In una lunga intervista concessa ad un portale spagnolo, Mario Gila parla delle ambizioni della Lazio e del suo futuro: “Ho un contratto, ma nel futuro…”
Mario Gila a tutto tondo. Il centrale biancoceleste si confida ai microfoni di un portale spagnolo e tocca diversi argomenti: dalle differenze tra il campionato italiano e la Liga, all’addio di Maurizio Sarri, fino al suo futuro: il difensore spagnolo, protagonista in questa prima parte di stagione, non si nasconde e spiega alcuni dei segreti della squadra biancoceleste.
Gila parte dalla sonora sconfitta contro l’Inter, che si è imposta all’Olimpico con un netto 6-0: un risultato figlio degli episodi, di qualche errore e del problema fisico che lo ha costretto ad abbandonare il terreno di gioco dopo circa trenta minuti. Fino a quel momento, la squadra biancoceleste stava giocando un’ottima gara: “È stata una partita difficile, ma nella prima mezz’ora siamo stati abbastanza bravi. Avevamo la partita sotto controllo. Abbiamo commesso l’errore di concedergli il primo gol su rigore: episodio che ha dato a loro più forza e che ci ha fatto rallentare un po’. Mi è sembrato un risultato esagerato, ma è merito loro e dobbiamo lavorare perché non si ripeta”.
Quando è arrivato a Roma ha trovato poco spazio. Il tecnico Maurizio Sarri preferiva puntare sulla coppia Romagnoli-Casale, concedendo al centrale spagnolo poche chance per mettersi in evidenza. “Ho iniziato a giocare perchè ad un certo punto i due difensori si sono fatti male e non c’era nessun altro (scherza ndr.). Diciamo che ne ho approfittato. Ho dovuto lavorare tanto, ho iniziato a fare buone partite e il mister ha deciso di non togliermi dagli undici. E sono rimasto lì anche se sono cambiati gli allenatori.”
Dopo l’eliminazione dalla Champions League per opera del Bayern Monaco, sono arrivate le dimissioni di Maurizio Sarri, che non hanno sorpreso Gila: “Siamo rimasti sorpresi dalla velocità, ma è vero che la squadra aveva bisogno di un cambiamento. Sarri è un tecnico a cui piace giocare un calcio spettacolare e fa un lavoro difensivo incredibile, ma dopo tre anni la squadra aveva bisogno di qualcos’altro. È stato lui a farsi da parte e la dice lunga il fatto che se ne sia andato. Lui ha deciso, ce lo ha detto e nel giro di un paio di settimane abbiamo cambiato allenatore. Abbiamo giocato una partita praticamente senza allenatore.
Il difensore spagnolo torna sugli obiettivi della squadra biancoceleste in questa stagione: la sconfitta con l’Inter ha portato la Lazio a perdere terreno verso la parte alta della classifica: “È stato un peccato perché con quei tre punti saremmo stati più in alto. Ma questo non macchia il buon anno, dobbiamo continuare il nostro cammino. La serie A è un campionato equilibrato e negli ultimi anni si è alzata la concorrenza e le squadre che lottano per il vertice: pensate al Napoli e al Bologna. Il livello della Serie A è cresciuto tantissimo ed è bello perché ci sono tante squadre che lottano per l’Europa”.
Secondo Mario Gila, la Lazio lotta per tornare in Champions League: “È nostra intenzione, sì. Il nostro obiettivo è giocare partita per partita, ma in futuro abbiamo opzioni e livello per entrare in Champions League. L’abbiamo già raggiunta un paio di anni fa e l’anno scorso abbiamo potuto goderci la competizione e vogliamo ripetere quelle emozioni. Stiamo riuscendo ad avere continuità in tutte le competizioni, abbiamo battuto il Napoli anche in Coppa. Siamo 20 giocatori e tra una gara e l’altra ci sono alcuni calciatori che si riposano, riuscendo a rimanere tutti in forma al cento per cento. Dobbiamo guardare al futuro con calma e goderci ogni singola cosa”. Gila è contento del suo rendimento: “Sono molto felice. Dall’anno scorso ho iniziato a giocare con continuità e sta andando tutto bene. E’ importante per un calciatore sentirsi considerato”.
Il difensore biancoceleste, che in questa stagione è andato in rete a Firenze, prova a paragonare il calcio italiano con gli altri campionati: “Confrontandolo con la Premier League e la Liga mi sembra che sia come giocare a scacchi. Le partite si vincono tatticamente. È vero che i giocatori hanno sempre più qualità e c’è sempre più uno contro uno, ma le partite si decidono più dalla tattica che dalle individualità di giocatori come Lamine Yamal, Vinicius o Mbappé”. Tra gli avversari, dichiara di averne sofferto uno in particolare: “Joshua Zirkzee, che era al Bologna e ora è passato al Manchester United. Adesso gioca poco, ma mi è sembrato un giocatore spettacolare, per come scendeva in ricezione e andava d’accordo con i compagni”.
Nella Lazio si è formata una bella colonia spagnola: Mario Gila, Patric e Pedro fanno parte della colonna portante della Lazio: “Sì, sono stato molto vicino a loro da quando sono arrivato. Con Patric vivo più momenti fuori dal campo perché siamo più simili, ma con Pedro il rapporto è ottimo. E’ una persona incredibile, e come giocatore non si discute. Sono molto contento del livello che stanno dimostrando entrambi, soprattutto di Pedro, che a 37 anni si sta confermando sempre più leader della squadra”.