiorentina. Quel 5-1 con l’Atalanta risultò decisivo.