La sconfitta nel derby porterà il tecnico a fare delle valutazioni importanti in vista del proseguimento della stagione. Baroni non ripeterà la formazione della stracittadina ed è pronto ad una decisione netta
Un’occasione per dimenticare il derby e tornare a riprendere il volo in campionato. Il ko nella stracittadina con la Roma (sfida decisa da una rete di Pellegrini e dal raddoppio di Saelemaekers) ha lasciato strascichi e veleni (come nella migliore tradizione dei derby romani), ma non ha minimamente scalfito le certezze della squadra di Marco Baroni. Al netto del ko contro i cugini, la Lazio ha chiuso al quarto posto il girone d’andata, al termine di un cammino esaltante.
Ed il calendario, confrontandolo con quello delle dirette concorrCambioenti, offre ai biancocelesti l’occasione di allungare il passo. Baroni vuole ripartire dal secondo tempo del derby con i giallorossi. Ha visto la sua Lazio schiacciare gli avversari e creare numerose occasioni: due con Castellanos, una con Tchaouna, Dia e Uno Tavares. “E’ clamoroso pensare che non siamo riusciti a fare gol nella ripresa, dobbiamo migliorare in quel contesto”, le parole del tecnico alla fine del derby.
LEGGI ANCHE: ROMA-LAZIO, LE PAGELLE: DIFESA SOTTO SHOCK
Baroni, il modulo e la scelta in vista del futuro
Baroni ha rivisto la gara ed ha preso spunto da alcuni errori della squadra, per studiare le giuste contromosse. Già al termine della sfida con i giallorossi aveva parlato della posizione in campo di Delle Bashiru: “Fisajo è un giocatore che stiamo formando, ma per le sue caratteristiche, è meglio quando gioca qualche metro più indietro, rispetto a quando si muove da trequartista”. Ma al netto della posizione del centrocampista nigeriano, il tecnico è rimasto colpito da come la squadra nella ripresa sia riuscita a cambiare volto. Non è stata la Roma ad abbassarsi dopo il vantaggio, quanto la Lazio a schiacciarla e a non permetterle di uscire.
Tutto è nato dopo l’ingresso di Dia e il ritorno al modulo a due punte (4-4-2, 4-2-3-1, 4-2-4 che sia). Nel primo tempo Dele Bashiru ballava in una posizione ibrida che non regalava né peso specifico in attacco, né copertura in difesa. Un particolare che ha spinto Baroni ad una presa di posizione chiara e decisa in vista del futuro: a meno di situazioni clamorosi, dettate da assenze o da gare in cui la Lazio sarà chiamata a snaturarsi, non rinuncerà più al modulo con due riferimenti offensivi. Il suo marchio di fabbrica, la scelta che ha portato la sua Lazio a macinare punti in Italia e in Europa League e a vincere numerose gare.
La scelta drastica di Baroni: ecco come cambierà la rosa della Lazio
Alla terza giornata con il Milan, Baroni varò questo modulo e iniziò a volare. Ora, a meno di clamorose novità dal mercato e di arrivi di Uno o più giocatori a centrocampo, il tecnico tornerà a schierare la sua Lazio con due mediani, più un giocatore che si muoverà alle spalle della punta centrale. Una divisione netta, che porterà anche a scelte definitive sulle gerarchie all’interno della rosa.
Per il ruolo di mediani davanti alla difesa, il tecnico può contare al momento su Rovella, Guendouzi, Dele Bashiru e (in attesa del rientro di Vecino e di novità dal mercato) Basic. Davanti, come centravanti alternerà Castellanos e Noslin, mentre per il ruolo di trequartista punterà su Dia e Pedro. Alle loro spalle Castrovilli, sempre che a gennaio non lasci la Lazio. Sulle fasce Tchaouna, Isaksen, Zaccagni e, all’occorrenza, Pedro e Noslin. Mai più esperimenti o scelte conservative. Già con il Como dovremmo vedere all’opera una Lazio chiamata a tornare a muoversi con il modulo a due attaccanti. Contro gli uomini di Fabregas le assenze di Castellanos e Zaccagni (fermati dal giudice sportivo) complicheranno i piani, ma non ci si dovrebbe scostare troppo dall’idea di base. Probabile l’utilizzo di Tchaouna a destra, Isaksen a sinistra e Dia dietro Noslin. Con la speranza di poter contare su Pedro, per qualche minuto di gara.