La UEFA sta per concedere le patente per la partecipazione alle varie coppe europee stabilendo quali squadre sono riuscite a rispettare i parametri necessari
Il Fair Play Finanziario è un insieme di regole e regolamenti introdotti dalla UEFA per promuovere la sostenibilità finanziaria nei club di calcio partecipanti a competizioni come la Champions League e la Europa League e la Conference League. L’obiettivo principale del Fair Play Finanziario è evitare che i club accumulino debiti eccessivi o si impegnino in pratiche finanziarie rischiose, al fine di garantire una concorrenza equa e prevenire situazioni da cui alcuni club trarrebbero un vantaggio finanziario ingiusto sugli altri.
A ventiquattro ore dal derby arriva una notizia che potrebbe avere a breve enormi ripercussioni sul calcio italiano, soprattutto su quelle società che non sono riuscite, in questi ultimi mesi, a rientrare nei paletti imposti dalla UEFA. Un pericolo che già negli anni passati ha comportato alcune sanzioni verso alcuni dei club italiani più importanti come il Milan costretto a ricorrere al Tas, la Juve fuori dall’Europa, l’Inter con grandi debiti e la Roma costretta a un complicato accordo con l’organo competente.
Ecco la stangata
Quattordici anni fa Michel Platini, allora sulla poltrona più importante della UEFA, varava il Financial Fair Play, ovvero quello che nei piani doveva risolvere tutti i problemi finanziari dei club europei, far quadrare anno dopo anno tutti i conti, evitare sperequazioni tra una società più ricca e una meno. Era quello un momento davvero complicato per il calcio soprattutto europeo, dove i club più forti e blasonati erano anche quelli più indebitati, tanto che la maggior parte di loro a breve sarebbero stati rilevati da fondi vari e avrebbero cambiato proprietario. Dopo anni di presunte sanzioni, blocchi del mercato, obblighi di risanamento mai seguiti fino in fondo, ora è iniziata la quarta fase del piano normativo economico-finanziario e tra febbraio e maggio l’Uefa dovrebbe recapitare le sanzioni ai club inadempienti.
Più di una società europea è ancora a forte rischio, soprattutto sembra essere scoppiata la bolla proprio dove tutto è cominciato, in Premier League. Ma anche il Barcellona naviga a vista, tanto che è stato costretto a liberare il talento della nazionale spagnola, Dani Olmo, perchè non può coprire l’enorme esborso economico del cartellino, il Lione può addirittura fallire, mentre sempre in Francia, il Psg è diventato ligio alle regole dopo anni di acquisti tanto sfarzosi.
In Italia solo la Roma rischia grosso
Nella nostra Serie A, dopo le sanzioni degli anni scorsi inflitte a Milan, Juventus e Roma, la situazione sembra andare decisamente meglio, proprio nel momento in cui in Europa i nostri club hanno ricominciato a vincere o comunque ad andare fino in fondo nelle tre competizioni principali. Grazie a conti in ordine, spese nei limiti e maggiori introiti legati alla partecipazione alle coppe, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Bologna presentano bilanci economico-finanziari più che virtuosi. Discorso simile per il Napoli, perfettamente in linea con le regole nonostante l’assenza dall’Europa in questa stagione. I rossoneri hanno proseguito il percorso iniziato sotto la gestione Elliott, rispettando i paletti del settlement agreement e incrementando i ricavi, i partenopei dovranno compensare l’assenza dalle coppe quest’anno, ma hanno tutte le carte in regola per non restarne fuori la prossima stagione. L’Inter, grazie all’apporto del nuovo fondo Oaktree, viene considerata una società sana per la stabilità garantita dal fondo statunitense, mentre la Juventus sta intraprendendo un percorso di risanamento analogo a quello del Milan, con l’obiettivo di tornare a pareggiare i conti entro il 2025. Poi ci sono le virtuose come Lazio, Fiorentina, Atalanta e Bologna, che hanno mostrato conti che rispettano senza problemi i paletti imposti dalla UEFA.
Chi rischia grosso è ancora la Roma. Tra i club italiani infatti, i giallorossi sono quelli messi peggio per quanto riguarda il Fair Play Finanziario. Nell’ultimo anno i Friedkin hanno registrato oltre 600 milioni di debito e 81 di deficit. Ma non è tutto qui. Al momento, infatti, i giallorossi non riuscirebbero a rispettare i parametri intermedi del settlement e se ai controlli del prossimo anno il deficit dovesse essere superiore ai 40 milioni, l’esclusione dalle coppe per la stagione 2026/2027 sarebbe inevitabile.