Un Gila già in formato derby: con l’Atalanta la prova generale

Gila non ha solo evitato di essere ammonito con l’Atalanta, ma ha anche sfoderato una prestazione di altissimo spessore

Moto perpetuo, Gila senza sosta. Con Mario, la difesa biancoceleste cambia volto, trovando solidità e affidabilità. Il suo rendimento, partita dopo partita, appare sempre più straordinario, tanto da rendere giusto parlare di una crescita esponenziale. Ogni prestazione sembra migliore della precedente.

Mario Gila
Un Gila già in formato derby: con l’Atalanta la prova generale (Ansa Foto) – Lalazio.com

L’episodio del malore accusato alla mezz’ora contro l’Inter, che ha contribuito a una disfatta imprevedibile, ne è la dimostrazione: fino a quel momento, Gila aveva contenuto senza difficoltà un centometrista come Thuram, confermando una superiorità fisica e tattica che pochi centrali in Serie A possono vantare. Rapido, potente, capace di sprint impressionanti: un elemento imprescindibile per Baroni.

Tuttavia, è evidente che il difensore necessiti di una gestione intelligente a livello fisico. A parte le prime tre giornate di campionato, Gila è sempre stato titolare in Serie A, mentre in Europa League è stato schierato dal primo minuto solo contro il Nizza. La sua decisività è stata evidente a Lecce e si è ripetuta contro l’Atalanta, capolista.

Gila è giunto alla terza stagione con la maglia della Lazio, ma il suo percorso è stato tutt’altro che semplice. Nel primo anno, si è fermato a sole 4 presenze in campionato, accumulando appena 87 minuti di gioco. Un bottino magro per un giovane dalle ottime credenziali, come l’esordio con Ancelotti al Real Madrid.

In una recente intervista, il difensore ha rivelato le difficoltà incontrate: “Ho continuato a lavorare, ma ho avuto momenti molto difficili. Ero molto incasinato e ho dovuto cercare aiuto psicologico fuori dal club“. La svolta è arrivata con l’infortunio di Romagnoli nel derby d’andata della scorsa stagione. Era la dodicesima giornata, e da quel momento Mario non è più uscito dai radar, disputando 21 delle successive 26 partite di Serie A. Anche in Champions, a partire da novembre, è stato un punto fisso.

Mario Gila, colonna della Lazio di Baroni

Con l’arrivo di Baroni, la musica non è cambiata. Tuttavia, la sfortuna ha inizialmente rallentato il suo cammino: una frattura alla falange dell’alluce sinistro lo ha tenuto fuori durante il ritiro estivo, seguita da un guaio muscolare che lo ha costretto a saltare le prime tre gare di campionato. Ma una volta recuperato, il classe 2000 ha dimostrato di essere una certezza per la retroguardia biancoceleste.

Le sue prestazioni sono state di altissimo livello, impreziosite dal primo gol in maglia Lazio, segnato a Firenze, e da una continuità che lo proietta verso un futuro da campione. Nonostante ciò, Gila non nasconde le sue ambizioni: “Ho delle ambizioni e, se ci saranno delle opzioni, le ascolterò e le valuterò. Ma sono molto felice qui”. La Lazio, però, sa di avere tra le mani un talento prezioso. L’unico neo stagionale resta l’autogol contro la Juve all’Allianz Stadium. Anche l’errore commesso a Parma sul raddoppio di Haj avrebbe potuto minare la sua fiducia. Invece, nulla sembra scalfire la solidità mentale di Gila.

Mario Gila nel derby
Mario Gila, colonna della Lazio di Baroni (Ansa Foto) – Lalazio.com

Lo dimostra con chiusure decisive, abilità negli uno contro uno e ripartenze palla al piede fino ai limiti dell’area avversaria. Prende rischi calcolati, dimostrando una maturità tattica rara per la sua età. Anche con la diffida sulle spalle, ha affrontato lo scontro contro l’Atalanta senza esitazioni, evitando ammonizioni e assicurandosi la presenza nel derby contro la Roma. Baroni, alle prese con diversi problemi, non rinuncerebbe mai a un elemento così affidabile.

Questo Gila è molto moderno: combina forza, tecnica e velocità in una sintesi perfetta. Un elemento che non solo garantisce stabilità alla difesa biancoceleste, ma che rappresenta una delle certezze su cui costruire il futuro della Lazio.

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