L’attaccante argentino spesso nel mirino delle critiche si sta rivelando una forza della squadra, un elemento prezioso
Criticato a volte anche massacrato, ma senza di lui la Lazio stenta a vincere e a imporsi. E’ la verità, è solo la cronaca e il dato effettivo che danno i numeri. Per molti sembrerà quasi paradossale o ai confini della realtà, ma la Lazio senza Taty Castellanos non vince e fatica più del dovuto. Forse è solo un caso che nell’ultima sciagurata e bruttissima figuraccia rimediata con l’Inter l’argentino non ci fosse o forse non era una coincidenza. Magari con lui in campo, la Lazio avrebbe perso lo stesso oppure no, chissà, il dubbio resta. Anzi più che un semplice indizio.
La presenza in campo dell’argentino sposta più di qualcosa, non solo perché è lì in mezzo al campo, ma per i movimenti che fa, agevolando spesso e volentieri le imbucate dei centrocampisti e anche degli esterni. Con questo movimento che entra e esce, senza dare punti di riferimento manda spesso in bambola le difese avversarie, anche perché non è il classico centravanti che si muove nei quindici metri dell’area, ma usa quasi tutto il campo, ed è anche questo quello che piace a Baroni. Un centravanti tecnico che non si fissa a giocare nella stessa zona, ma crea movimento e facendolo in modo sistematico aiuta i compagni ad avere parecchie soluzioni.
Dati impressionanti e anche talismano
Quello che stupisce e lascia meravigliati è che c’è una Lazio con Castellanos, bella e anche vincente, e una Lazio senza il Taty che, non solo ha vinto una sola volta, ma che è meno bella e non vincente. Basti pensare che con l’ex attaccante del Girona la media punti della Lazio è di 2,38 punti a partita, mentre senza si abbassa a livelli di guardia, 0,5 senza. E questo ultimo dato dovrebbe far pensare parecchio soprattutto agli scettici che criticano l’attaccante argentino spesso per partito preso. Non è un attaccante che segna gol a ripetizione, non è Immobile, e questo si è capito, ma evidentemente riesce a fare delle cose che la squadra e i compagni recepiscono e che Baroni non sottovaluta affatto. Non solo.
A Lecce, nell’ultima gara giocata dalla Lazio, l’argentino si è letteralmente trasformato diventando un vero e proprio dominatore. E’ stato quello che ha provocato l’espulsione per procurarsi il rigore trasformato da lui stesso, il secondo vincente stagionale. Per la settima volta in questa stagione è stato quello che ha tirato più in porta nella singola partita con ben 5 tiri, di cui 4 in porta, ma si è dato anche tanto da fare percorrendo 10.356 chilometri, il terzo di tutta la squadra, quarto nella classifica generale dall’inizio del campionato, con oltre 100.000 chilometri percorsi. E ora c’è l’Atalanta, la squadra a cui Castellanos ha segnato la sua prima rete in Italia. E all’Olimpico non segna dal 16 settembre quando segnò contro il Verona. E per un attaccante come lui non segnare davanti al suo pubblico è troppo temo. E’ anche stimolato perché se dovesse segnare un solo gol raggiungerebbe il primo bonus da quando è alla Lazio, arrivando a 10 gol stagionali e guadagnerebbe 300.000 euro in più.