Nelle ultime tre sconfitte in campionato, i biancocelesti hanno sempre commesso lo stesso tipo di errore. Un particolare sul quale il tecnico Baroni deve ragionare
Nelle ultime sedici gare ufficiali la Lazio ha collezionato undici vittorie, due pareggi (contro Ludogorets e Atalanta) e tre sconfitte, arrivate contro Parma, Inter e Roma. Un cammino di tutto rispetto, che una volta superata la normale amarezza post derby, porterà i biancocelesti a valutare con maggiore serenità il rendimento stagionale: e a saper verificare con attenzione ciò che non ha funzionato in questi match.
Nelle tre gare in cui la Lazio è uscita battuta, i biancocelesti hanno commesso sempre lo stesso errore. Un comportamento sbagliato che li ha penalizzati sia al Tardini, che all’Olimpico, in occasione dei match contro i campioni d’Italia e i giallorossi. Un errore sul quale Baroni dovrà lavorare con attenzione e che nella prima parte della stagione sembrava non pregiudicare le gare dei biancocelesti.
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Stiamo parlando di un atteggiamento mentale, risultato evidente nelle ultime tre sconfitte stagionali della Lazio. Sia contro i gialloblù, che con Inter e Roma, si è verificato puntuale, condizionando le prestazioni della squadra e portando i biancocelesti a crollare sul più bello, vanificando gli sforzi precedenti e successivi. “Sono tre gare diverse – ha detto ieri Baroni in conferenza stampa quando gli è stata fatta notare questa similitudine – ci servono partite come queste ed errori come questi per crescere”.
L’aspetto che si è ripetuto in queste tre gare, è l’aver mollato mentalmente, una volta subito un brutto colpo: particolare che ha portato i biancocelesti a perdere la testa e a subire immediatamente un altro episodio negativo. A Parma, la rete annullata a Rovella dopo un solo minuto, ha portato nella testa dei calciatori un senso di frustrazione incredibile: non sono riusciti a superare lo shock, a pensare che (nonostante l’evidente torto subito), la partita era ancora tutta da giocare. Un black out che si è tradotto (soli cinque minuti dopo) nella rete subita per un errore madornale dello stesso centrocampista biancoceleste, che ha regalato palla in uscita ad un avversario.
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Stessa situazione contro l’Inter: la squadra, protagonista di un ottimo primo tempo, è andata sotto per un rigore (assegnato in modo molto particolare dal direttore di gara) a fine primo tempo. Quel gol, arrivato al 41, è stato seguito dal raddoppio nerazzurro, arrivato meno di tre minuti dopo. Come se il il black out successivo alla rete dello svantaggio, non fosse stata digerita. Nel derby, una situazione identica: errore difensivo generale in occasione del gol giallorosso (decimo minuto) e raddoppio arrivato sette minuti dopo. Ancora una volta, dopo il primo colpo duro, ne è arrivato un altro a breve distanza, come se la squadra non fosse in grado di saper reagire alla prima difficoltà.
Cosa sarebbe accaduto a Parma se la squadra, dopo il gol annullato, non avesse perso la testa? E nel derby, se dopo l’1-0 non fosse arrivato anche il raddoppio, nel resto della gara (quando la squadra ha iniziato a giocare con maggior costrutto), sarebbe stata in grado di recuperare uno e non due gol di svantaggio? Questo calo mentale dovrà essere valutato con attenzione da Baroni in vista del futuro. Ad inizio stagione la sua Lazio era stata spesso in grado di rimontare dopo aver subito un colpo: era successo con il Venezia all’esordio, con il Milan, il Verona e l’Empoli.
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Paradossalmente, quando la Lazio ha acquisito maggiore certezza nelle proprie forze, si è mostrata incapace di reagire alle avversità. Un particolare sul quale sarà necessario lavorare con grande attenzione per il futuro. La crescita di una squadra non si misura dal fatto di non andare mai in difficoltà, ma da come si reagisce alle situazioni complicate. Ed in questo la squadra biancoceleste deve ancora crescere.