Ancora una grandissima prestazione del centrocampista biancoceleste contro la capolista Atalanta che ha saputo tenere botta insieme a Guendouzi, De Roon, Ederson e Pasalic
Ci ha messo un anno in più, ma oggi è diventato il perno insostituibile del gioco della Lazio, il motore della squadra, sempre pronto a farsi consegnare il pallone per cominciare la manovra biancoceleste, sempre pronto a pressare e raddoppiare su qualsiasi avversario e da ieri anche capace di mandare in porta un compagno come soltanto Luis Alberto sapeva fare nel recente passato. Nicolò Rovella non è più soltanto diventato un idolo assoluto della tifoseria, ma anche uno dei giocatori più importanti nello scacchiere creato da Marco Baroni.
La Lazio esce dallo stadio Olimpico dopo aver fermato la corsa della capolista Atalanta, scesa a Roma dopo undici vittorie consecutive, con addirittura il rammarico di aver visto sfumare sul traguardo una vittoria che comunque sarebbe stata, per certi versi, meritata. Anche se la partita contro la squadra di Gasperini è stata dai due volti, nel complesso gli uomini di Baroni, dopo aver dominato il primo tempo chiuso in vantaggio con il gol di Dele Bashiru, hanno avuto un paio di clamorose occasioni anche nella seconda difficile frazione di gioco che ha visto il prepotente ritorno della capolista.
Il motore della squadra
Un’altra partita sontuosa, Lazio-Atalanta era l’ennesima prova del nove per gli uomini di Baroni. La capolista, lanciata in testa alla classifica della Serie A da undici vittorie consecutive, rappresentava infatti l’ennesimo esame per una squadra che adesso ha davvero capito che potrà competere fino in fondo per tutti i traguardi. Nella bella partita di ieri sera dei biancocelesti è spiccato più di tutti ancora una volta Nicolò Rovella, che in mezzo al campo ha cucito il gioco, ha pressato, ha sradicato palloni e cominciato a servire anche assist vincenti ai compagni, disputando molto probabilmente la migliore prestazione, anche per la forza dell’avversario, con la maglia della Lazio.
Una crescita impetuosa quella del giovane centrocampista lombardo, che sembra aver trovato davvero l’ambiente perfetto per mettere in mostra tutte le sue doti innate e compiere il definitivo salto di qualità. Rovella, arrivato nella Capitale insieme al compagno e amico Luca Pellegrini, grazie a una splendida operazione di mercato del presidente Lotito, che soltanto al termine di questa seconda stagione comincerà a pagare il costo del suo cartellino, dopo la prima difficile annata ostacolata da una fastidiosa pubalgia, oggi è diventato perno insostituibile del gioco di Baroni.
Attaccamento ai colori del cielo
Ritrovata la giusta condizione fisica, Nicolò ha preso per mano la squadra trovando subito una condizione di rendimento incredibile che lo ha portato, dopo neanche metà stagione, a superare i numeri messi insieme nella difficile annata passata. Infatti i 90 minuti disputati contro l’Atalanta gli hanno permesso di arrivare a 1642 minuti totali giocati in tutte le competizioni, superando così il minutaggio totale accumulato lo scorso anno di 1621 minuti. Se sta bene Rovella gioca sempre e se gioca sempre gioca sempre bene. Sembra uno scioglilingua, ma è effettivamente l’unico modo per spiegare come l’anatroccolo si sia trasformato in cigno.
Un giocatore arrivato con tante aspettative in una piazza, in una squadra che aveva imparato a conoscere grazie ad amici che frequentava quando giocava nel Monza e che gli è entrata nel cuore appena messo piede a Formello e all’Olimpico. “Ricordo il mio arrivo a Roma, i tifosi della Lazio sono incredibili, mi hanno accolto benissimo, non mi aspettavo tutta quella gente al mio arrivo. Qui sto benissimo, fin dall’inizio ho cercato subito di ripagarli e non ho nessuna intenzione di andar via”, ha ribadito anche ieri sera ai microfoni delle tv al termine del match contro l’Atalanta. Un amore ricambiato da una tifoseria che si innamora subito di chi in campo dà anche l’anima per la causa biancoceleste. Resta indimenticabile quella corsa a perdifiato a Parma per festeggiare il gol (poi clamorosamente annullato dal Var) sotto il settore riservato ai tifosi biancocelesti, che resterà comunque uno dei momenti più belli di questa prima parte di stagione. E domenica c’è un derby da giocare e chissà…per festeggiare potrebbe bastare anche superare la pista di tartan sotto quell’amata Curva Nord.