Stilata la classifica dei Presidenti dei club di serie A più pagati. Il patron dei biancocelesti è sul podio. Ma i dati potrebbero essere diversi
“Io sono un presidente che non percepisce un euro, al contrario di qualche mio collega. Uso la logica dell’imprenditore, non del prenditore”. Queste le parole con le quali qualche anno fa il patron della Lazio Claudio Lotito esaltava la scelta di non percepire neanche un euro di stipendio per il suo ruolo da presidente. Per circa quindici anni Lotito è risultato essere tra i pochi numeri uno dei club, a non avere un compenso. Una scelta decisamente in controtendenza rispetto a quella degli altri presidenti.
Negli ultimi anni la situazione è però cambiata. Dai dati ufficiali presentati dal club per obblighi legati alla borsa, dal 2020 è emerso uno stipendio attribuito a Lotito. Una scelta che ha fatto discutere nell’ambiente, ma che rispecchia alla perfezione ciò che accade nel resto delle società italiane. Ma a quanto ammontano gli emolumenti del numero uno del club biancoceleste, e come si piazza Lotito nella classifica generale di tutti i presidenti dei club di serie A?
A quanto ammontano gli stipendi dei Presidenti di serie A? La classifica
A svelare la classifica dei numeri uno dei club calcistici italiani, è stato uno studio realizzato da Calcio e Finanza, che ha preso in esame i bilanci delle società calcistiche nel 2024, facendo emergere dei dati piuttosto significativi. La classifica si presta a diverse interpretazioni e su certi dati (come vedremo) esistono dei dubbi. Ma le cifre che vengono accostate ai presidenti dei club più importanti, non passano certo inosservate.
Partiamo da un dato eloquente, e allo stesso tempo poco chiaro: tra le società italiane, quella che ha fatto registrare il numero più alto di stipendi per il proprio Consiglio d’amministrazione, risulta essere il Milan: i componenti del Cda rossonero sono a bilancio per quasi venti milioni di euro (19,2). Un dato che stona con quello del suo presidente Scaroni, che non risulta essere nemmeno sul podio dei numeri uno dei club (stipendio da 600 mila euro).
La posizione di Lotito nella classifica generale dei Presidenti più pagati
Una situazione che nella Lazio sarebbe praticamente impossibile da leggere, alla luce del sistema dualistico scelto dal club, che di fatto azzera le presenze del Consiglio d’amministrazione e snellisce le operazioni. Come si trova il patron Lotito nella classifica generale dei numeri uno più pagati dai rispettivi club? Il presidente biancoceleste, secondo la classifica stilata da Calcio e Finanza, è sul podio. Per la classifica (che tiene conto solo dei dati ufficiali…premessa che spiegheremo tra poco) è Cristiano Giuntoli il paperone della serie A: il Managing Director Football della Juventus, risulta essere a bilancio con quasi tre milioni di euro (2,9 per l’esattezza) di stipendio annui. Davanti ad un altro bianconero: Maurizio Scanavino, CEO della Juventus che ha guadagnato 1,22 milioni di euro.
Sul gradino più basso del podio, risulta essere Claudio Lotito, che (secondo i dati forniti da Calcio e Finanza) ha guadagnato 1.1 milioni di compenso. Lotito risulta quindi il terzo responsabile dei club ad avere percepito lo stipendio più alto: il primo tra i presidenti. Alle sue spalle l’ex Ceo della Roma Lina Souloukou, con 850 mila euro. Ma la classifica, come detto, si presta anche a letture diverse. Non risulta infatti la presenza di Marotta, presidente dell’Inter. Secondo quanto specificato da Sport Mediaset, l’accordo che sottoscrisse con il club, quando venne nominato presidente, prevedeva un ingaggio di 1,5 milioni a stagione. Cifra che però non viene evidenziata (probabile che nel bilancio sia finita sotto altre voci). Una somma che lo farebbe diventare il presidente più pagato (scavalcando Lotito) e il secondo manager nella classifica generale dietro Giuntoli. Chiudono la classifica Paolo Scaroni (Milan) a 600 mila euro, Maurizio Setti (Verona) 550 mila euro e Gianluca Ferrero (sempre della Juve) che guadagna 405mila euro. E De Laurentiis? Il Napoli ha specificato nel suo bilancio di aver pagato 2,7 milioni di euro ai rappresentanti del proprio Cda, senza specificare i compensi di ogni singolo componente.