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I segreti dell’Atalanta: ecco come se la giocherà Gasperini

Il match contro la sorprendente capolista è l’ennesimo esame che si trovano ad affrontare i biancocelesti in questa prima parte di stagione, una sfida sempre emozionante e ricca di gol

Una rivalità storica tra le due tifoserie che ha origini molto lontane fin quando le due squadre battagliavano per tornare nella massima serie, ma anche una rivalità sul campo più recente che le ha viste contrapposte nella sfida per eleggere l’antagonista principale delle solite grandi del calcio italiane. Competizione che ha avuto il suo culmine con la finale di Coppa Italia del 2019 vinta da Inzaghi su Gasperini con una coda di polemiche che poi ha sempre infuocato i successivi Lazio-Atalanta.

I segreti dell’Atalanta: ecco come se la giocherà Gasperini – Lalazio.com

L’Atalanta nella stagione 2014-15 si salvava soltanto all’ultima giornata da una cocente retrocessione, dieci anni dopo la troviamo in testa alla classifica con un clamoroso filotto di 11 vittorie consecutive che l’hanno lanciata al vertice della serie A. Ma la Dea non può essere più considerata una sorpresa visto il percorso preciso di crescita continuo anno dopo anno, portato avanti da quando sulla panchina neroazzurra c’è Gian Piero Gasperini.

Una sfida mai banale

Lazio-Atalanta è stata negli ultimi anni una sfida mai banale. La Lazio di Lotito e l’Atalanta della famiglia Percassi hanno avuto uno switch importante nel loro percorso di crescita simile, cominciato nella stessa annata quando nel 2016-17 arrivarono sulle rispettive panchine Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini, che si incontrarono tra l’altro per la prima volta in carriera proprio nella prima giornata di quel campionato. Fu un rocambolesco 3-4 per i biancocelesti a indicare subito a che tipologia di incontri da quel giorno Lazio e Atalanta avrebbero dato vita. Partite sempre emozionanti, ricche di gol, aperte e combattute, a volte addirittura rocambolesche.

Una sfida mai banale – Lalazio.com – Lapresse.it

Negli ultimi due anni la Lazio ha voltato pagina, via Inzaghi, poi Sarri, poi Tudor ora è la volta di Marco Baroni che sta facendo davvero bene in questa prima parte di stagione, mentre l’Atalanta ha continuato il suo di percorso con il tecnico piemontese arrivando ad alzare il primo trofeo della sua storia, l’Europa League vinta in finale lo scorso anno contro il Bayer Leverkusen. Gasp ha dato un’impronta precisa alla sua creatura con un gioco moderno, fatto di pressing e aggressione a tutto campo, un gioco molto più europeo che italiano, che infatti le ha permesso sempre di ben figurare sia in Champions League sia, come detto, in Europa League. Una vera anomalia nel campionato italiano, un ritmo al quale le nostre squadre non sono mai state abituate e che hanno fatto dell’Atalanta una squadra dall’imprinting ben preciso e uno spauracchio per i tecnici nostrani.

Pressing, intensità e uomo contro uomo

Il tecnico ha dato una mentalità importante. La squadra infatti scende in campo con idee ben precise, consapevole dei propri mezzi e con la voglia di fare la partita indipendentemente dall’avversario. Una filosofia da grande squadra che ha reso l’Atalanta una delle big del massimo campionato italiano. Il modulo di Gasperini è un 3-5-2 che, a seconda del momento della partita, può trasformarsi tranquillamente in un 3-4-2-1. Un sistema di gioco con dei meccanismi ben precisi soprattutto con un tecnico alla continua ricerca della perfezione. Ogni giocatore dello scacchiere dell’ex allenatore dell’Inter ha un ruolo ben preciso in ogni fase di gioco e solo se ci si muove insieme, in perfetto sincrono nelle scalate e nelle marcature preventive, tutto funzionerà a dovere. A partire dal portiere che ha il compito di avviare l’azione dal basso. I tre centrali si allargano per favorire il centrale di centrocampo, di solito De Roon o Ederson quando il centrocampista belga gioca in difesa, che si viene a prendere la palla per cominciare l’azione.

Pressing, intensità e uomo contro uomo – Lalazio.com – Lapresee.it

I due esterni di centrocampo, sempre assolutamente fondamentali nello sviluppo della manovra dell’Atalanta, devono svolgere entrambe le fasi di gioco e, in alcune situazioni, rappresentano una soluzione importante dal punto di vista realizzativo. I due trequartisti, quest’anno Lookman e De Katelaere, si allargano per favorire gli inserimenti centrali oppure per aprire le difese avversarie. Infine c’è Retegui al centro dell’attacco pronto a finalizzare tutto quello che la squadra costruisce, già capocannoniere infatti con 12 gol. All’Olimpico sarà assente per infortunio e non è detto che sia un peccato per Gasperini che ama giocare con il falso centravanti per consentire una manovra ancora più all’olandese, dove tutti si muovono cambiando di posizione e dando ancora meno punti di riferimento agli avversari. Palla agli avversari i neroazzurri si mettono uomo contro uomo, ogni giocatore ha il proprio punto di riferimento, sempre in pressione in ogni zona del campo, accettando senza paura anche l’uno contro uno difensivo. Questa potrebbe essere un’ arma a doppio taglio proprio contro la Lazio di Baroni che più o meno utilizza lo stesso sistema di gioco e che, se riuscisse a superare la prima fase di pressing, come ha dimostrato di fare anche contro la altre grandi del campionato che ha incontrato, potrebbe davvero far saltare il banco messo in piedi da Gasperini.

Published by
Mauro Simoncelli
Tags: apertura